Omelia ringraziamento 2015
|OMELIA RINGRAZIAMENTO 2015
NON RESTIAMO INDIFFERENTI AL BENE
Alla vigilia della festa di Maria Madre di Dio che coincide con l’inizio di un nuovo anno civile e nella quale ricorre la 49^ giornata mondiale della pace, ci volgiamo un istante indietro per riconoscere nell’anno che questa notte si chiude il bene che Dio ha operato per noi, stimolati anche dal messaggio del Papa sulla pace: “Vinci l’indifferenza…”
Questa è già una notizia, una buona notizia, quella cioè di credere fermamente che DIO OPERA IL BENE. Non si tratta, per noi cristiani di chiederci “se Dio fa il bene”, quanto piuttosto di chiederci DOVE Dio abbia operato il bene, perché certamente lo opera.
Un primo motivo di gratitudine lo ricavo dalla Parola. E’ quella che la liturgia dedica alla Madre di Dio. La prima lettura, Numeri, parla di BENEDIZIONE. Ogni anno che passa è e resta comunque una BENEDZIONE di Dio per il credente. Li il Signore ordina a MOSE’ di auspicare al popolo: BENEDIZIONI, CUSTODIA, SPLENDORE, GRAZIA e PACE. E Dio quando auspica realizza. E questo vale anche per noi. E, aggiunge San Paolo ai Galati: QUANDO VENNE LA PIENEZZA DEL TEMPO DIO MANDO’ IL SUO FIGLIO. Qui sta la certezza di bene per noi cristiani oggi. Abbiamo ricevuto un dono che supera anche le promesse fatte nell’AT, una Benedizione vivente in eterno, Gesù è questo: benedizione, custodia, splendore, grazia e pace. In fine il Vangelo ci parla di testimoni, i PASTORI, che videro, si STUPIRONO, GLORIFICAVANO, LODAVANO. E quella testimonianza ha messo in moto un fiume di testimoni, che nei secoli, fino a noi, si sono dati il cambio… e oggi tocca a noi.
Testimoni di cosa? Delle grandi opere di Dio, BENEDIZIONI, CUSTODIA, SPLENDORE, GRAZIA E PACE, che ancora oggi continuano.
Come non ringraziare il Signore per il grande dono dell’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA che il Papa ci ha voluto donare quest’anno? Un tempo non solo per conoscere di più Dio e la sua Misericordia, ma per farne esperienza che tocca il profondo del nostro cuore nei gesti e nei segni che saremo chiamati a compiere e che ci doneranno abbondante questa misericordia.
E come non ringraziare, sempre nell’ambito della CHIESA UNIVERSALE, per il dono di un SINODO DEDICATO ALLA FAMIGLIA, un sinodo doppio, a dire l’importanza e la centralità di questo bene che Dio ha fatto agli uomini e alle donne e che dobbiamo custodire, di cui gioire, da sostenere. E qui il grazie si allarga alla nostra parrocchia che quest’anno ha visto nascere due esperienze per le giovani famiglie: l’itinerario di preparazione ai Battesimi e un nuovo gruppo di Giovani famiglie che si aggiunge agli altri 3 che da qualche o da tanti anni camminano. Nell’anno in cui il CPP ha voluto dedicare il nuovo Piano pastorale proprio a questa attenzione speciale, la famiglia che tutti insieme dobbiamo custodire e valorizzare sempre (due appuntamenti speciali a gennaio: la marcia della Pace per le famiglie sabato 9 gennaio e la festa delle famiglie il 24 gennaio). Grazie Signore.
E poi la VISITA PASTORALE del nostro vescovo, semplice, certamente, ma altamente significativa, e che ha segnato l’avvio di un percorso che ci porterà a diventare con altre parrocchie “Collaborazione pastorale”, ci spingerà ad aprire le nostre porte, i nostri confini parrocchiali per essere chiesa più attuale e più inserita in una storia che ci chiede sempre di più di non avere confini (contro le tentazioni invece di alzare muri e barrirere). Grazie Signore.
E così il grazie si allarga all’ACCOGLIENZA di 2 migranti, ai quali se ne aggiungono altri 2 uno dai frati e uno in Casa Comunitaria, piccoli segni attraverso i quali abbiamo avuto il dono di sentirci aperti, accoglienti e ci spingono ad esserlo coraggiosamente anche di più, perché solo così siamo fedeli al Vangelo di Gesù. Anche per questo, grazie Signore.
Ho guardato dentro la Chiesa. Potremo guardare anche fuori. Per noi cristiani l’atteggiamento non cambia. Consapevoli dei limiti e dei peccati degli uomini, ci concentriamo sui doni di Dio. E anche quest’anno diciamo con fiducia il nostro grande GRAZIE SIGNORE.