Omelia del 4 luglio 2021

14^ domenica del Tempo Ordinario/B – NON CI VA MAI BENE NIENTE! – Potremo intitolare questa pagina di Vangelo “NON CI VA MAI BENE NIENTE”. Quanto è facile che ci capiti, a tutti, di lamentarci. Il marito della moglie e la moglie del marito. I genitori dei figli e i figli dei genitori. Gli anziani dei giovani e i giovani degli anziani. I laici dei preti e i preti dei laici. La gente dei politici e i politici della gente… e, ovviamente anche di DIO e su DIO ci lamentiamo. Appunto… “non ci va mai bene niente”…
Quei NAZARENI, compaesani di GESU’ che si lamentano siamo tutti noi. Erano già molte le GUARIGIONI, gli INSEGNAMENTI, i SEGNI che GESU’ aveva posto non lontano da casa: CAFARNAO, il lago di TIBERIADE, non erano molto lontani, certamente le voci non ci devono aver messo tanto a diffondersi. Addirittura da GERUSALEMME si erano già scomodati per andare a sentire, per indagare e per cominciare a calunniare. I PARENTI stessi si erano già mossi per il tanto “rumore” che quel loro congiunto diventato MAESTRO aveva già fatto, forse per trascinarlo a casa….
Ed ora eccolo di nuovo tra le mura di casa, nei vicoli che lo avevano visto bambino, ragazzo e giovane, falegname col padre, vicino alla madre nella vita di famiglia…
Ad essere onesti, credo che non dovremo stupirci di tanti lamenti…
Dio è più facile accettarlo quando è distante da noi piuttosto che quando si presenta troppo vicino. Almeno la reazione fosse di grande stupore, tipo “troppo bello per essere vero”, mentre invece scatena l’incredulità: “troppo vicino, troppo uguale, per essere vero”.
E così i COMPAESANI si perdono i MIRACOLI e gli INSEGNAMENTI: E LI’ NON POTEVA COMPIERE NESSUN PRODIGIO.
Un DIO umano, troppo umano, troppo vicino, ci spaventa, invece che convincerci e attirarci. Ma a ben pensarci anche questo ha una spiegazione da accettare, non per giustificare, ma per reagire.

La questione non è la DIVINITA’ di GESU’, anche se il nodo finale è tutto lì, ma è la troppa UMANITA’ di GESU’ attraverso la quale Lui ci obbliga a passare.
Un DIO così, il DIO di GESU’, non ci lascia alibi. Un DIO distante alla fine è un buon alibi per scaricargli le nostre frustrazioni, incomprensioni, soprattutto i nostri egoismi e le nostre incongruenze:
• Se sei DIO ferma le guerre, non far morire gli innocenti, castiga i cattivi, punisci i colpevoli, qui, adesso.
• Se sei DIO, appunto, “scendi dalla croce e ti crederemo”… Spogliati dell’umano e mostrati per quello che sei, “angelo di luce”, allora sarai degno, un DIO come si deve, di quelli seri…

E invece a NAZARTET il FIGLIO DI MARIA, il FALEGNAME, colui del quale QUI STANNO I PARENTI, costui ci viene a dire di essere: il MESSIA? Il CRISTO? L’INVIATO? Addirittura il FIGLIO DI DIO?
Eppure non abbiamo altra strada. Eppure è la strada migliore. Eppure è un regalo davvero grande, incredibile, oltre ogni immaginazione.
LUI vicino, vicinissimo. LUI come me e con me. LUI oltre i limiti spesso tanto stretti della nostra immaginazione che esclude invece di includere, che si chiude invece di aprirsi.
E LUI questo vuole: che ci apriamo, che includiamo, che accogliamo.

Come disse a San Paolo: TI BASTA LA MIA GRAZIA… la PREGHIERA di Paolo per superare la SPINA NELLA CARNE non è esaudita per il bene di Paolo! Quanto è dura questa verità! NON DOVEVA MONTARE IN SUPERBIA, deve accettare che la FORZA DI DIO passi per la DEBOLEZZA UMANA. Quanto è difficile accettare questa legge fondamentale del Dio di Gesù.
È la debole forza dell’AMORE, perché l’amore per essere forte deve essere debole, non deve imporsi, ma deve proporsi, non deve obbligare, ma donare, non deve pretendere, a offrire.
È la legge della CROCE, quella che GESU’ vive fino in fondo.
“Non ci va mai bene niente” perché della CROCE abbiamo paura. Ma se imparassimo di più a vedere la CROCE con gli occhi dell’amore, capiremo, si, finalmente capiremo che in realtà vale la pena!
Vale la pena fidarsi di un DIO così. Vale la pena fidarsi di GESU’, vale la pena fidarsi dei fratelli e delle sorelle, amarli davvero, senza aspettare niente in cambio… solo così avremo tutto!