Omelia dell’11 ottobre 2020

28^ Tempo Ordinario – Domenica anno A – INVITATI ALLA FESTA – Nel suo viaggio verso GERUSALEMME, verso la sua meta, GESU’ aumenta i discorsi che hanno come oggetto il Giudizio finale. Anche oggi ne abbiamo sentito uno.

Ci sono due direzioni verso le quali la Parola rivolge lo stesso AMMONIMENTO:

  • Quella che guarda al passato, al popolo eletto (cf la prima lettura, Isaia, con la promessa sempre con l’immagine del BANCHETTO), che rischia di fare la fine di quei PRIMI INVITATI, che snobbano l’invito alla festa (Gesù sta ancora parlando a CAPI DEI SACERDOTI E FARISEI, gli esponenti di questo popolo).
  • Quella che guarda al futuro, il nuovo popolo, noi, la Chiesa (cf seconda lettura, Paolo ai Filippesi, che presenta il suo stile di vita tutto orientato a CRISTO, libero da ogni condizionamento), siamo gli invitati “secondi”, quelli senza pretese, ma per i quali è pure d’obbligo la VESTE NUZIALE e a volte la dimentichiamo.

Eppure l’invito riguarda una FESTA DI NOZZE DI UN RE, cosa potrebbe esserci di più desiderabile e di più bello.

Emergono così due elementi fondamentali dello stile di DIO che faremo bene a non dimenticare (e che invece spesso dimentichiamo):

  • la GIOIA che Lui vuole per noi, sottolineata dalla grandezza della festa che prepara per noi
  • e la GRATUITA’ alla quale tale invito è collegato che emerge bene nella seconda chiamata. Dio è così! Per noi vuole gioia e la vuole gratuitamente.

I “profeti” della fede come castigo ad ogni costo e del sacrificio fine a se stesso debbono farsene una ragione!…

Eppure sembra sempre prevalere il RIFIUTO! Così frequente che non è difficile riconoscerci, tanto o poco, coinvolti. 3 rifiuti più 1:

 

1) GLI INVITATI NON VOLEVANO VENIRE. Anche in mezzo a noi e forse dentro di noi, c’è questo “non voler venire”, non sentire più la bellezza e la gioia contenute nella possibilità di vivere la fede.

  • Lo vediamo certo nei molti battezzati che hanno abbandonato la frequenza della parrocchia e della Messa (magari continuando a chiedere i sacramenti per i figli o i funerali per i propri cari).
  • Lo vediamo soprattutto nei giovani (specie dopo i 20 anni, ma anche prima, anche se Scout e AC sono, per fortuna ancora attrattive) che sono sempre meno presenti nella vita della comunità: a Messa, ma anche a fare capi ed educatori…
  • Lo vediamo anche negli adulti e anziani che magari si accontentano, si impigriscono (fatto salvo il Covid) e restano davanti alla TV a “vedere” la Messa (magari lo fanno anche in chiesa), oppure ormai “cambiano canale”.

 

2) Di fronte alla ripetizione dell’invito QUELLI NON SE NE CURARONO E ANDARONO CHI AL PROPRIO CAMPO E CHI AI PROPRI AFFARI. È strana, ma forse solo fino a un certo punto, questa preferenza. Come mai si rinuncia a una festa così bella? Mi viene da dire che si pensa di avere a disposizione qualcosa di meglio, di sapere noi cosa sia meglio. Non credere che la “festa di Dio” valga la pena, pensare per se stessi, alle proprie attività (i CAMPI), ai propri interessi (gli AFFARI). Oggi è molto presente questa “tentazione”.

 

3) Addirittura UCCIDONO i SERVI messaggeri e poi vengono UCCISI. Non è un incitamento alla violenza. Potremo leggerlo come un “cancellare” Dio dal proprio orizzonte (il “Dio è morto” di certi filosofi) che però ha come effetto collaterale la nostra “morte spirituale”, il nostro tagliare il ramo su cui siamo seduti.

 

Abbiamo quindi la svolta: ANDATE AI CROCICCHI… E TUTTI QUELLI CHE TROVRETE, CHIAMATELI… CATTIVI E BUONI. Dio il suo disegno lo porta a compimento. Il rifiuto di ISRAELE diventa l’occasione per rivelare il Suo desiderio profondo: TUTTI SONO INVITATI, senza distinzioni.

 

4) Ma ecco l’ultima sorpresa: la mancanza di un ABITO NUZIALE. Anche tra i nuovi invitati c’è che, in qualche modo rifiuta. È entrato nella festa, ma non nel suo “spirito”. Non porta l’ABITO NUZIALE. E questo è un ammonimento per noi credenti frequentanti. Attenzione a non essere in Chiesa, in parrocchia, ma senza fede vera! E’ come sedersi a tavola senza mangiare, andare al cinema con gli occhiali da sole, giocare a calcio senza pallone, ballare da soli… Non ha senso!

 

O Signore, aiutaci a credere che Tu per noi vuoi il meglio, vuoi la festa, la gioia, la felicità. Aiutaci a crederlo e a viverlo, sempre!