Omelia del 9 ottobre 2022
|XXVIII Domenica del Tempo Ordinario/C – I DONI DI GESU’ – Questo brano lo possiamo dividere in 3 parti, ognuna della quali è come un piccolo scrigno ricco di tesori:
Prima parte: L’indicazione geografica con cui si apre il racconto evangelico che abbiamo appena letto è importante oltre che “strana”. GESU’ che sta CAMMINANDO VERSO GERUSALEMME, ma in realtà va andando in direzione contraria: ATTRAVERSAVA LA SAMARIA E LA GALILEA quindi andava verso nord, invece che verso sud. Vediamone i particolari uno alla volta:
1) Il CAMMINARE innanzitutto caratterizza molta parte della predicazione di Gesù e possiamo leggerlo come un Suo continuo venirci incontro.
2) SAMARIA e GALILEA sono regioni diverse, per certi versi “lontane” dalla fede autentica che si trova presso GERUSALEMME, dove peraltro GESU’ è incamminato: regione eretica la prima e un po’ “laica” perché lontana dal luogo di culto la seconda.
3) ATTRAVERSANDOLE GESU’ ci anticipa la sua disponibilità per tutti, la sua volontà di portare la salvezza a tutti, senza distinzioni.
4) La direzione contraria con cui GESU’ si muove rispetto al suo piano originario, ce lo descrive aperto all’imprevisto, disponibile al cambio di rotta, all’allungamento del cammino. Dice la sua grande, totale disponibilità a stare vicino all’umano, a ogni uomo e donna, a fare strada, fosse anche contraria, con lui, pur di raggiungerlo la dove vive. È un grande messaggio di fiducia e di speranza.
Seconda parte: la guarigione. Il brano entra nel vivo. GESU’ sta ENTRANDO IN UN VILLAGGIO, ancora un indizio della sua disponibilità ad entrare nelle nostre vite per portare i suoi doni, la sua Parola, la sua presenza.
Ed ecco questi 10 LEBBROSI che GLI VEGNONO INCONTRO E SI FERMANO A DISTANZA. Altre indicazioni utili:
1) 10 è un numero tondo, che in qualche modo rende questo racconto esemplare, ci dice che parla a tutti. Cercano GESU’ perché probabilmente ne hanno sentito parlare.
2) SI FERMANO A DISTANZA come prescriveva la legge di MOSE’ dovuta a prudenza sanitaria essendo, come è noto, la lebbra una malattia contagiosa. Una malattia che veniva letta facilmente come “castigo di Dio” nel contesto giudaico. Un doppio marchio negativo, sanitario e morale, che escludeva quelle persone.
3) Per ora non le distinguiamo, la malattia rende tutti uguali. Come del resto abbiamo tristemente constatato anche noi con la pandemia.
4) Tutte hanno bisogno e chiedono: GESU’ MAESTRO ABBI PIETA’ DI NOI. Non chiedono la guarigione, chiedono un poco di pietà, di compassione, di riconoscimento. Quante volte ci capita di incontrare persone bisognose, spesso le evitiamo perché non sappiamo cosa fare, mentre esse avrebbero bisogno solo di un poco di compassione, di essere ascoltate, di essere riconosciute, di essere semplicemente considerate.
5) ANDATE DAI SACERDOTI. Strano agire di GESU’, sembra disinteressarsi, anzi sembra proprio “scaricare il problema”. Dai sacerdoti si va se si è guariti, secondo la legge di MOSE’. È come una sfida: se vi fidate, guarirete.
6) E loro MENTRE ANDAVANO FURONO GUARITI. La loro fiducia, perché partono=si fidano, si avviano quando ancora non potrebbero, prendendosi anche un po’ di rischio. È una fede concreta, fatta non di parole, ma di fatti. Questa fede merita loro la guarigione, produce la guarigione. La fede fa miracoli, ci rende – potremo dire – capaci di miracoli!
Terza parte. La gratitudine e l’ingratitudine. Per certi versi è la parte più sorprendente e non te lo aspetti.
Intanto i numeri: 1 su 10 torna a ringraziare. Mi viene da notare che è la percentuale di quanti vengono a Messa oggi! Quanto è difficile dire “grazie”. Riconoscere un dono inatteso ed esprimere gratitudine. È una delle prime parole che insegniamo ai nostri figli, ma purtroppo è una delle prime che dimentichiamo noi adulti. Anche in questa cecità o difficoltà sta una parte della crisi di fede oggi.
Il SAMARITANO, lo straniero riconosce il dono di GESU’. Gli altri non tornano. Perché? Si dimenticano? Lo danno per scontato? Si pensano superiori? Perché tale ingratitudine? Ognuno può darsi la sua risposta… Forse si accontentano: “quando c’è la salute c’è tutto”…
LA TUA FEDE TI HA SALVATO. Un dono supplementare e ben più ricco e importante. Noi a cosa puntiamo?