Omelia del 4 ottobre 2020
|27^ Domenica del Tempo Ordinario/A – UNA VIGNA PER TUTTI – Tre VIGNE, tre situazioni diverse, tre opportunità per scoprire/accogliere il “cuore di Dio”, ma anche per scoprire/purificare il nostro cuore!
Il parallelo con la vicenda di GESU’ (e prima del popolo: cf Isaia) è chiaro e lo scopriamo con la coraggiosa conclusione di GESU’ stesso, che è un pesante atto di accusa ai suoi interlocutori, le elites religiose (CAPI DEI SACERDOTI E ANZIANI DEL POPOLO. Oggi: I cardinali? I preti? Voi che venite a Messa ogni domenica? Ognuno giudichi se stesso). GESU’ dice: A VOI SARA’ TOLTO IL REGNO DI DIO E SARA’ DATO A UN POPOLO CHE NE PRODUCA I FRUTTI (fa un po’ tremare i polsi: se è così è salutare!).
Nelle due precedenti domeniche nelle VIGNE, di cui ci ha parlato il Vangelo, c’erano OPERAI e FIGLI che ci raccontavano il compito che Dio si aspetta da NOI: collaboratori cercati sempre e figli amati anche nell’ingratitudine.
Oggi abbiamo 2 punti di vista.
- Questo padrone ama la sua vigna: dunque DIO CI AMA! Lo capiamo bene dalle azioni che vengono descritte, la cura che dedica a quella sua creatura e quindi a noi:
- la PIANTA (la genera e ci genera),
- la CIRCONDA DI UNA SIEPE (la ripara dai venti…),
- le prepara un TORCHIO (la rende feconda…),
- COSTRUISCE UNA TORRE (la difende dai nemici…).
Tutto per produrre vino buono, dunque perché la nostra vita sia vita buona e produca bene!
- Poi la scena si sposta e ci sono dei CONTADINI, così torniamo in primo piano noi. A loro la vigna è affidata. Quel padrone si fida, il nostro DIO si fida di noi. E invece qui emerge il peggio di noi (e nessuno può tirarsi fuori tanto facilmente): violenza, egoismo, ingordigia insaziabile, ci travolgono. Le azioni descritte sono tremende: BASTONARE, UCCIDERE, LAPIDARE.
È la nostra storia di sempre, da ADAMO ed EVA, CAINO e ABELE e via a salire… Sempre in bilico tra bene/male, salvezza/perdizione, bontà/cattiveria. O meglio: fatti per il bene, la salvezza, la bontà, ma noi irrimediabilmente scegliamo il male, la perdizione, la cattiveria. Si chiama “PECCATO ORIGINALE” prima del Battesimo e “CONCUPISCIENZA” dopo il Battesimo, una inclinazione al male che rimane e chiede la “lotta spirituale”. Tradotto in termini positivi: siamo e restiamo liberi, ma la libertà senza Dio ci ubriaca e ci fa cadere.
Alla fine della parabola GESU’ fa la domanda fatidica: COSA FARA’ IL PADRONE AI CONTADINI? E nella risposta si svela il cuore malato dei suoi interlocutori (e noi?): QUEI MALVAGI LI FARA’ MORIRE MISERAMENTE E DARA’ AD ALTRI LA VIGNA CHE GLI CONSEGNERANNO I FRUTTI…
E così mentre rispondono non si accorgono che stanno parlando e svelando se stessi. Tutto ciò che criticano è presente anche nei loro cuori: giudicano (quei malvagi), vogliono la morte (li farà morire), vogliono crudeltà (miseramente), hanno un’idea di Dio che pretende dai sudditi risultati (i frutti a tempo debito)…
GESU’ invece ha in mente e propone un’altra strada: LA PIETRA CHE I COSTRUTTORI HANNO SCARTATO E’ DIVENTATA UNA PIETRA D’ANGOLO… UNA MERAVIGLIA AI NOSTRI OCCHI.
Nonostante tutto, dunque, l’umanità resta amata, cercata e salvata dal SIGNORE, che in GESU’ si fa’ PIETRA D’ANGOLO, appoggio sicuro dove porre la propria vita, ogni sicurezza, ogni salvezza! E la vita diventa MERAVIGLIOSA, abitata da quella PACE che San Paolo auspica ai Filippesi, oltre ogni INTELLIGENZA e capacità umani
A riprendere la nuova enciclica di Papa Francesco: AMATI TUTTI, FRATELLI TUTTI, MERAVIGLIA E PACE PER TUTTI. Salvo per coloro che, arroganti e superbi, pensano di farcela senza DIO, senza la sua PIETRA ANGOLARE che è CRISTO e pensano di essere loro tale pietra, i salvatori.
La VIGNA è affidata a TUTTI perché dia BUON VINO a TUTTI.
La PIETRA ANGOLARE che è CRISTO è per TUTTI, perché tutti abbiano da costruire una vita buona, una pace duratura.
Il SIGNORE ci aiuti a non giudicare, a non cadere nell’egoismo, a non privare noi stessi delle sue attenzioni. FRATELLI TUTTI, SALVATI TUTTI, FELICI TUTTI. Questo Lui vuole. E noi?