Omelia del 31 dicembre 2019
|RINGRAZIAMENTO 2019 – TESTIMONI DI SPERANZA – Non so se tutti vi siete accorti che al centro dell’ultimo numero di “Voce della Comunità” c’è un INSERTO staccabile che, oltre a riportare un calendario di massima delle attività principali del prossimo anno, riporta le riflessioni del Consiglio Pastorale che hanno portato a 3 ATTENZIONI che, come comunità cristiana, vorremo vivere nell’anno pastorale in corso.
Una prima riflessione che vorrei proporvi, nasce dall’idea che ci sia un ANNO PASTORALE, cosa scontata per noi pastori e tanti cristiani impegnati, questa sera in cui “celebriamo” la FINE di un altro anno, l’ANNO CIVILE, diventa occasione per una prima riflessione.
Intanto una prima differenza: l’ANNO PASTORALE è una realtà più elastica e plastica, non si sa bene quando finisce e quando comincia, anzi a volte diciamo che non finisce mai, anche se poi celebriamo una specie di “conclusione” e di “ripartenza”; l’ANNO CIVILE invece ha una sua precisione, tipica delle esigenze molto moderne, belle, utili, ma a volte anche un po’ troppo rigide e strumentali. Ha però il merito di ricordarci con una certa durezza e concretezza l’inesorabile scorrere del tempo che non concede soste o pause alcune.
ANNO CIVILE e ANNO PASTORALE poi si intersecano senza coincidere e anche questo mi interroga. Non coincidono temporalmente, sono sfasati di almeno 3/4 mesi, non coincidono nemmeno “idealmente”.
E così diventano una “immagine” alquanto efficace di come si intreccino VITA E FEDE, sovrapposte, ma non coincidenti. Parlano della vita della TERRA e della vita del CIELO. Entrambe ci appartengono, la prima come ATTUALITA’ (bella e pesante insieme, concreta e impegnativa, stimolante e provocante…), la seconda come PROMESSA di futuro buono, bello, vero, pieno, desiderabile.
Il cristiano, dice un autore antico “vive in questo mondo, ma non è di questo mondo” e la sfasatura dei 2 ANNI un po’ ce lo ricorda e lo conferma.
Questa è la vita cristiana: Quella vita cristiana che la vita parrocchiale cerca di alimentare e custodire e che quell’INSERTO (e torno all’inizio), in qualche modo raccoglie e cerca di rilanciare.
Vita cristiana che ci vuole permettere di restare saldamente dentro l’ANNO CIVILE, dove la nostra vita reale si svolge, senza però dimenticare l’ANNO PASTORALE che ci spinge a quel traguardo grande che per noi cristiani sarà il REGNO DEI CIELI e che non dobbiamo dimenticare.
Per questo stasera, ed è la seconda riflessione, ha molto senso ed è molto cristiano intanto RINGRAZIARE da un lato per quello che abbiamo vissuto nell’anno civile passato, e dall’altro PREGARE per quello che vivremo nell’anno civile prossimo, non solo augurandoci che sia migliore (auguri peraltro che ci facciamo ogni anno, sempre uguali, che se fossero solo umani e non cristiani sarebbero alquanto ridicoli, in base a cosa? oppure superstiziosi!), bensì con la “CERTEZZA” cristiana, che viene dalla fede, che sarà migliore, non tanto perché le cose ci andranno meglio (1. Non lo sappiamo. 2. Come dice la Bibbia piove sui buoni e sui cattivi senza distinzione. 3. Gesù non ha evitato la croce e quindi nemmeno a noi sarà risparmiata. I cristiani sono realisti), ma perché noi CREDIAMO che il SIGNORE E’ CON NOI (!), accada quel che accada, ed è questo il Bene certo di cui siamo certi, vadano come vadano le cose della vita.
E dunque ringraziamo per l’anno trascorso, certo. Ma anche ringraziamo, già in anticipo per l’anno che verrà, perché siamo certi che in esso TUTTO SARA’ GRAZIA, per chi saprà (e noi preghiamo per questo) guardare con occhi di fede.
In fine una terza e ultima riflessione. Ringraziamo Dio per quello che ci ha fatto scrivere come CONSIGLIO PASTRORALE in quell’INSERTO, dal titolo: “UNA COMUNITA’ CHE DONA SPERANZA” perché quello che è scritto è nato dalla nostra preghiera, dal discernimento e dal cammino cristiano che, come singoli e comunità, abbiamo cercato di fare quest’anno.
Si parte da Papa Francesco che in Evangelii Gaudium ci dice di RIMETTERE IL VANGELO E GESU’ al centro, ci dice di LASCIARCI INCONTRARE DA GESU’ che è la cosa migliore che ci possa capitare. E noi sappiamo che non solo ci è capitata, ma dobbiamo fare di tutto perché continui a capitare, anno dopo anno. Siamo disponibili?
Abbiamo poi il nostro Vescovo e la nostra Chiesa diocesana, che ci hanno chiesto di fare una SCELTA PASTORALE condivisa tra 3 che erano state individuate: L’ATTENZIONE ALLA PROSSIMITA’, la CURA DI NUOVE FAMIGLIE e gli STILI DI VITA PIU’ EVANGELICI e la nostra Collaborazione pastorale antoniana, ha scelto la terza: STILI DI VITA PIU’ EVANGELICI. Saremo nei prossimi mesi chiamati tutti almeno gli OPERATORI PASTORALI, GRUPPI e ASSOCIAZIONI a scegliere come CONCRETIZZARE questa scelta impegnativa.
In fine per la nostra parrocchia, per l’oggi ci siamo intanto dati 3 ATTENZIONI, le quali peraltro sono in continuità un poco con quelle dell’anno precedente. Sono degli stimoli per restare in cammino, per tenere la vita cristiana attenta, vigile, nel tentativo di essere in ascolto il più possibile dello Spirito:
1) TESTIMONI DI SPERANZA, era la prima. Tutti dovremo dire di più la speranza cristiana. Lo stiamo facendo? Un segno ce lo ha suggerito la Caritas, “donare una borsa della spesa” per almeno 6 mesi. L’avvio è stato buono: 73!|
2) ESSERE COMUNITA’ E SENTIRSI PARTE DI ESSA. C’era anche lo scorso anno e segnala una fatica ricorrente, dovuta alle tante cose, tanti gruppi, tanti percorsi che abbiamo: tutto bello, ma a rischio di autoreferenza. Vorremo come CPP continuare ad ascoltare i gruppi e gli ambiti. Ci stiamo riuscendo? Vorremo vivere 3 domeniche un po’ più “insieme” alla Messa: 1^ di Avvento (come è andata?), 26 gennaio (1^ domenica della Parola) e 1^ di Quaresima…
3) LASCIARSI GUIDARE DALLO SPIRITO NELLA STORIA. Non è facile vedere lo Spirito in azione nella storia. Il segno è partecipare alla Preghiera comunitaria. Come è andato? Così, così…
COMUNQUE GRAZIE SIGNORE. Per questo anno e per quello che verrà!!!