Omelia in cimitero 1 novembre 2017

SANTI E DEFUNTI 2017

TRASFERIMENTO IN CIELO

Lettura dal Libro della Sapienza (4,7-15)

Siamo qui in tanti, per onorare certamente i nostri defunti, per non dimenticarli, per non dimenticare il bene che abbiamo ricevuto da loro e quello che abbiamo dato.

Ricordare è sempre qualcosa di importante. Uno dei primi gesti riconosciuti come umani e umanizzanti agli albori della storia è proprio l’onorare i defunti. Come uno dei gesti più orrendi è quando non c’è rispetto nemmeno per i morti.

Per noi cristiani però venire in cimitero significa anche e soprattutto fare un atto di fede. Un grande atto di fede perché va a toccare il cuore della nostra fede: noi crediamo che, grazie alla morte e risurrezione di Gesù, anche noi, dopo la morte risorgeremo.

Con questo nostro corpo, anche se trasfigurato, con la nostra storia, purificata da tutto ciò che di negativo e maligno c’era stato.

Con tutte le relazioni che avevamo interrotto, non solo riprese, ma portate alla pienezza.

Con Gesù, la sua promessa, il suo Spirito, noi crediamo profondamente che quanto annunciato nel libro della Sapienza si sta realizzando, anzi viene superato e portato a compimento.

 

Per cui: IL GIUSTO, ANCHE SE MUORE PREMATURAMENTE TROVERA’ RIPOSO e in Gesù risorto, troverà risurrezione.

E poi: VECCHIAIA VENERANDA non sono i molti anni, ma STA NELLA SAPIENZA, nella VITA SENZA MACCHIA.

Oggi così attenti e preoccupati di avere corpi senza macchia, senza rughe, senza chili di troppo, senza malattie, ci dimentichiamo spesso di curare anche l’anima, di coltivare la SAPIENZA, di evitare i peccati. A volte invece li esaltiamo i peccati, ce ne vantiamo, senza renderci conto che essi abbruttiscono e appesantiscono la nostra persona, allontanandola sempre di più da quel traguardo che è la vita eterna redenta e avvicinandola invece verso la vita eterna dannata.

 

Certo siamo chiamati ad un atto di fiducia totale sulla misericordia del Padre, ma non possiamo dimenticare che questa misericordia è sempre coniugata con la giustizia, prende sempre sul serio la nostra libertà. Per cui fare il bene o fare il male non è la stessa cosa. Il bene per quanto piccolo ci attira verso Dio, il male, quanto piccolo ci allontana da Dio.

E se qualcuno dicesse, ma io non ci credo per cui non mi riguarda, pensi almeno agli esiti moltiplicatori sull’umanità del bene o del male, tali per cui il male grande che a volte vediamo affliggere l’umanità ci rende tutti più poveri, più tristi, abbruttisce l’umanità e quel male, volenti o no, dipende anche da noi.

 

Quanto più desiderabile per me, non solo la constatazione che se faccio il bene miglioro l’umanità e ne traggo benefico anch’io, ma la constatazione della fede, che insieme all’autore del libro della SAPIENZA che abbiamo letto, mi fa credere che: DIVENUTO CARO A DIO, AMATO DA LUI, SARO’ TRASFERITO, RAPITO. Il cimitero per noi cristiani è luogo del trasferimento, luogo di un dolce rapimento, verso il cielo.

Non un destino ultimo, il cimitero, ma un luogo di transito, di passaggio, quello decisivo. Noi, che visitiamo i cimiteri, poi torniamo a casa alle nostre solite occupazioni, i nostri cari defunti (e noi con loro un giorno), arrivati qui sono stati trasferiti e rapiti verso il cielo per godere di un bene senza fine, per entrare in una vita senza più tribolazioni, per attendere noi e ritrovare tutti coloro che a volte pensiamo perduti per sempre.

Si, è vero quello che dice l’autore sacro: IL POPOLO VEDE SENZA COMPRENDERE. Non è facile credere, avere fede, soprattutto quando si viene in cimitero. Però se continuiamo a venire è anche perché qui troviamo una pace che non è solo il silenzio dei morti, ma qualcosa di più profondo. Noi sentiamo il rumore silenzioso dell’eternità e ne siamo attratti, ne avvertiamo il bene, ne percepiamo il dono di pace che tutti vogliamo e che in questa vita mai troviamo pienamente.

Conclude la lettura: LA GRAZIA E LA MISERICORDIA SONO PER I SUOI ELETTI E LA PROTEZIONE PER I SUOI SANTI. Aiutaci ad essere tra i destinatari di tale grazia, misericordia e protezione. Aiutaci o Signore ad essere tra gli ELETTI e i SANTI.