Omelia del 29 giugno 2023 Ss. Pietro e Paolo
|Santi Pietro e Paolo, Patroni – MANTELLO, CORONA E PIETRA – I nostri PATRONI San Pietro e San Paolo, quest’anno ci trovano impegnati nei CANTIERI PARROCCHIALI, un tentativo di declinare il CAMMINO SINODALE nella nostra parrocchia. Un tentativo di provare a vedere se è possibile dare una spinta di rinnovamento alla vita parrocchiale, da vari punti di vista, per cercare di dire il VANGELO in modo più adeguato e vero oggi. Il punto di vista educativo, quello caritativo, quello liturgico, quello delle famiglie. Sono le 4 prospettive attraverso le quali il nostro CPP legge il ns oggi!
Sapendo che è un lavoro, un impegno, una missione più grandi di noi, oggi affidiamo questi CANTIERI ai nostri PATRONI, chiedendo loro di intercedere presso il PADRE perché ci doni il suo SPIRITO e così diventare sempre di più e meglio specchio il più fedele possibile della vita di GESU’ suo Figlio, nostro Salvatore.
Il tutto in questo CAMBIAMENTO D’EPOCA che ci destabilizza, ci preoccupa, ci rende timorosi e incerti. Ma quale generazione ha vissuto con facilità la sua vita e la sua fede? Ad ogni generazione le sue gioie e le sue fatiche, le sue Grazie e le sue Croci.
Dunque cosa ci possono dire oggi PIETRO e PAOLO?
Scavando un poco nelle letture che la liturgia ci consegna ecco cosa ho trovato di consolante e stimolante e che vi propongo perché anche voi siate consolati e stimolati dal Signore… Un MANTELLO, una CORONA e una PIETRA saranno i segni catalizzatori…
1° IL MANTELLO DI PIETRO. Non è certo facile la situazione di San Pietro. Giacomo era stato ucciso, lui era in carcere, incatenato, in attesa di comparire davanti al popolo. Ma la Chiesa è in PREGHIERA PER LUI. Cosa succede? L’ANGELO lo libera! Ma, con la delicatezza e la cura di Dio, gli chiede di METTERE CINTURA, SANDALI e appunto MANTELLO. Cosa ci vedo? Ci vedo la mano di Dio che si prende cura di noi, ci accompagna, ci sprona, ci custodisce. Ci chiede molto, ma anche ci protegge. Ci libera, ma anche ci difende. In quel MANTELLO c’è tutta la tenerezza e la cura di un Dio che non si dimentica di noi e vuole che noi, forti di questa “certezza di fede”, ci fidiamo e ci mettiamo in cammino. E quando l’ANGELO SI ALLONTANO’ vedo anche il buon educatore che lascia andare… Un buon genitore, un buon educatore, una buona comunità, un buon prete, lasciando andare le persone, le lasciano libere… Sanno, credono e si fidano: ci sarà sempre un MANTELLO che Dio ci offre…
E il nostro? C’è? Ci crediamo? Dov’è? Come è?…
2° LA CORONA DI PAOLO. La chiama la CORONA DI GIUSTIZA che il Signore gli CONSEGNERA’ IN QUEL GIORNO. Anche PAOLO non è in buone acque (ci sono solo buone acque per i cristiani? Ci sono mai state in qualche epoca solo delle buone acque? Essere cristiani non vuol dire navigare solo in buone acque!!).
E mentre PIETRO e il suo MANTELLO ci ricordano che ORA il Signore ci protegge, PAOLO e la sua CORONA ci ricordano che ci attende un “premio eterno”, che fatica e patimenti di questa vita non saranno vani, inutili e soprattutto senza frutto. PAOLO ci crede e invita anche noi a crederci. Ci sprona a non aver un atteggiamento ingenuo e magari nostalgico (una volta andava tutto bene), ma combattivo (HO COMBATTUTO LA BUONA BATTAGLIA) e non rassegnato. Il cristiano guarda con realismo il passato, vive con coraggio il presente e cammina verso il futuro con speranza salda e forte.
3° LA PIETRA DELLA CHIESA. È famosa questa frase di GESU’. Certo evoca forza, solidità, stabilità… Però occorre anche dire che la PIETRA evoca pure fragilità, usura, precarietà (“non resterà pietra su pietra” ebbe a dire altrove). Si addicono bene alla CHIESA queste immagini, entrambe le serie. La Chiesa è sempre stata così, è così e sarà così. Forte, per grazia di Dio, fragile per causa di noi uomini e donne. Grande perché segno nel quale è contenuto un dono prezioso per l’umanità; piccola, perché essa non esaurisce quel dono e non deve illudersi e pensarsi come unica via di salvezza. È certo un segno unico, vale per tutti, ma non come una dogana, limite invalicabile, tassa da pagare, minaccia da ostentare, quanto piuttosto, come lampada sul monte, città posta in alto visibile a tutti, croce innalzata per la salvezza di tutto il mondo e di tutta l’umanità. Come è possibile? Non grazie ai nostri meriti, ma a quel dono di Grazia che oggi celebriamo… Grazie Signore, per il mantello, la corona, la pietra.