Omelia dell’8 agosto 2021

19^ Domenica del Tempo Ordinario/B – VITA PER TUTTI – La vicenda di ELIA raccontata nella prima lettura, ci potrebbe o dovrebbe essere molto familiare. Ha appena lottato (e vinto) contro i 400 profeti della Regina Gezabele che gli giura vendetta. Quel Signore di cui era profeta, certo lo aveva fatto vincere, ma ora deve fuggire, è minacciato di morte, il popolo non lo segue. È uno sconfitto.
Quante volte proprio noi credenti abbiamo provato situazioni simili o fatto simili pensieri. Pensiamo recentemente al Covid, anche ai nostri campiscuola che sono dovuti rientrare, ma immagino che molte famiglie abbiano vissuto situazioni simili o peggiori. Ma anche in molti altri contesti: preghi, ti impegni, doni il tuo tempo, vai a Messa, eppure le cose non vanno come vorresti, a volte hai l’impressione che a te vada peggio rispetto a chi non crede.
E anche come Chiesa, ci sembra che tutto il nostro impegno, le nostre energie, le nostre attività, sia tutto inutile. La fede diminuisce, attorno e dentro di noi. Abbiamo l’impressione di girare a vuoto. I giovani si allontanano sempre di più, Dio e la Chiesa sembra non interessargli più. Ti viene la tentazione di mollare, lasciar perdere, fare come tanti.
Ma arriva un ANGELO. Per ELIA… e così per noi.
Il Signore non dimentica il suo servo. Il Signore non lo trascura. Ecco il PANE necessario, ecco l’ACQUA indispensabile, già cotto il primo, già nell’orcio la seconda. E poi? Tutto risolto? No! Si deve andare.
C’è un CAMMINO da compiere. Si deve CAMMINARE. Solo chi persevera arriverà al MONTE DI DIO.
La vita del credente non è dunque esente dalla fatica del vivere e anche dai suoi drammi. Il credente però ha un dono. Può “vedere” l’ANGELO di Dio (si perché tale angelo agisce in realtà per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, la differenza è chi lo vede grazie alla fede e chi non lo vede perché non ha fede). Vedere l’ANGELO significa allora CAMMINARE con consapevolezza, sapendo che c’è una meta, il MONTE DI DIO, cioè la vita in Dio, quella che GESU’ annuncia essere la VITA ETERNA.
Il Signore non ha tolto a ELIA la fatica del combattere contro i nemici, non ha tolto la fatica del cammino per raggiungere la meta, nemmeno gli ha tolto il rischio del dubbio e del tentennamento.
Gli è però stato sempre accanto e al momento opportuno gli ha mandato un ANGELO, tradotto significa la “Sua Presenza”, il suo SPIRITO che ha permesso ad Elia di decidere di fidarsi, di decidere che valeva la pena continuare il cammino, nonostante le avversità.
È quello che viene chiesto anche a noi.
Ed è significativo l’aiuto di Dio ad ELIA: PANE e ACQUA. Gli alimenti fondamentali, ma come non leggere BATTESIMO ed EUCARISTIA i doni fondamentali di GESU’. Doni possibili grazie alla CHIESA, che siamo tutti insieme.
GESU’ continua l’agire di DIO, con lo stesso stile, perché: IO SONO IL PANE VIVO DISCESO DAL CIELO. E così si ricongiunge con l’antica esperienza del profeta e la mette a disposizione di tutti coloro che crederanno.
IO SONO IL PANE DELLA VITA. La nostra vita trova in Lui quel pane che da la forza per affrontare il cammino fino al traguardo, il MONTE DI DIO, la vita di Dio per noi, per sempre.
Quel pane è per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti coloro, dice San Paolo, che vivono secondo BENEVOLENZA, con MISERICORDIA e CARITA’. A noi credenti è dato di conoscere il volto e la volontà di chi tutto questo dona, chiede e vuole: il DIO DI GESU’ DI NAZARET, morto e risorto per noi.
Qui c’è la chiave per noi. Noi sappiamo. Noi crediamo. Noi viviamo di speranza che si fonda su quell’Uomo Nazareno che crediamo essere il Figlio di Dio, Dio per noi, con noi e in noi. E crediamo in quella CHIESA, fatta di santi e peccatori, alla quale ha consegnato il dono della consapevolezza della fede. La Chiesa siamo noi, siamo quelli, il POPOLO DI DIO, che sanno di avere un’ACQUA e un PANE che non hanno fatto, ma solo ricevuto in dono e come dono a loro volta offrono a tutti coloro che lo desiderano. Perché: SE UNO MANGIA DI QUESTO PANE VIVRA’ IN ETERNO E IL PANE CHE IO DARO’ E’ LA MIA CARNE PER LA VITA DEL MONDO.
Grazie Signore per questo pane. Grazie perché ci hai fatto il dono di saperlo, di essere consapevoli.
E grazie perché lo doni anche a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Aiutaci a non stancarci di annunciarlo, di raccontarlo, di testimoniarlo.