Omelia del 26 settembre

26^ Domenica del Tempo Ordinario/B – SONO DI CRISTO! – Abbiamo ascoltato pagine impegnative della Scrittura. Il Vangelo, che è sempre la pagina principale, si ricollega a domenica scorsa con il tema dei piccoli, ma non solo. GESU’ si sta dedicando sempre di più ai DISCEPOLI aiutandoli ad acquisire “chiavi di lettura” che permettano loro di cercare sempre e solo il bene delle persone e mai quello di strutture, di regole, barriere, confini, distinzioni fine a stesse, quel bene che il PADRE CELESTE ha pensato per tutti.
Quanto è facile anche per noi innamorarci di strutture, regole, barriere, confini e distinzioni e perdere così il bene che Dio vorrebbe donarci. Fermarci al dito e dimenticare la luna.
MAESTRO, ABBIAMO VISTO UNO CHE SCACCIAVA DEMONI NEL TUO NOME E VOLEVAMO IMPEDIRGLIELO. MA GESU’ DISSE: NON GLIELO IMPEDITE…. CHI NON E’ CONTRO DI NOI E’ PER NOI.
Noi (come i DISCEPOLI) vorremo fermarci ai “nostri”, quelli che la pensano come noi, quelli che frequentano la parrocchia, quelli che hanno lo stesso colore della pelle o che parlano il nostro dialetto… e potremo continuare gli esempi…
GESU’ invece ci invita a non escludere nessuno, il BENE è bene, dentro e fuori la Chiesa, dentro e fuori la parrocchia. E non servono nemmeno gesti incredibilmente grandi (come per fortuna ancora ce ne sono, dentro e fuori la Chiesa), basta un BICCHIERE D’ACQUA. Chi di noi non ha un bicchiere d’acqua a portata di mano? Non è vino o aranciata, ma acqua. Ma se DATO NEL SUO NOME, PERCHE’ SIETE DI CRISTO, NON PERDERA’ LA SUA RICOMPENSA.
Attenzione: non è tanto la RICOMPENSA la nostra preoccupazione, ma è ESSERE DI CRISTO. Di chi siamo? Di chi sei? Di chi sono?
GESU’ è preoccupato di aiutare i DISCEPOLI a capire, ma soprattutto a vivere profondamente questa appartenenza. Se la scopriamo, se la viviamo, se sappiamo raccontarla, essa ci cambia la vita, oltre ogni misura, oltre ogni immaginazione, sorprendente e bella, tanto bella.
Sono di Cristo! Voglio essere di Cristo!
Così mentre GESU’ ci invita e ci supplica a non distinguere e a non escludere a prescindere nessuno (e quanta strada dobbiamo fare anche come cristiani e come Chiesa e sempre dovremo farne), dall’altra ci invita a porre l’unica distinzione che conta davvero, l’unica irrinunciabile, e invalicabile: LUI stesso!
Attenzione però: ESSERE DI CRISTO, non in senso storico: noi saremo esclusi (non siamo contemporanei di Gesù), nemmeno in senso religioso, sarebbero esclusi tutti i non battezzati, ma in senso teologico e antropologico, parole difficili che possiamo tradurre così:
– in riferimento a DIO da riconoscere come Signore di tutti,
– in riferimento al PROSSIMO da riconoscere fratello e sorella.
Se DIO è Dio tutto cambia nella mia vita (se nulla cambia o è mai cambiato dovrò chiedermi se davvero credo in DIO).
Se DIO è Dio allora ogni uomo e ogni donna è mio fratello e sorella, a ognuno di essi va il BICCHIERE D’ACQUA, vanno la mia carità, quella che sarò capace di vivere.
Allora si, non ci saranno SCANDALI verso i PICCOLI che a turno possiamo essere tutti: i bambini certo (anche noi lo siamo stati), ma anche i poveri, ma anche gli esclusi (quante le categorie che noi escludiamo più o meno esplicitamente: chi gli anziani, e chi i giovani, chi le donne, spesso, e chi gli uomini, più raro, chi gli omosessuali e questo non va bene, e chi non vuol più sentire parlare di maschio e femmina e questo oggi è di moda…). Gesù non esclude nessuno, anche a costo di sacrifici importanti: GESU’ per non escludere nessuno ha scarificato la sua vita!
A noi chiede al massimo di sacrificare una MANO, un PIEDE, un OCCHIO nel senso di non farli diventare occasione di SCANDALO, di inciampo. Sono espressione di tutto ciò che ci permette di comunicare, di relazionarci, di andare incontro agli altri, ma che possono poi diventare motivo di distinzioni o distanze, barriere e respingimenti (cf Giornata Rifugiato)…
Di chi sono? Di chi voglio essere?
Chi scegliere veramente GESU’ arderà del FUOCO DELL’AMORE che GESU’ è e la sua vita sarà luminosa e nel CIELO splenderà per sempre.
Chi arderà del FUOCO DELL’EGOISMO invece avrà una vita buia e sarà destinato al buio della GEENNA, il non-amore per sempre.

Voglio la luce, voglio essere tuo o Signore che sei luce: illuminami!