Omelia della Santa Famiglia
|SANTA FAMIGLIA – Anno B – Abbiamo contemplato il NATALE da due punti di vista, il CIELO la TERRA, meditando il racconto di LUCA nella Vigilia e quello di GIOVANNI il giorno di NATALE.
Oggi contempliamo il NATALE allargando lo sguardo sulla SANTA FAMIGLIA. Occorre un passo indietro di solito, per allargare lo sguardo. Ed è vero che se il primo è quello che dedichiamo al BAMBINO GESU’ che tradizionalmente nei nostri presepi si presenta sorridente e con le braccia aperte, certamente il secondo sguardo, appunto con un piccolo passo indietro, ci permette di contemplare i primi due spettatori e protagonisti che sono MARIA e GIUSEPPE.
E così contempliamo quella che chiamiamo la SANTA FAMIGLIA e questo termine oggi si arricchisce di sfumature interessanti e stimolanti.
La prima ci fa dire che il primo modo di guardare al NATALE, il primo modo con cui DIO ci parla di sé è la FAMIGLIA. Un papà, una mamma e un bambino. Oggi dobbiamo sottolineare questa triplice costituzione della famiglia perché ci vengono proposte altre idee di famiglia con le quali noi cristiani non siamo d’accordo. Possiamo chiamarle altre forme d’amore, probabilmente siamo anche chiamati a scoprirle in modo nuovo e alcune anche ad accettarle e a considerarle comunque portatrici di un bene. Certamente senza mai giudicare le persone. Ma certo la FAMIGLIA per noi è solo quella realtà che nel presepio contempliamo nella sua forma originaria e fondamentale. Così originaria e fondamentale che DIO la sceglie come Vangelo, come primo Vangelo, buona notizia per parlare di Sé, per raccontare l’amore, per dirci e rivelarci chi è Lui e cos’è l’amore.
Una seconda sfumatura ci fa dire che quella è certo una famiglia SANTA, perché contiene Il SANTO che è GESU’, il figlio di DIO innanzitutto. Colui che è la SANTITA’ fatta persona e messa a nostra disposizione nella forma più piccola e semplice che è quella di un bambino e quindi più a nostra misura, alla nostra portata. Ed è SANTA perché anche MARIA e GIUSEPPE condividono quella Santità a cui ogni credente è chiamato e prima ancora è “rivestito” come un dono che ci arriva dall’altro.
C’è però una terza sfumatura che mi piace sottolineare ed è quella per cui possiamo dire che SANTA è la FAMIGLIA. Già lo anticipavo prima. È attraverso la famiglia, una mamma, un papà e un figlio, che Dio ci mostra la via maestra dell’amore. È SANTA la famiglia nel senso che è via di santità, che è compito, ma che è anche il primo modo con cui Dio ci mostra e ci parla della Sua Santità. Certo non è perfetta la famiglia, perché non è costituita da perfetti (la cronaca anche drammatica ce lo dimostra sempre), ma è un CAMMINO sempre da compiere, ostacoli da superare, fiducia da generare, perdono da donare, dialogo da far ripartire. Ma è SANTA perché contiene un germe che se coltivato fruttifica e genera davvero fiori e frutti belli. È un compito sempre da svolgere, un sogno da realizzare.
In fine una quarta sfumatura mi viene da farla pensando a quello che oggi accade attorno alla FAMIGLIA. Quella DISCENDENZA ad esempio tanto osannata nella prima lettura, oggi è denigrata, addirittura combattuta, certamente trascurata. Ad es: (1) denatalità, anticoncezionali e aborto; (2) separazioni, divorzi e convivenze; (3) utero in affitto, bambini su misura, o senza genitori o con 2 papà e 3 mamme; (4) fiscalità, mondo del lavoro, dignità femminile… Sono aspetti che minano la FAMIGLIA e sui quali la nostra società, ma anche noi credenti, ci impegniamo poco, troppo poco!
Contempliamo dunque la SANTA FAMIGLIA, preghiamola, perché aiuti noi, singoli, comunità e società a rivalutare la famiglia, a saperla mettere al posto giusto, quello che le compete, bene prezioso per tutti, non solo bene privato da fare e disfare. Un bene su cui la società torni ad investire, un bene su cui i singoli, specie i giovani, tornino a sognare, un bene su cui la comunità cristiana cerchi di impegnarsi di più a tutti i livelli e con tutti i suoi soggetti. I pochi matrimoni (n. 4), i pochi battesimi (n. 27) e le tante convivenze, ci testimoniano che la SANTA FAMIGLIA non ci affascina più. Che non crediamo quando DIO attraverso essa ci mostra la strada della felicità e continuiamo a pensare di sapere noi meglio di Lui, quale sia la nostra felicità.
Fidiamoci di Lui, fidiamoci della Santa Famiglia, chiediamo che ci aiuti a credere, a fare e ad essere famiglia, non qualsiasi, ma come Lui la vuole: Santa. Non solo è possibile, ma per noi è l’unica via!