Francesca Scotton fa il rito dell’impegno

Nei giorni scorsi FRANCESCA, che da alcuni anni sta facendo un cammino di discernimento vocazionale presso le COOPERATRICI PASTORALI DIOCESANE, ha comunicato che farà il Rito dell’impegno a MASER, domenica 20 dicembre, ore 17.00. Si assumerà l’impegno (di solito dopo 5 anni di cammino), nell’intenzione definitivo, di donarsi al Signore nel servizio alla sua Chiesa. Con lei altre due Aspiranti faranno lo stesso rito e una terza farà il Rito d’Ingresso. Accompagnamola con la preghiera e per chi può, partecipiamo al Rito.

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Di seguito la sua testimonianza:
Ciao a tutti voi! Sono Francesca Scotton, ma molti di voi mi conoscono, perché per 28 anni ho vissuto qui, in questa comunità cristiana. Mi è stato chiesto di scrivere una breve testimonianza e ho accolto volentieri l’invito.
Da circa cinque anni sono in formazione con le Cooperatrici pastorali diocesane, donne che consacrano tutta la loro vita al Signore nel servizio a tempo pieno alla pastorale della Chiesa diocesana, in obbedienza al Vescovo.
Durante la settimana io vivo a Treviso, nella Comunità di formazione con altre 6 aspiranti Cooperatrici, mentre nel fine settimana presto servizio nelle parrocchie di Casoni e Ca’ Rainati.
Quando penso alla mia vocazione e al dono della fede, penso innanzitutto alla mia famiglia, che ha voluto per me il Battesimo e mi ha permesso di crescere nella conoscenza del Signore. Ma penso anche a questa mia comunità parrocchiale di origine, che è stata fondamentale per il mio cammino di fede fin da bambina. Attraverso la messa, il catechismo, i sacramenti e il cammino con gli Scout, ho cominciato a sperimentare un po’ alla volta la presenza del Signore nella mia vita.
Dopo il liceo classico mi sono iscritta alla facoltà di Lettere a Padova e ho cominciato a fare servizio in Azione Cattolica, come educatrice prima in ACR e poi con i giovanissimi. In parrocchia mi sentivo proprio a casa mia e il mio tempo libero lo dedicavo a diverse attività: oltre al servizio in Azione Cattolica, cantavo e suonavo nel coro e collaboravo in diverse occasioni. Molto importanti sono state tutte le esperienze che ho vissuto grazie alle proposte della parrocchia: campiscuola, ritiri, GMG, incontri e testimonianze. Nel mio cammino ho anche vissuto la bella opportunità di essere responsabile vicariale del settore giovani e questo mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà più grande della Diocesi allargando così i miei orizzonti e le mie relazioni, sentendomi sempre più parte di questa Chiesa di Treviso.
Dopo la laurea sono stata subito assunta come supplente di lettere. Ho lavorato un anno in una scuola superiore e un anno in una scuola media. A questo punto avrei dovuto essere felice perché avevo realizzato molti dei miei progetti: la laurea, un lavoro che mi permetteva di mettere a frutto quello che avevo studiato! Continuavo anche ad essere attiva in parrocchia e facevo tutte cose che mi piacevano: il lavoro, il servizio… eppure… c’era qualcosa che mi mancava! All’inizio non riuscivo a capire il perché di questa insoddisfazione di fondo che mi accompagnava. Un po’ alla volta e grazie anche all’aiuto prezioso di un sacerdote con cui confrontavo i miei interrogativi, mi sono resa conto che quello che mancava era il senso della mia vita. Facevo tante cose belle, ma la mia domanda era: perché lo faccio? Per chi lo faccio?
Durante dei ritiri ed esercizi spirituali avevo cominciato ad intuire che, forse, il Signore mi chiamava a donare tutta la mia vita a Lui, ma, per paura, preferivo far finta di non sentire!
Quando è cominciata nella nostra Diocesi l’esperienza del Gruppo di discernimento vocazionale 153, ho colto questa opportunità, con il desiderio di fare un po’ di chiarezza nella mia vita. Quell’anno è stato importante, perché mi ha permesso di cominciare a fare verità dentro di me e ho iniziato a chiamare per nome i desideri che avevo nel cuore. Mi era anche stata fatta la proposta di continuare il cammino di discernimento con le Cooperatrici, ma allora ho detto di no. Mi spaventava ancora la prospettiva della consacrazione ed ero molto, troppo attaccata a me stessa, ai miei progetti. L’anno che è seguito non è stato semplice, perché non riuscivo a trovare lavoro, ma è stato anche provvidenziale, perché ho avuto molto tempo per riflettere! Mi sono resa conto, sempre meglio, che un lavoro non avrebbe risolto l’inquietudine che sentivo dentro di me. Io desideravo trovare la prospettiva di senso per la mia vita. Infine, ho scelto di intraprendere il cammino di discernimento vocazionale con le Cooperatrici.
Avevo molti dubbi e paure, ma ad un certo punto ho avvertito una gioia profonda di fronte alla prospettiva di impegnare per sempre la mia vita con il Signore in questa forma particolare e quindi alla fine… mi sono buttata! Mi sono fidata del Signore e in questi anni ho sperimentato e sto sperimentando come il Signore doni davvero cento volte tanto a chi lascia tutto per seguirlo. Questo Rito di Impegno è una ulteriore conferma nel mio cammino di formazione, verso la consacrazione definitiva ed è una risposta sempre più consapevole alla Sua chiamata.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti per l’affetto, la vicinanza manifestata in molti modi e la preghiera.
Un saluto fraterno e… a presto!
Francesca