Omelia del 6 agosto 2023

Domenica della Trasfigurazione – Anno A – CERCHIAMO TRASFIGURAZIONI – La solennità della Trasfigurazione è così significativa e importante da interrompere anche il ritmo domenicale delle letture, liturgicamente una eccezione rara.
Cosa dice alla nostra vita? Come la trova? Come la vorrebbe? Verso dove la invita?
Sappiamo bene come sia un episodio che invita i discepoli al coraggio e alla speranza. Hanno appena ascoltato il Primo annuncio della passione, così sconvolgente da provocare la reazione di Pietro che si prende il famoso rimprovero “Vade retro Satana-Va dietro di me, Satana”. A rincarare la dose, subito dopo, GESU’ li invita: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. E sappiamo bene cosa accadrà da li a poco, con l’inizio della Passione.
C’era bisogno di incoraggiamento, c’era bisogno di sostegno, c’era bisogno di ribadire che in GESU’ era Dio stesso a farsi presente, rinnovando le promesse, non a caso eccolo come un “Nuovo Mosè”.
Sappiamo anche che non è ancora possibile per i discepoli, capire fino in fondo la portata di quello che vedono e ascoltano. Sia le parole e i gesti “ordinari” di GESU’, sia questo evento straordinario. È solo dopo la Risurrezione, quando saranno pienamente guidati dallo Spirito del Risorto, che potranno capire e seguire fino in fondo il maestro.
Eppure questo episodio accade. Evidentemente nella sua saggia pedagogia, il SIGNORE sa che i discepoli – e noi con loro – ne hanno bisogno.
C’è sempre bisogno di incoraggiamento e sostegno.
Il Signore è sempre disponibile a mandare segni per incoraggiare…
La TRASFIGURAZIONE è certo un evento straordinario, ma, proprio per la sua “necessità” possiamo dire che sia anche un evento che ordinariamente accade per noi, continuamente accade attorno a noi, per noi. Abbiamo bisogno di segni, per continuare a credere, a sperare, a proseguire il faticoso cammino della vita, di questa vita, verso la Vita piena, la Vita nuova, la Vita risorta.

Potremo chiederci dunque quali sono le Trasfigurazioni, i segni di incoraggiamento dei nostri giorni. Esercizio oggi ancora più importante, in un mondo che ha la capacità di diffondere con la velocità della luce ogni informazione e purtroppo quelle che diffonde maggiormente sono quelle negative che ci invadono la vita, gli occhi, il cervello e ci danno come il senso di una vertigine negativa e drammatica.

Cerchiamo Trasfigurazioni, dunque.
Ne abbiamo bisogno. Ne abbiamo sempre bisogno.

Una prima TRASFIGURAZIONE, la vedo in tutte le esperienze estive che ancora riusciamo a realizzare come parrocchie e associazioni cattoliche: quest’anno GMG compresa, dove ragazzi, giovani e adulti continuano a ritrovarsi, nella gratuità, a prezzo di sacrifici, per vivere insieme, spesso molto diversi e sconosciuti gli uni dagli altri, per vivere un tempo di preghiera, di formazione, anche solo di avventura.
Una seconda TRASFIGURAZIONE la vedo nella bellezza, quella del Creato e quella dell’arte che ci circonda e che d’estate siamo nelle condizioni di ammirare di più, meglio e in modo più ampio. Certo ci sono i cambiamenti climatici, c’è la guerra, ma appunto, nonostante tutto questo possiamo continuare a vedere “bellezza” attorno a noi. Non è segno di incoraggiamento per noi offertoci ogni anno da Dio?
Una terza TRASFIGURAZIONE la vedo nella iniziativa di pace che il Card. Zuppi, per conto del Papa sta portando avanti. Piccola, fatta di piccoli passi, senza pretese, senza risorse, ma segno che una porta resta aperta, che un dialogo è possibile, che ci sono sempre altre strade.
La quarta TRASFIGURAZIONE invito ciascuno di voi a cercarla, in questo tempo, nella vostra vita, nelle situazioni che vedete, che incontrate, che vivete…

Cerchiamo TRASFIGURAZIONI. La fede è capacità di cercarle, ma soprattutto di trovarle, perché sappiamo e crediamo, crediamo e perciò sappiamo che ci sono. Ci servono, ci fanno bene, ci danno fiducia e speranza… Buona ricerca.