Omelia del 3 febbraio 2019

4^ Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
VITA DA SEMPRE
Oggi è la 41^ Giornata della Vita e si apre con la lettura del profeta GEREMIA: PRIMA DI FORMARTI NEL GREMBO MATERNO, TI HO CONOSCIUTO, PRIMA CHE TU USCISSI ALLA LUCE TI HO CONSACRATO. Quanti fratelli che Dio aveva pensato e conosciuto prima del concepimento o prima di nascere, noi, umanità moderna e avanzata, con l’aborto, abbiamo eliminato! E’ uno dei grandi peccati del nostro mondo occidentale. E’ uno dei più grandi atti di “non fede” che possano esserci. Certo poi ci sono i dolorosissimi casi singoli, che vanno con tanta delicatezza, carità e misericordia, presi in mano uno per uno. Spesso, quasi sempre sono donne. Donne sole, donne sfruttate, donne abbandonate.
Ma noi come la pensiamo? Cosa facciamo? Cosa possiamo fare?
I dati degli aborti diminuiscono, ma probabilmente è anche perché ora ci sono pillole che permettono l’aborto fai da te (il cui utilizzo infatti è in grande aumento). Alla fine il più debole perde sempre. Il bambino, la donna, la famiglia, sono i più deboli oggi qui.
PRIMA DI FORMARTI NEL GREMBO MATERNO, TI HO CNOSCIUTO, PRIMA CHE TU USCISSI ALLA LUCE TI HO CONSACRATO. Per fortuna in cielo ogni vita, anche la più embrionale, troverà pieno compimento. Non sono gli anni, i mesi, le settimane, i giorni, che faranno la differenza, per fortuna.

Se c’è una differenza essa riguarda noi. Noi che siamo nati e soprattutto noi che non siamo più bambini. QUANDO SI E’ BAMBINI SI PARLA, SI PENSA, SI RAGIONA DA BAMBINI, non c’è responsabilità e quindi non c’è libertà. Quando si DIVENTA UOMINI invece entra in gioco la responsabilità e quindi la LIBERTA’ e con essa entra in gioco anche la CARITA’. E siamo così entrati nella seconda lettura, San Paolo ai Corinzi con il famoso INNO ALLA CARITA’. Si perché LIBERTA’ e CARITA’ vanno a braccetto, non esiste l’una senza l’altra e viceversa. Posso avere tutto, ma se non ho la CARITA’ sarò fallito, sarò nulla, sarò infelicissimo, sarò disperato, sarò morto anche se sono vivo.
Dove c’è la CARITA’ non c’è aborto. L’uomo e la donna si rispettano e desiderano un figlio. E se il figlio arriva di sorpresa lo accettano. E se l’uomo e la donna non si rispettano, c’è qualcuno che comunque ti accoglie, ti aiuta, ti sostiene lo stesso. Ci sono tanti modi per dare vita e accogliere la vita. Ma dobbiamo tutti metterli in atto. Un grazie dunque al Movimento per la Vita che ce ne ricorda uno.

Tutto questo è possibile perché, quel giorno GESU’, nella sua sinagoga aveva detto: OGGI, SI E’ COMPIUTA QUESTA SCRITTURA CHE VOI AVETE ASCOLTATO.
La carità c’è, è possibile, perché l’OGGI di Dio è arrivato, c’è sulla terra da quel giorno e dalla successiva PASQUA.
Ma occorre CREDERE.
E qui allora diventano istruttivi i COMPAESANI DI GESU’ che invece NON CREDONO. Pensano di sapere e non sanno. Pensano di conoscere e non conoscono. Pensano di avere diritti e non ne hanno. E così perdono la grande occasione della vita. Cercano i miracoli ma perdono l’AMORE. Cercano la vita, ma trovano la morte. Vorrebbero anche darla a GESU’ la morte (SI ALZARONO E LO CACCIARONO FUORI DELLA CITTA… PER GETTARLO GIU’).
Vogliamo la vita, ma senza GESU’ realizziamo morte. L’aborto forse è il caso più evidente. Chi lo propone lo descrive come una scelta di vita e non si accorge che invece produce morte.
MA GESU’ PASSANDO IN MEZZO A LORO SI MISE IN CAMMINO. Cosa vuol dire?
GESU’ è più grande dei nostri propositi di morte! Ci passa in mezzo, e lo farà a PASQUA, che è “passaggio”. Lo fa per noi. Il nostro desiderio di morte non ha effetto su di lui, ci passa in mezzo e CAMMINA, invita noi a camminare dietro a Lui.
Cammina perché su questa vita non siamo mai arrivati. Camminiamo con Lui e dietro a Lui. Solo così troveremo vita, troveremo amore, troveremo carità, troveremo ciò per cui siamo stati pensati, concepiti, generati, da sempre.
Affamati, tutti di VITA, seguiamo l’unico che di questa VITA è Signore, Padrone, Donatore: GESU’ IL FIGLIO DI DIO. Grazie.