Omelia del 7 agosto 2022

XIX Domenica del Tempo Ordinario/C – PICCOLO GREGGE – C’è un PICCOLO GREGGE con il quale si apre il Vangelo di oggi, e contrasta decisamente con i ragionamenti di grandezza che faceva l’UOMO RICCO di domenica scorsa.
Ben si adatta alla condizione con cui sempre di più, come credenti, abbiamo a che fare. Veniamo da epoche, anche recenti, di folle di credenti che da almeno 70 anni si stanno progressivamente assottigliando. La data simbolo dell’inversione di tendenza possiamo collocarla, per il nostro mondo occidentale (Europa e Nord America) definito da qualcuno non a torto, il mondo del benessere, nel 1968.
Da allora le folle che riempivano le nostre chiese sono andate assottigliandosi e non solo per effetto della diminuzione delle nascite, ma anche per la diminuzione di quella FEDE di cui tanto parla la lettera agli Ebrei che abbiamo ascoltato.
Potremo essere tentati di pessimismo, delusione, depressione, visto la “piccolezza” del nostro gregge oggi, accentuata e probabilmente consolidata, dallo shock del Covid, ma non deve essere così.
PICCOLO GREGGE in bocca a GESU’ però non è constatazione di fallimento o motivo di delusione. Tutt’altro! È parola di tenerezza e di incoraggiamento, si, proprio di incoraggiamento, infatti alla constatazione: PICCOLO GREGGE, premette la frase: NON TEMERE rivolta ai suoi discepoli e così anche a noi!
Nel corso della sua storia la Chiesa ha sempre conosciuto fasi diverse: Da PICCOLO GREGGE a grande Chiesa e viceversa. Spesso il primo movimento, quello del diventare grandi non sempre ha coinciso con i tempi migliori, spesso ha posto le basi per un impoverimento della qualità della FEDE. E viceversa spesso i momenti del diventare piccoli sono stati momenti di purificazione e di riqualificazione.
Noi siamo un po’ a metà del guado…
Le nostre chiese certo si stanno svuotando, mentre, stranamente, le nostre aule di catechismo per certi versi (non sempre e non allo stesso modo) in certi momenti sono ancora piene (come del resto i gruppi, specie scout, un po’ meno AC, Grest…): tanti ci chiedono i sacramenti, ma sappiamo bene che spesso dietro questa richiesta c’è una fede molto piccola e marginale, spesso poco consapevole, prova ne sia che dopo la Prima Confessione molti arrivano alla seconda l’anno dopo. Dopo la Prima Comunione la domenica successiva metà dei bambini non sono a Messa. Dopo la Cresima moltissimi sono i ragazzi che non vediamo più. Dopo il Matrimonio, per chi ancora si sposa in chiesa, molte di quelle coppie non si affanneranno particolarmente per diventare parte di quella comunità cristiana dove si sono giurati eterno amore… E così nei gruppi: tanti chiedono di iscrivere i loro figli: cosa cercano?
Ma GESU’ ci dice: NON TEMERE PICCOLO GREGGE.
Anzi aggiunge: VENDETE CIO CHE POSSEDETE… CERCATE TESORI IN CIELO… non puntate solo sui tesori della terra che vengo rubati, che si consumano e si usurano facilmente.
E poi continua: STATE PRONTI, CON LE VESTI STRETTE AI FIANCHI E LE LAMPADE ACCESE…in attesa del PADRONE.
VESTI e LAMPADE sono due simboli che mi piace abbinare alla vita e alla fede. Entrambe devono essere oggetto della nostra attenzione operosa e instancabile. Solo così al momento – che non conosciamo, ed ecco un’altra sfida cristiana, contro le derive di eutanasia predicate da molti – il momento in cui arriverà il PADRONE saremo pronti…
Circa il PADRONE. L’immagine potrebbe irritarci, non sono più di moda (in realtà hanno cambiato nome e modo di operare: cf i social), ma se completiamo la lettura capiamo di cosa parla GESU: è un PADRONE che desidera FARCI SEDERE A TAVOLA E SERVIRCI LUI STESSO, se ci troverà con attivamente e operosamente pronti nella vita e nella fede.
Circa l’essere PRONTI. Per la FEDE (le LAMPADE ACCESE): credenti attivi e quindi carichi anche di speranza e carità basate su di Lui, quindi in preghiera, credendo e vivendo i sacramenti, ascoltando la Parola, venendo a Messa con desiderio e partecipazione, attivi nella testimonianza e nell’impegno presso la propria parrocchia o comunità di riferimento. Per la VITA (le VESTI STRETTE AI FIANCHI): onesti ovunque, informati e attenti sulla vita del mondo e della politica, impegnati e attivi nell’ambito sociale, capaci di andare contro corrente sulle questioni morali, ma accoglienti verso chiunque e dovunque. Come siamo? Come vogliamo essere? Ognuno risponda.