Omelia del 30 aprile 2023
|4^ DOMENICA del tempo di PASQUA/A – PECORE, PASTORI, RECINTI E PORTE – Dopo i racconti strettamente legati al periodo dopo la PASQUA (Tommaso e Emmaus), la liturgia ci propone ora, per 3 domeniche, 3 Vangeli che non riguardano episodi strettamente pasquali, ma riguardano la PREDICAZIONE di GESU’ che anticipava i CONTENUTI, che raccontavano il SENSO della PASQUA, nello stile dell’Evangelista GIOVANNI, che, come sappiamo, è quello che ha avuto modo di meditare, di riflettere, di approfondire i suoi ricordi per molti più anni degli altri evangelisti e da un punto di vista privilegiato, essendo l’unico dei 4 presente fin dalla prima ora alla vita pubblica di GESU’.
In questa domenica ci sono PECORE, RECINTI, PORTE, PASTORI, LADRI, GUARDIANI… Un racconto ricco, dove certamente GIOVANNI mette insieme molti ricordi e molte sottolineature.
Rimane certo Pietro con la prima lettura-Atti degli Apostoli a tenerci dentro il clima strettamente pasquale, peraltro indispensabile, è come la “lente di ingrandimento” o come il “telescopio”, la PASQUA, per capire il senso di GESU’, la sua vita, le sue parole e i suoi gesti. Quel PIETRO che esce dal CENACOLO trasformato, lo capiremo bene nella festa liturgica di PENTECOSTE, anche se in realtà siamo già a PENTECOSTE, è sempre PENTECOSTE dopo la Risurrezione di GESU’ quando PIETRO è TRAFITTO AL CUORE, pienamente e totalmente innamorato, travolto come solo l’innamoramento sa fare, da quel sentimento che lo ha legato per sempre al SUO SIGNORE e dice ai presenti, ma anche a noi, perennemente: CONVERTITEVI, FATEVI BATTEZZARE NEL NOME DI GESU CRISTO, ricevete il PERDONO ricevendo lo SPIRITO, accogliete una PROMESSA rinnovata…
E poi nella sua prima lettera, sempre Pietro a ricordare, probabilmente più tardi, l’altra faccia della PASQUA, la PASSIONE, indelebilmente legata alla RISURREZIONE, l’una non si capisce senza l’altra e viceversa, con i suoi temi forti del PATIRE, del SOFFRIRE, del PECCATO sopportato per tutti da GESU’ sul LEGNO DELLA CROCE, per il nostro BENE, la nostra GUARIGIONE, la nostra GIUSTIZIA.
Ma torniamo a GIOVANNI, alle sue immagini- anticipo di PASQUA.
Innanzitutto c’è un RECINTO e ci sono delle PECORE.
Il RECINTO dice della vita, dice che c’è un dentro e un fuori, riguarda il BENE e il MALE, riguarda la LIBERTA’!
Le PECORE siamo noi, che ogni giorno siamo chiamati a decidere da che parte stare, dalla parte del bene o quella del male ed essere dentro o essere fuori non è la stessa cosa!
Ci sono 2 buone notizie però: c’è una PORTA e c’è un GUARDIANO. Si può entrare e uscire. Il male non può entrare, non può contaminare il bene.
Tutti possono entrare. Tutti possono uscire. Ecco la libertà.
Ma non è indifferente essere dentro o essere fuori. Ecco la libertà.
Male e bene, anche se ai nostri occhi spesso si mescolano e non riusciamo a riconoscerli bene, però sono diversi, separati, profondamente diversi, è impossibile che si confondino.
In fine GESU’, che è insieme PASTORE e anche PORTA!
È PASTORE: lui accompagna le PECORE, ci accompagna. Lui chiama le pecore per nome, ci conosce uno ad uno. Le pecore lo conoscono e ascoltano la sua voce, noi possiamo sempre fidarci di Lui. Conduce le pecore, ci conduce nella vita. Spinge le pecore se serve, ci spinge quando è necessario. Le pecore lo seguono, è possibile fidarci di Lui!
E’ PORTA: essa tiene aperto il recinto, c’è un varco, c’è sempre una possibilità. Possiamo perderci nella vita, ma possiamo anche ritrovarci. Anzi che entra sarà SALVATO. Dice anche un’altra cosa, la PORTA è li per essere sempre oltrepassata, vivere significa entrare e uscire sempre, perché la vita è movimento, è passaggio, è rischio, ma ci sarà sempre PASCOLO ci ricorda GESU’, nessuno che lo cerca resterà senza trovarlo.
In fine la frase forse più bella e potente, più carica di promesse e di speranza, quella che dovremo custodire sempre nella nostra memoria di credenti: IO SONO VENUTO PERCHE’ ABBIANO LA VITA E L’ABBIANO IN ABBONDANZA. Chi? Noi!
È venuto per noi, perché abbiamo vita e questa vita sia abbondante! Certo a volte non ci sembra vero. Ma Lui ha promesso, ci ha messo la faccia, ci ha messo la vita sua! Crediamoci! Vale la pena!