Omelia del 5 dicembre

II^ domenica di AVVENTO/C – PREPARARE IL NATALE CON IL BATTISTA – Come DIO “prepara” il NATALE? Cioè il suo nascere con noi, accanto a noi, vicino a noi?
Un po’ ce lo dice l’evangelista Luca all’inizio di questo Vangelo.
• Da una parte ci sono i POTENTI e i loro REGNI e DOMINI: L’IMPERATORE TIBERIO CESARE, il GOVERNATORE PONZIO PILATO, i TETRARCHI ERODE, FILIPPO e LISÀNIA, i SOMMI SACERDOTI ANNA e CAIFA.
• Dall’altra parte c’è GIOVANNI e il suo DESERTO: LA PAROLA DI DIO VENNE SU GIOVANNI NEL DESERTO.
Mi sembra una indicazione precisa: l’umanità possiamo classificarla così, possiamo rilevare questa netta differenza, questo dislivello, questa distanza. Il mondo ALTO e il mondo BASSO, l’umanità alta e l’umanità bassa. E DIO scegliere la seconda!
Già qui ce n’è da riflettere. Io che umanità sono? Sono umanità alta o umanità bassa? Certo non siamo tra i potenti, non siamo in sontuosi palazzi, ma nemmeno siamo nel deserto, nemmeno siamo tra i più poveri della terra. Siamo dentro o siamo fuori l’orizzonte di Dio? Dove siamo?

Come noi dobbiamo preparare il Natale? Cioè lo stare con Lui, vicino a Lui, in cammino con Lui? Seguiamo GIOVANNI, che ci può aiutare. Lui fa 3 cose: cammina, predica, battezza. Possono essere 3 indicazioni per un buon AVVENTO, preparare il Natale, stare dalla parte giusta…

1) CAMMINARE: significa muoversi, significa non stare fermi, non presumere di essere arrivati, di essere a posto… Camminare significa uscire dalle nostre sicurezze, significa non dare le cose della fede per scontate. Significa cercare il Signore e cercarlo fuori, nel DESERTO, come spesso è la vita normale: semplice, povera, dei semplici e dei poveri: Li DIO si nasconde più volentieri! Camminare significa coltivare la fede, non stare fermi, non pensare che le nostre idee, il nostro tempo siano le uniche e siano giuste. Significa accettare di essere sempre un po’ precari e incerti. Significa che possiamo passare da una parte all’altra, dall’alto al basso (regredire non sempre è negativo), si può cambiare, ci si può migliorare. Qui c’è tanto di quella richiesta che Papa Francesco sta facendo a tutti i cristiani, essere Chiesa “SINODALE” che cammina, si, ma insieme. Allora il Natale viene.

2) PREDICARE: significa raccontare la fede, significa il coraggio di dire o chiederci chi siamo e perché siamo così. La prima fase del CAMMINO SINODALE vuole essere proprio NARRATIVA, un piccolo grande racconto di chi siamo, chi vogliamo essere. Significa ritrovare il gusto di raccontare la fede che certo si trasmette per contatto, con testimonianza vera, credibile, con il “fare”, ma poi occorre anche essere pronti a “rendere ragione” del perché della nostra fede. Ben venga l’invito a un linguaggio inclusivo, che non faccia differenze in Europa, ma non a prezzo di zittire le nostre identità, nascondere chi siamo. Anzi abbiamo bisogno, questo si, di dire di più chi siamo, imparando ad ascoltare il “chi siamo” degli altri. E qui anche come Chiesa dobbiamo crescere, imparare ad ascoltare anche quelli diversi senza giudizio, senza esclusione. Allora il Natale viene.

3) BATTEZZARE: Qui ci leggo tutto quello che ci fa cristiani in senso originale e caratteristico. I sacramenti ne sono il “segno” sintetico di un Dio con noi, per noi e dentro di noi, se vogliamo!
Dunque riscoprire il nostro Battesimo e con lui gli altri sacramenti. Non siamo dalla parte di Gesù se trascuriamo o peggio se rinunciamo a questi segni speciali! Quanti cristiani stanno trascurando/rinunciando alla Confessione, all’Eucaristia, al Matrimonio, all’Ordine sacro, all’Unzione degli Infermi e dimenticando Battesimo e Cresima. E così trascuriamo e dimentichiamo i segni di una Presenza, certo non esclusiva (il Regno di Dio è più grande della Chiesa) e così la nostra vita diventa cieca, incerta, timorosa, senza speranza, a volte disperata (come vivere sottoterra, si vive, ma senza stelle, senza sogni, senza sapere dove si va, disperati e abbandonati). Il CAMMINO SINODALE, il CAMMINO DI AVVENTO ci aiutino a riscoprirli e dirli in modo nuovo e comprensibile per gli uomini e le donne di oggi. Allora il Natale viene.

Seguiamo GIOVANNI BATTISTA dunque. Seguiamolo e accadranno anche per noi fatti belli e sorprendenti: Il PERDONO DEI PECCATI, la TRASFIGURAZIONE del mondo, non più fatto di strade interrotte, di pendenze impossibili, di esili inevitabili, ma SENTIERI RADDRIZZATI, BURRONI RIEMPITI, MONTI E COLLI ABBASSATI, RITROVAMENTO DI GERUSALEMME.
Allora avremo PREPARATO bene il Natale e il Natale sarà veramente arrivato. E noi saremo arrivati al Natale.