Omelia del 28 aprile 2019

2^ domenica del Tempo di Pasqua (Ottava e della Divina Misericordia) – TRE TESTIMONI DI BELLEZZA – Ci sono 3 testimoni che la liturgia di oggi, ancora pienamente pasquale, possiamo dire “ancora Pasqua”, ci mette davanti: PIETRO, GIOVANNI e TOMMASO.
In essi c’è molto di noi, ma c’è anche molto “per noi”. Nel senso che le loro esperienze, per noi irripetibili, sono anche un percorso non solo per la loro santità, ormai accertata, ma anche per la nostra. Non tanto perché anche a noi è chiesta la stessa strada, non sarebbe possibile, ma perché la loro esperienza è luce anche per noi. Non a caso il dialogo con TOMMASO certifica che la via ordinaria non è la sua, ma un’altra: BEATI QUELLI CHE NON HANNO VISTO E HANNO CREDUTO.
Ma andiamo con ordine e raccogliamo qualche elemento che ci può aiutare e provocare verso l’unico obiettivo utile: CREDERE, o meglio “che io creda”. E’ un viaggio un poco a ritroso seguendo le letture, ma può essere ugualmente utile.

Dunque, nella prima lettura c’è PIETRO. In poco tempo (quanto non è chiaro, sono racconti già filtrati dalla storia, dalla liturgia, anche se relativamente vicini, almeno qualche decennio), già la sua presenza, la sua OMBRA veniva giudicata miracolosa. Tanta era la forza che emanava dalla sua persona. E certamente a leggere gli ATTI e anche le sue LETTERE, ti rendi conto di essere davanti a una persona profondamente trasformata. Dov’è il PIETRO degli inizi? Sembra davvero un’altra persona. Penso che possiamo davvero dire che PIETRO è “un’altra persona”. L’incontro con GESU, il morto-risorto, lo ha cambiato (la profezia del SIMONE-CEFA si è avverata). E lo ha reso non solo credibile, ma anche miracoloso!
Quanto ci ha cambiato a noi l’incontro con Gesù? Chiediamoci come sarebbe la nostra vita senza Gesù! Se non troviamo risposta, allora preoccupiamoci (forse onestamente dovremo alzarci e andarcene, oppure inginocchiarci davanti a tutti e chiedere perdono…).

Passiamo alla seconda lettura, e al secondo protagonista: GIOVANNI. Anche qui c’è una vita trasformata. Anche se vediamo un risvolto forse meno affascinante di quello precedente (almeno per ora). Infatti a causa della fede, GIOVANNI è in esilio, a PATMOS. Già potremo chiederci se saremo disposti, per la fede, per la PAROLA DI DIO e LA TESTIMONIANZA DI GESU’, accettare un esilio (o peggio il martirio), o anche solo una presa in giro (cosa dicono di noi al lavoro, i vicini di casa, i nostri parenti: il fatto di essere cristiani li tocca o li lascia indifferenti? Forse li tocca o li lascia indifferenti per la nostra insignificanza). E FU PRESO DALLO SPIRITO NEL GIORNO DEL SIGNORE. Due elementi interessanti:
– il primo ci ricorda la CRESIMA che oggi viene celebrata. Pienezza del Battesimo, presenza attiva dello Spirito Santo. Che fine ha fatto la nostra Cresima?
– Il secondo ci ricorda il GIORNO DEL SIGNORE, la domenica che è la Messa e non solo. Come passiamo le nostre domeniche? Quali sono le differenze con chi cristiano non è o lo è poco? Ci sono differenze? Cosa conta? (uso del tempo, scelte di vita ricreativa, sportiva, lavorativa, uso delle relazioni, compagnie…).

E veniamo al Vangelo, dove c’è TOMMASO. È sempre affascinante la sua vicenda. Ci assomiglia molto (o dovrebbe: chi non ha dubbi?). Ho trovato un commento interessante che metteva in luce una cosa a cui non avevo mai pensato. L’incredulità di TOMMASO non è tanto, come ci verrebbe subito da pensare, legata al fatto che vuole VEDERE E TOCCARE (anche ovviamente) come vorremo noi; quanto piuttosto alla “vedere e toccare” che ad essere RISORTO è proprio il GESU’ che lui aveva conosciuto, quello che sembrava il MESSIA, ma era finito male, malissimo. Se è proprio lui il RISORTO, davvero DIO ha fatto qualcosa di nuovo, di incredibile, che va oltre la nostra immaginazione: quel GESU’, quella vita concreta finita male è la vita che vale, è la via della salvezza, è la via della risurrezione. E che vita è quella di GESU’? È la vita che ama sempre, ama comunque, ama tutti, ama a prescindere, perdona tutto e tutti, perde la vita per donarla agli altri, per acquistarla veramente. Questo è il fatto inaudito, nuovo, sconvolgente. Questa è davvero la PASQUA, è PASQUA, è Paradiso sulla terra per tutti. Terrorismo o non terrorismo. Ingiustizia o non ingiustizia. C’è salvezza. C’è beatitudine. C’è felicità. C’è vita eterna. Per tutti, per sempre, ovunque. Questo è davvero bello. E oggi ce lo dicono in 3: con GESU’ RISORTO tutto diventa bello.