Omelia dell’11 marzo 2018
|IV^ Tempo di Quaresima/Anno B – EPPURE… TUTTO E’ GRAZIA – Chi è questo NICODEMO che va da GESU’? NICODEMO è un CAPO DEI GIUDEI, FARISEO, un uomo importante. Ma è uno che va da GESU’ DI NOTTE e lo riempie di domande. Ha paura, non vuole farsi vedere, ma ha tanti interrogativi nel cuore circa GESU’ e circa la FEDE, !
NICODEMO siamo noi! Siamo noi che pur credenti e religiosi abbiamo nel cuore tante domande. Noi che andiamo a Messa alla domenica, magari ci portiamo nel cuore un po’ di tenebre, di buio, di paura e incertezza, magari senza il coraggio di confessarlo.
Noi, siamo anche il POPOLO D’ISRAELE, della prima lettura (libro delle Cronache), che MOLTIPLICARONO LE LORO INFEDELTA’ e IMITANDO GLI ABOMINI DEGLI ALTRI POPOLI, cioè viviamo e facciamo le scelte della vita, assomigliando a quelli che non seguono il Vangelo, veniamo a Messa la domenica, ma poi dal lunedì al sabato il Vangelo sembra distante dalla nostra vita, esattamente come quelli che a Messa non ci vengono per niente.
Eppure… Eppure DIO è PREMUORSO INCESSANTEMENTE, dice la prima lettura, eppure ha COMPASSIONE DEL SUO POPOLO, eppure… IL SIGNORE SUSCITA LO SPIRITO DI CIRO RE DI PERSIA per liberare il suo popolo.
Eppure… DIO è RICCO DI MISERICORDIA, ha per noi un GRANDE AMORE, eppure CI FA RIVIVERE PER GRAZIA, CI SALVA PER GRAZIA, eppure… CI RISUSCITA, CI FA SEDERE NEI CIELI, eppure… SIAMO OPERA SUA, CREATI IN CRISTO, sono tutte affermazioni di San Paolo nella seconda lettura.
Fa impressione, ma soprattutto fa tanto coraggio e speranza, sapere che nonostante i nostri tradimenti, le nostre infedeltà, la nostra continua e instancabile propensione ad allontanarci da Dio a non riconoscerlo come nostro Salvatore, Lui invece, quasi “testardamente” voglia e torni a SALVARCI, a cercarci, a liberarci, a rimetterci in pista per Lui e con Lui.
Oggi è la domenica caratterizzata dalla GIOIA (tradizionalmente detta “laetare”=rallegrati, in latino), segnalata dal colore “rosaceo” ad accennare a un timido cambiamento, a ricordare che il viola della penitenza sta per finire, a segnalare continuamente che tutto tende al rosso dell’amore, al bianco della festa, ai colori della Pasqua che si avvicina. E San Paolo ci dice una cosa importante, importantissima: SIAMO SALVATI “PER GRAZIA”, cioè grazie a Lui, gratuitamente, gratis, senza nulla in cambio. DIO RICCO DI MISERICORDIA, PER IL GRANDE AMORE CON IL QUALE CI HA AMATO, DA MORTI CHE ERAVAMO PER LE COLPE CI HA FATTO RIVIVERE CON CRISTO: PER GRAZIA SIETE SALVATI.
Noi che, come NICODEMO ostinatamente scegliamo o scivoliamo nelle TENEBRE del peccato, continuamente, veniamo cercati, illuminati, ripresi, liberati, rivitalizzanti, risorti in Cristo, per Cristo e con Cristo. Quel SERPENTE INNALZATO citato a NICODEMO DA GESU’ fa riferimento a un famoso episodio di MOSE’ nel deserto, dove, l’ennesimo tradimento provoca l’attacco dei serpenti che uccidono la gente. In realtà sono i nostri peccati, i nostri “voltafaccia” con Dio, a provocare la morte. In quel segno c’è GESU’, che prende su di sé la nostra vita, i nostri peccati e si fa inchiodare sulla croce e tutti “guardandolo”, “alzando lo sguardo” possiamo ricevere l’antidoto ed essere guariti,
Ci viene chiesta sostanzialmente una sola cosa, che il ritornello del Salmo ci ha fatto ripetere, insieme alla GIOIA: ci viene chiesto di RICORDARE! Chi si ricorda il BENE che Dio ha fatto al Popolo antico, al bene che è stato GESU’, al bene che attraverso la CHIESA a partire da PIETRO e PAOLO, ha camminato nella storia, chi ricorda venendo a MESSA per celebrare tale ricordo, riviverlo, entrarci dentro: chi ricorda questo entra nella GIOIA, vive di speranza, sente la salvezza, non è più nelle TENEBRE, ma entra nella LUCE, diventa luminoso.
Il ricordo ci permette di accorgerci che il traguardo non ci sta davanti come una meta difficile da raggiungere, ma dentro, nel cuore, nel passato, come un dono ricevuto da scoprire.
E questo è alla nostra portata, è facile, perché è DONO, è GRAZIA.