Omelia del 26 febbraio 2020
|Mercoledì delle Ceneri – UNA PICCOLA GRANDE SVOLTA – Un inizio di Quaresima di questo tipo davvero non se lo aspettava nessuno. In una “quasi quarantena” a causa del coronavirus. Possiamo ben dire che ora i “cinesi siamo noi” (con rispetto per i cinesi) e forse possiamo capire meglio l’ammonimento di Gesù proprio domenica scorsa quando ci diceva – e noi magari un po’ a sorridere – che si deve superare l’OCCHIO PER OCCHIO. E noi a pensare che riguardasse l’Antico Testamento. Riguarda gli uomini, riguardava noi. Non solo. Ma possiamo anche tranquillamente aggiungere che “c’è sempre un cinese più cinese di te” perché se agli occhi del mondo i cinesi ora siamo noi italiani, ebbene agli occhi di tanti italiani i cinesi ora sono i veneti e i lombardi. E agli occhi nostro i cinesi sono gli abitanti di Vo’ Euganeo.
Forse questo potrebbe farci riflettere molto anche sulle altre discriminazioni più o meno velate alle quali con facilità rischiamo, a volte, di lasciarci andare: facile l’accostamento ai migranti (e se un domani fossimo noi i migranti verso l’Africa?), ecc…
Davvero il VANGELO parla agli uomini di ogni tempo. I vizi che mette in luci ci riguardano tutti. Le virtù che propone sono per tutti.
Ma a noi è dato lo SPIRITO SANTO, per leggere più in profondità. E leggendo in profondità con lo SPIRITO SANTO e con la CHIESA, non vengono certo fuori certe letture “millenaristiche” (è arrivata la fine del mondo) o giustizialiste (il Signore ci ha castigati). Viene fuori un DIO MISERICORDIOSO e AMANTE DELL’UMANITA’ che, pur non fermando le leggi di quella Natura che ha creato per noi, da un lato ci ha dato strumenti per custodirla con prudenza e con reciproca solidarietà (è invece spesso la deprediamo, sperperiamo le risorse in armamenti invece che in sanità…) e dall’altro, ci riprende sempre per mano e ci aiuta a vedere la LUCE dove non c’è, e ci aiuta a trovare una STRADA per uscire dal tunnel dove noi non la vediamo.
Ad esempio, questa serrata della Chiese sta provocando molti cristiani:
1. A riscoprire quando sia importante la Messa, l’Eucaristia, il Mercoledì delle Ceneri, il digiuno… (come è vero che è solo quando certe cose ci mancano che ci accorgiamo che sono importanti).
2. Come pure sta provocando a ritrovare il gusto della preghiera in casa, in famiglia, dopo che, bisogna essere onesti, ce la siamo molto dimenticata.
3. E sta anche stimolando percorsi di solidarietà, anche nel semplice disagio che in tanti viviamo per aiutarci a superare una emergenza, dove abbiamo bisogno di agire uniti (anche se la tentazione di fare per sé, dai politici a noi frequentatori di supermercati, è forte).
Entriamo quindi in questa Quaresima strana, con la consapevolezza che davvero è e resta TEMPO OPPORTUNO.
TEMPO DOVE TORNARE A DIO CON TUTTO IL CUORE, come chiede il profeta Gioele al suo popolo, con DIGIUNI, PIANTI E LAMENTI, CON LACERAZIONI DI CUORE E NON DI VESTI, CONSAPEVOLI CHE DIO E’ MISERICORDIOSO E PIETOSO.
Oppure per dirla con San Paolo, VI SUPPLICHIAMO IN NOME DI CRISTO: LASCIATEVI RICONCILIARE CON DIO.
E in fine con il Vangelo che ci invita a una GIUSTIZIA più alta rispetto a quella umana, praticano vera ELEMOSINA, vera PREGHIERA, vero DIGIUNO.
Possiamo così pensare di dare una piccola grande svolta alla nostra vita di credenti e di comunità, secondo quei NUOVI STILI DI VITA PIU’ EVANGELICI che è l’appello che ci sta arrivando (e continuerà ad arrivarci) dalla nostra Collaborazione pastorale Antoniana e dal cammino sinodale della nostra diocesi.
Come pure potremo rivedere, ribadire e rinnovare le 3 ATTENZIONI PASTORALI che ci eravamo dati come parrocchia all’inizio dell’anno:
– ESSERE TESTIMONI DI SPERANZA, quella speranza che viene da Gesù, che prima abita in noi e poi diventa annuncio.
– ESSERE COMUNITA’ E SENTIRSI PARTE DELLA COMUNITA’, cercando di ascoltarci tra gruppi, di collaborare, di dare segni di unità.
– ESSERE DOCILI ALLO SPIRITO PER RISPONDERE OGGI A DIO e ai suoi appelli nella storia, come questa epidemia ci può certo dire.
Tante opportunità. Le vivremo in questi giorni (speriamo pochi), senza la Messa partecipata, ma essa sarà celebrata per tutti da noi sacerdoti. Intanto facciamo visita alle nostre chiese per una preghiera personale, e in famiglia riscopriamo il gusto di pregare insieme.
Davvero, come si dice, “non tutti i mali vengono per nuocere”.