Omelia del 5 maggio 2019
|3^ domenica del Tempo di Pasqua – CREDERE, AMARE, SEGUIRE – Entriamo sempre di più nel tempo della Pasqua. Dopo TOMMASO e la sua incredulità, abbiamo ora PIETRO al quale viene chiesto di amare. CREDERE e AMARE sono i due verbi fondamentali della vita del cristiano a cui possiamo aggiungere il terzo con cui la pagina del Vangelo di oggi si chiude: SEGUIRE.
Potremo anche dire che sono i verbi della vita. Non si vive senza! Paradossalmente nemmeno il “non credente” può vivere senza credere, perché tutti abbiamo bisogno di affidarci, appunto con fiducia, a qualcuno, fossero anche semplicemente i nostri genitori… Tutti abbiamo bisogno di una “stella” da seguire….
Ma per noi cristiani questi 3 verbi hanno un valore speciale, perché sono riferiti a una persona speciale, GESU’ RISORTO!
Noi crediamo in Lui, amiamo Lui, seguiamo Lui.
Su di Lui scommettiamo la vita, certi che solo così la vita potrà schiudere il bene che contiene, come, appunto, UNA PESCA MIRACOLOSA.
E solo così possiamo capire un po’, e sopportare persecuzioni, tribolazioni e martiri (quelli di tutti, tipici della vita e quelli dei cristiani, tipici in quanto cristiani) così come descritto nella prima lettura, gli Atti degli Apostoli, dove PIETRO, il nuovo PIETRO, animato dal coraggio che gli viene dal RISORTO non ha paura di annunciare che BISOGNA OBBEDIRE A DIO INVECE CHE AGLI UOMINI. E ancora oggi ci sono cristiani che prendono sul serio queste parole, accettando anche persecuzioni (pensiamo ai cristiani del Medio Oriente, minoranze spesso perseguitate) e comunque uomini e donne di buona volontà (di colori e religioni diverse) che sanno prendere sul serio la vita e pagare il prezzo di onesta, rispetto, coscienza, ecc… (ci sono santi ovunque!).
E solo così possiamo vedere un po’, oltre i limiti umani o imposti dagli uomini, come è capitato a GIOVANNI prigioniero dell’isola di PATMOS, dove ha scritto il libro dell’Apocalisse, che abbiamo letto come seconda lettura. Lui VEDE e SENTE, cose che non sono alla portata di tutti, se non a coloro che CREDONO e AMANO, GESU’ e COME GESU’.
Veniamo dunque a questa bellissima pagina, l’ultima, del Vangelo di Giovanni. E’ come una “seconda conclusione” dopo quella del capitolo precedente, con l’episodio di TOMMASO (Gli studiosi dicono che sia per rendere ragione del mandato missionario dei discepoli e del ruolo della Chiesa e in essa di Pietro da parte dell’evangelista Giovanni che si era dedicato meno a questi temi nel suo Vangelo: Sono questioni secondarie per noi) Varie le provocazioni belle, utili e interessanti:
Innanzitutto quella PESCA INFRUTTUOSA (NON PRESERO NULLA) nonostante le condizioni ideali (la NOTTE e la competenza di PIETRO): Senza GESU’ RISORTO, non possiamo fare nulla. Quanto è vero e quanto cambierebbe la nostra vita, se fossimo davvero convinti di questa verità per la nostra vita.
Ma subito ecco che si avvicina GESU’ RISORTO che non ci abbandona: certo è NON RICONOSCIUTO (il Risorto è oltre le nostre capacità di riconoscimento), ma il suo desiderio è esattamente questo: Lui vuole farsi riconoscere! Dunque non siamo soli.
Ed ecco che la PESCA DIVENTA MIRACOLOSA: Con GESU’ RISORTO, la pesca diventa abbondante (GRANDE QUANTITA’ DI PESCI), la Chiesa non si sfalderà (la RETE NON SI SQUARCIO’), nonostante scandali e venti contrari. Il suo compenso non mancherà!
Ci viene però chiesto di CREDERCI, dire anche noi: E’ IL SIGNORE! Come ebbe a dire IL DISCEPOLO CHE GESU’ AMAVA, che la tradizione identifica con GIOVANNI. Lo diciamo a Messa con il “Credo”. Lo viviamo ogni giorno se ameremo.
E poi il riferimento EUCARISTICO, carico di tenerezza in quel FUOCO DI BRACE CON PESCE E PANE che sembra preparato per loro e che GESU’ PRENDE E DA LORO. Come a ribadire che in quel modo Lui resterà per sempre con loro e con la Chiesa, con noi!
E infine il dialogo con PIETRO basato appunto sull’AMORE, un amore a misura nostra: dal MI AMI al MI VUOI BENE? E da qui il compito di PIETRO: PASCERE LE PECORE, a sua volta amare il gregge, amare il prossimo e noi con Lui. E questo in ogni momento, ad ogni età, e con un unico obiettivo riassunto dal verbo finale: SEGUIMI! Che esprime la vita cristiana fino in fondo: un cammino, una sequela, un andare dietro a Gesù.
Solo questo conta per PIETRO e tutti coloro che crederanno come Lui: CREDERE, AMARE e SEGUIRE… solo GESU’.