Omelia del 26 marzo 2023
|5^ Domenica del Tempo di Quaresima/A – BETANIA: UN DOPPIO MIRACOLO – Si intreccia la MORTE e la VITA in questa pagina di Vangelo. Altra lunga e bella pagina, come è sempre per la Quaresima nel così detto anno A della liturgia.
La VITA e la MORTE. È il grande intreccio che tutti ci avvolge. Che ci rende preziosi, ma anche fragili. Che ci rende felici e tristi. Che ci mette in moto e che ci ferma.
È chiarissimo l’intento pedagogico del racconto e dell’agire di GESU’. Non capiremo certe sue scelte (QUANDO SENTI CHE ERA MALATO RIMASE PER DUE GIORNI NEL LUOGO DOVE SI TROVAVA), o certe sue frasi (IL NOSTRO AMICO SI E’ ADDORMENTATO E IO VADO A SVEGLIARLO).
BETANIA è il luogo della casa, della famiglia, della fratellanza (e sorellanza come si dice oggi), dell’amicizia, del riposo. È la parte bella della vita.
GERUSALEMME è il luogo dello scontro, delle discussioni, è il luogo della cacciata dal tempio, e soprattutto il luogo del Calvario, della Croce e del sepolcro, cioè della morte.
Eppure sono molto vicine (BETANIA DISTAVA DA GERUSA-LEMME MENO DI TRE CHILOMETRI). Sono vicine e sono distanti. Sono vicine, le storie si assomigliano e si intrecciano. Sono distanti perché sono due storie molto diverse: segno e realtà.
Ci parlano, come sempre il Vangelo, della nostra vita e del suo rapporto con la Vita di Dio, parlano di noi e parlano a noi!
E con esse e in esse ci parlano i protagonisti. MARTA, MARIA, LAZZARO e ovviamente GESU’, ma anche i non protagonisti come i DISCEPOLI, i GIUDEI. Ci sono e ci parlano anche i protagonisti invisibili, come la VITA e la MORTE appunto, e quelli muti come il SEPOLCRO, la PIETRA e le BENDE col SUDARIO.
Tutto ci parla.
Tutto ha il sapore di una vita bella, piena di promesse, ma anche apparentemente fallimentare, prigioniera della morte.
Ma è anche vero che se su tutto sembrava vincente il sapore amaro della morte, in realtà alla fine trionfa il sapore dolce, luminoso e sorprendente della vita.
Oggi GESU’ ci dice, ci anticipa, ci rincuora. La vita resta. Resta sorprendente, ma soprattutto resta. Nonostante tutto. Nonostante le sue fragilità inevitabili e le sue sconfitte drammatiche.
La vita sorprendente come quando nasce. Li è sempre sorprendente, anche per i cuori più duri.
Ma subito il carico di angoscia e dolore non manca a farsi sentire. Chi di noi ne è esente? Chi di noi può dire: non mi riguarda?
Oggi abbiamo tanti strumenti e strategie che ci possono permettere di non pensarci, di spostare il problema, di nasconderlo. Ma il problema della VITA rimane. Il suo carico di promesse, ma anche il suo peso di delusioni non sono evitabili.
La cronaca è li a raccontarcelo ogni giorno. La pandemia, dove drammaticamente eravamo immersi 3 anni fa, fino allo scorso anno. Oggi la guerra in Ucraina, solo perché siamo troppo distratti per ricordare tutte le altre. Le tante crisi economiche e quelle ambientali. Le migrazioni con i tanti “Cutro” accaduti e che accadranno, il mercato dei bambini, quelli rapiti nelle guerre e quelli prodotti nei laboratori. Quante tristezze, quanti SEPOLCRI e PIETRE ci sappiamo costruire.
Eppure stiamo per tornare sulla Luna. Eppure abbiamo prodotto vaccini prodigiosi. Eppure possiamo far nascere bambini in modo sorprendente e curiamo tante malattie. Eppure facciamo fiorire il deserto con poche gocce d’acqua. C’è tanta VITA attorno a noi!
Le PIETRE possono essere tolte. I SEPOLCRI possono essere svuotati. Le BENEDE funerarie possono tornare fasce di nuovi nati.
Oggi a BETANIA c’è un doppio miracolo.
• Quello certo grande di LAZZARO risorto.
• Quello ben più grande di GESU’ che sa far risorgere.
Oggi BETANIA ci da un appuntamento. L’appuntamento per andare a GERUSALEMME dove quel miracolo grande, di LAZZARO, da segno, unico e irripetibile diventa dono per tutti.
Dall’unico SEPOLCRO aperto e svuotato di BETANIA possiamo arrivare a GERUSALEMME dove per tutti i sepolcri accade la promessa di apertura e svuotamento.
Oggi BETANIA ci fa conoscere in anticipo il GESU’ nuovo, il GESU’ della Pasqua. Il GESÙ per noi. Il GESU’ per tutti. Il GESU’ per sempre. Scusate se è poco!