Omelia del 4 settembre 2022
|XXIII Domenica del Tempo Ordinario/C – ET-ET – Mi colpisce sempre questo brano perché mette insieme 2 cose che sembrano diverse, distanti, potremo dire impossibili a stare insieme:
– La radicalità: AMARE GESU’ PIU’ DEL PADRE, LA MADRE, LA MOGLIE, I FIGLI, LA PROPRIA VITA…
– La prudenza: SE COSTRUISCI UNA TORRE PRIMA CALCOLA LA SPESA… SE VAI IN GUERRA PRIMA CONTA I SOLDATI CHE HAI…
È proprio strano che GESU’, dopo aver detto alla FOLLA NUMEROSA che lo seguiva che servirà una sequela radicale, poi come spiegazione proponga uno stile prudente.
– Innanzitutto è da notare che parlando di DISCEPOLI il discorso vale per tutti (altrimenti ci sarebbe stata la parola APOSTOLI=12).
– In secondo luogo, dobbiamo presumere vere entrambe le affermazioni, anzi potremo dire che sono “doverose” entrambe.
Qui ci viene espressa una delle leggi fondamentali del cristianesimo, che possiamo descrivere così: non aut-aut (questo o quello!), ma et-et cioè questo e quello, insieme, uniti, entrambi!
Usando una immagine un po’ banale, ma efficace, GESU’ è esperto di “incollaggio”, del “mettere insieme”, appunto dell’et-et: Lui è “vero Dio e vero uomo”… E se ci chiediamo: Perché? la risposta è questa: per rendere possibile la cosa più impossibile: l’AMORE!
Per vivere l’Amore, per dare Senso alla tua vita, per renderla una Vita con la maiuscola (sazia, compiuta, bella), ci dice GESU’, occorre SEGUIRE LUI… ESSERE SUOI DISCEPOLI!
Per SEGUIRE LUI ci sono 3 condizioni dove tenere insieme uno stile RADICALE e uno stile PRUDENTE. Come in montagna: Puntare alto, altissimo, ma tenere i piedi per terra, fare un passo alla volta…
La prima lettura, è il libro della Sapienza, ce lo ricorda bene: siamo deboli, fragili, CORRUTTIBILI, PESANTI, PIENI DI PREOCCUPAZIONI, per cui da una parte non alziamo lo sguardo e non vediamo l’orizzonte, dall’altro rischiamo di distrarci e cadere…
PER ESSERE SUOI DISCEPOLI, per puntare alto occorre:
1) AMARE LUI PIU’ DEL PADRE, MADRE, MOGLIE, FIGLI, FRATELLI, SORELLE E PERFINO LA PROPRIA VITA…
Ma è chiaro che non possiamo dire di amare Lui se non amiamo il padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e anche la nostra vita. Ma come possiamo amare davvero tutti costoro (sappiamo anche per esperienze personali che a volte non ci riusciamo davvero…) se non abbiamo gli occhi e il cuore pieni dell’amore inesauribile di Dio (et-et)… L’uno sostiene l’altro, lo rende possibile e mi fa trovare i passi possibili… (posso mettere un genitori in casa di riposo, a volte è necessario: ma andrò a trovarlo spesso… può capitare che trascuro un figlio a causa del lavoro, ma posso recuperare il sabato o domenica… può capitare che fratelli e sorelle litighino: ma ci si può perdonare o almeno desiderare il perdono… posso amare la mia vita tanto, ma posso anche dedicarmi al volontariato…ET-ET).
2) PORTARE LA PROPRIA CROCE… A nessuno piace la croce, nemmeno a GESU’. Non dice di andarsela a prendere, ma di PORTARE quella che viene. Ci pensa la vita infatti a distribuire croci a tutti. Solo con Lui nel cuore, possiamo pensare di portare e sopportare le nostre croci senza restarne schiacciati, qualsiasi esse siano e a volte ci sono persone e famiglie che portano croci incredibili (un figlio diversamente abile, un lutto inaspettato, una malattia invalidante e sboccia comunque amore, gratitudine, dedizione incredibili: ET-ET) .
3) RINUNICARE A TUTTI I PROPRI AVERI. Certo a qualcuno viene anche chiesta una rinuncia radicale di tutto, ma in realtà a tutti è chiesto di non attaccarsi mai troppo alle cose, ai beni, ai soldi, alle ricchezze. Se ci attacchiamo ad essi non c’è posto per GESU’. Se seguiamo GESU’ essi non occupano il nostro cuore… ET-ET…
Puntiamo alto. Abbiamo una grande guida che è GESU’. Una grande riserva di energia. Ma dobbiamo farlo mettendo i piedi per terra ai posti giusti. ET-ET. Arriveremo in cima e sarà bellissimo.