Omelia del Giorno di Natale 2019
|NATALE 2019 – CHE BELLA NOTIZIA – Ogni anno torna il Natale, chissà “che alla fine rischiamo a crederci”. È una bella frase che ho letto ed è vera, soprattutto oggi.
IL VERBO FATTO CARNE VENNE AD ABITARE TRA NOI e qui resta per sempre: “chissà che prima o poi riusciamo a crederci” e così fare della nostra vita una culla perenne, una mangiatoia, si povera, ma preziosissima, dove Dio trova dimora per illuminare noi, ma sopratutto per illuminare e dare vita agli uomini e alle donne che ci incontreranno.
Che magnifica notizia essere partecipi del bene che Dio ci vuole e ci vuole dare. Che bella notizia in un mondo dove sembrano emergere sempre e solo le cattive notizie o la “fake news”. Che bella notizia che emerge dal silenzio in un mondo di assordanti rumori continui. Che bella notizia di una Parola, un VERBO che nel silenzio del nulla crea il mondo e lo salva, lo mette in una corsia di bene inevitabile, anche se prevalentemente sotterranea.
D’altronde non VENNE IN MEZZO A NOI proprio di nascosto e nascosto in un bambino come gli altri, milioni di altri, come ognuno di noi, e nascosto a Betlemme, in quella grotta, in quella mangiatoia, perché gli altri ALLOGGI erano occupati?
Che bella notizia sapere che l’unico che aveva il diritto di sfratto, non solo non sfratta nessuno, ma si sfratta da solo, per trovare casa anche e soprattutto in chi la casa non ce l’ha. E per essere lui casa, ma anche carne, vino e pane per chi di tutto questo è privo (quasi sempre non per colpa sua e troppo spesso per colpa di qualcun altro).
Che bella notizia il Natale che torna e ritorna e mai si stanca il Signore per noi. Che bella notizia questa bella notizia.
I bambini ogni anno ce la insegnano di nuovo perché noi grandi, siamo troppo grandi per vederla, perché da un pezzo ce la siamo dimenticata. D’altronde chi meglio di un bambino può accorgersi di un bambino. E chi meglio di un papà e d una mamma possono capire il mistero che questa notte si nasconde e si mostra, si svela e si vela, si apre e si chiude… Tutto a seconda di come e dove ci mettiamo noi.
Possiamo scegliere:
– la posizione di ERODE o dei SACERDOTI DEL TEMPIO,
– oppure quella dei poveri PASTORI o di MARIA e GIUSEPPE…
Quale è la mia e la tua?
Oggi c’è un MESSAGGERO DI BUONE NOTIZE CHE ANNUCIA LA PACE, ci ricorda il profeta del Natale, ISAIA. E COME SONO BELLI SUI MONTI I PIEDI DI QUESTO MESSAGGERO. Sono piedi di cui non aver paura, come i piedini di ogni bambino che nasce.
Certo i nostri PIEDI sono sporchi e pesanti.
Sporchi dai tanti peccati, dalle nostre incongruenze, dai nostri egoismi più o meno travestiti da buoni propositi, da buon senso, da rispetto delle regole. Tutte cose sacrosante, ma solo se valgono per tutti e non solo per noi.
Sono poi pesanti i nostri PIEDI, appesantiti dalle nostre chiusure, dalle troppe cose che vogliamo trascinarci dietro come sicurezza nel caso il Vangelo non basti, perché di questo abbiamo paura: che Dio non ci basti….
Ma per fortuna, ci ricorda l’autore della LETTERA AGLI EBREI: DIO CHE MOLTE VOLTE E IN DIVERSI MODI NEI TEMPI ANTICHI AVEVA PARLATO AI PADRI PER MEZZO DEI PROFETI, più o meno inutilmente, IN QUESTI GIORNI HA PARLATO A NOI PER MEZZO DEL FIGLIO… egli DOPO AVER COMPIUTO LA PURIFICAZIONE DEI PECCATI, SEDETTE ALLA DESTRA DELLA MAESTA NELL’ALTO DEI CIELI.
Da li era venuto e li è tornato. Ed è passato da BETLEMME, dalla grotta, dalla mangiatoia.
E così oggi il presepio ci costringe ad abbassarci, a farci attenti. La statuina di GESU’ è spesso piccola e poco visibile (Anche nei presepi a volte esageriamo). Ci ricorda sempre PAPA FRANCESCO, che il presepe è un Vangelo: fatto a casa, a scuola, in ufficio, ovunque Un Vangelo, una buona notizia che dice che qui adesso, come 2000 anni fa, il Signore dei Signori, il Dio altissimo si è fatto vicinissimo, piccolissimo, debolissimo per starci dentro le nostre mani e i nostri cuori. Mani piccole e sporche, come i piedi, spesso chiuse a pugno e cuori ermeticamente serrati a doppia mandata. Ma Lui ci sta ovunque, se vogliamo. Non banda al fango tra le dita, e viene. Per me e per te!
Buona notizia per sempre. Questo Natale, ogni Natale, dal primo all’ultimo, anno dopo anno. Per me e per te. Qui e ora. Adesso e sempre.
Grazie Signore. Grazie Gesù bambino e Buon Natale a tutti.