Omelia del 9 gennaio 2022
|Domenica del BATTESIMO DI GESÙ/Anno C – DISCESE E SALITE – Si conclude oggi il tempo di NATALE. Non si conclude all’EPIFANIA, ma al GIORDANO, con il BATTISTA che battezza GESU’. Da qui derivano dei messaggi importanti per la nostra fede, per il nostro modo di vedere e rapportarci con Dio e quindi per lo stile della nostra vita da credenti. Doppia DISCESA e doppia SALITA:
1) I 30 anni di NAZARET: La discesa nella VITA. È un “salto temporale”, dai MAGI al BATTESIMO NEL GIORDANO dove GESU’ sembra quasi sparire e dei quali sappiamo molto poco. Ma già questa è una notizia importante! Un grande santo recente, San Carles De Foucauld ha contemplato ed esplorato questo mistero. Possiamo immaginarlo come il NATALE portato a compimento. È l’incarnazione nella quotidianità. È la discesa di Dio nel mondo sul serio, presa sul serio. Non solo assume un corpo grazie al “si” di MARIA, nasce in questo mondo come tutti noi. Assume un padre terreno, GIUSEPPE, entra in una famiglia e crescendo entra in ogni angolo di casa nostra e della vita nostra: l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza e l’adultità; e poi l’educazione, la religione, i riti e le feste; e ancora il gioco, il lavoro, lo studio, gli affetti. Nulla è lecito pensare resti escluso, nemmeno le ansie della fede, del credere, dell’aprirsi alla sua vocazione, il progetto del Padre celeste su di lui…
Un Dio così vicino alla mia vita, tutta, mi interessa, mi piace, sono disposto a dargli fiducia, a crederlo, perché mi da speranza.
2) Il BATTESIMO nel Giordano: la discesa nel PECCATO. La discesa nella vita non esclude nulla, per certi versi nemmeno il PECCATO. Lo vediamo proprio nella pagina di oggi, quando, al GIORDANO, GESU’ si mette in fila con i peccatori e ne riceve il BATTESIMO di purificazione, suscitando la sorpresa del BATTISTA, anche se nella pagina di oggi non appare. Lo scopriremo durante tutti i 3 anni della sua predicazione, dove incontrerà i peccatori, li andrà a cercare, si fermerà a casa loro, li perdonerà in ogni situazione, anche quelle pericolose, quelle che lo porteranno alla condanna. Ma lui non vuole lasciare escluso nessuno.
È un Dio misericordioso, anche questo è un Dio che mi interessa, che mi piace, a cui sono disposto a credere perché mi da speranza.
3) Battezzati in SPIRITO e FUOCO. La salita nel BATTESIMO. GIOVANNI BATTISTA annuncia e anticipa quello che poi diventerà fondamentale nella Chiesa, nella vita dei credenti. Quel mistero grande e mai abbastanza conosciuto, amato, vissuto che è il nostro BATTESIMO: EGLI VI BATTEZZERA’ IN SPIRITO SANTO E FUOCO dice il Battista. La lunga discesa di Dio nella nostra vita ha questo primo scopo: farci risalire ad una vita nuova! Con il nostro Battesimo ci viene donata una vita diversa, viene seminato nelle nostre vite nei primi mesi del nostro esistere. Oh come vorrei che i genitori non fossero troppo tiepidi rinviando troppo il Battesimo rischiando così di aspettare condizioni umane (stare bene, organizzare la festa, avere tutti gli invitati, ecc…), tutte legittime, ma a rischio di annacquare, velare, coprire, dimenticare il dono essenziale e fondamentale del Battesimo: lo SPIRITO che semina in noi una vita risorta. Non per nulla i simboli parlano tutti di questa nuova presenza e novità che si genera: la purificazione dell’acqua, il profumo dell’olio, la luce della candela, il candore della veste e poi le parole che hanno il sapore della Trinità, della Risurrezione, del perdono dei peccati, della lotta contro il male, della disponibilità all’ascolto della Parola. Un FUOCO in noi che illumina, scalda, dona energia e chiede di non essere trattenuto, ma propagato…
Un Dio che mi prende per mano e mi tira fuori dalle mie miserie è un Dio che mi interessa e che sono disposto a credere, è affidabile.
4) Il CIELO, la COLOMBA e la VOCE: La salita al CIELO. IL CIELO SI APRI’ E DISCESE SOPRA DI LUI LO SPIRITO SANTO IN FORMA DI COLOMBA E UNA VOCE DAL CIELO: TU SEI IL FIGLIO MIO, L’AMATO. Il cielo ora è aperto e mentre scende anche lo SPIRITO a sancire che in GESU’ c’è tutto DIO, GESU’ è IL FIGLIO, L’AMATO, allora anche noi, immersi nella vita di GESU’, diventiamo “figli nel figlio”, “figli adottivi”, anche noi figli amati, e quel cielo aperto diventa per noi passaggio, con la Pasqua, per tornare alla casa del Padre, per dare a questa vita una prospettiva altra e alta. Il seme può germogliare, ben piantato sulla terra e può ora salire in cielo dove sarà vita per sempre.
O si, una vita così mi interessa, mi spinge a vivere bene qui, per vivere meglio lassù, dove tutto sarà ritrovato e compiuto. Grazie!