Omelia della Veglia pasquale 2023

VEGLIA PASQUALE Notte tra l’8 e il 9/4/2023 – Anno A – VEDERE! – ASCOLTARE, la fede è soprattutto ascolto. Ma non c’è dubbio che noi vogliamo VEDERE! Quel mattino della Pasqua cristiana, la prima, l’unica, gli occhi VEDONO:
• GUARDATE IL LUOGO DOVE ERA DEPOSTO, dice l’ANGELO alle DONNE e ancora: VI PRECEDE IN GALILEA… LA LO VEDRETE…
• E GESU’ subito dopo: ANDATE AD ANNUNCIARE AI MIEI FRATELLI CHE VADANO IN GALILEA: LA’ MI VEDRANNO.
È un dono raro, è il dono della prima ora. È il dono della partenza. La partenza della CHIESA. È il dono di chi deve aprire una strada nuova. Poi resterà l’eco di quelle parole, poi resterà l’ascolto della Sua Parola. La forza della Parola di Dio che rimane e la forza dei gesti che si ripeteranno:
• Quelli della liturgia (FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME).
• Quelli della carità (LAVATEVI I PIEDI GLI UNI GLI ALTRI).
E saranno sufficienti. La Parola, la liturgia, la carità.

Quante cose i nostri occhi vedono oggi.
Quante immagini. Sono tante, sono troppe… oggi si aggiunge anche una domanda: Sono vere?
IO SONO LA VERITA’, LA VIA E LA VITA ebbe a dire GESU’ un giorno. Si, ciò che l’uomo propone di VEDERE è sempre più fantastico, ma è sempre e comunque segnato dal limite, dalla fragilità, dal dubbio. Per quanto belle e affascinanti siano le immagini umane, sono sempre mancanti.
Ciò che ci propone GESU’ (e questa notte il suo ANGELO) è ben di più. È l’essenziale, è la sintesi, è il tutto. VERITA’, VIA e VITA riassume GESÙ, tutto. In Lui c’è tutto. Fuori di Lui non c’è niente.
Questa notte è il regalo più grande: SOMIGLIARE a Lui. Quella SOMIGLIANZA che c’era nell’atto creatore (cf Genesi: FACCIAMO L’UOMO A NOSTRA IMMAGINE, SECONDO LA NOSTRA SOMIGLIANZA) e che sembrava perduta, in realtà non è perduta per sempre (cf Romani: SOMIGLIANTI NELLA MORTE E RISURR.).
GESU’ è venuto dentro il nostro mondo, si è immerso nella nostra umanità e quando sembrava che tutto fosse perduto è tornato.
GESU’ è tornato, ha riaperto gli occhi e ci ha aperto gli occhi.
Ora possiamo davvero VEDERE, se vogliamo.
Ora abbiamo riacquistato quella SOMIGLIANZA che ci apparteneva e che sembrava perduta.
Non è frutto di Intelligenza Artificiale, non c’è trucco e non c’è inganno. Stanno li a provarlo, per quanto possibile e certo mai fino in fondo – per fortuna – i milioni/miliardi di testimoni che da quel fantastico incontro si sono moltiplicati, si sono succeduti, si sono contagiati in bene, gli uni e gli altri.
Nessuno ha VISTO quanto quelle DONNE e i DISCEPOLI, nemmeno loro hanno VISTO tutto, ma certo oggi anche noi, grazie a questa catena ininterrotta di testimoni possiamo dire: ABBIAMO VISTO. Qualcosa abbiamo VISTO. Sarà poco, ma è sempre abbastanza!
I SACRAMENTI sono tracce. Sono “”mollica di pane” sparsa nelle strade della vita di tutti, per VEDERE e rivedere continuamente la via.
La sua PAROLA ci aiuta a riconoscere le immagini vere da quelle false, Parola letta nella comunione, nella sinodalità della Chiesa di oggi e nella comunione della Chiesa di sempre.
La CARITA’ è il timbro che sancisce la verità del testimone.
Ha VISTO, perché ama. Chi ama VEDE! Chi vede ama.

NON ABBIATE PAURA ripete l’ANGELO e anche GESU’. Non abbiamo paura di aprire gli occhi, di lasciarci folgorare da questa luce nuova. Non abbiate paura di amare, solo così potrete vedere.
Vedere il Risorto nel volto e nella vita dei fratelli e delle sorelle, soprattutto quelli poveri che ci regalano la possibilità di incontrare GESU’. Ne abbiamo bisogno. Come possiamo vivere senza?
GUARDIAMO. Guardiamo i fratelli, guardiamo il mondo, guardiamo la Chiesa, guardiamo dentro di noi. C’è Lui che ci aspetta oltre i nostri occhi, dentro i nostri occhi e dentro gli occhi dei fratelli.
GUARDIAMO e incontreremo.
GUARDIAMO e ameremo.
GUARDIAMO e risorgeremo.
Con Lui, come Lui, per i fratelli e le sorelle. Per Sempre.