Omelia del 25 agosto 2019

XXI Domenica del Tempo Ordinario/C – UNA PORTA PER TUTTI – Non c’è dubbio che quella domanda – SIGNORE, SONO POCHI QUELLI CHE SI SALVANO? – e che potremo tranquillamente riscrivere in questo modo – SIGNORE, IO MI SALVO? – è la domanda di tutti, è la mia ed è la tua: Mi salverò? Sarò tra coloro che si salvano? E le persone a cui voglio bene? E come devo fare? Cosa devo fare?
C’è molto di “umano” in queste domande e simili. Anche “troppo umano” potremo aggiungere parafrasando un noto filosofo.
Sono vere, sono legittime, ma sono anche domande che possono portare fuori strada.
Non a caso GESU’ NON RISPONDE, se non proponendo un invito: SFORZATEVI DI ENTRARE PER LA PORTA STRETTA e aggiunge un monito: MOLTI CERCHERANNO DI ENTRARE MA NON VI RIUSCIRANNO…VOI SFORZATEVI…

Intanto c’è una PORTA. Ed è una prima buona notizia. Questo mondo non è l’unico, non siamo frutto di un caso, non siamo solo quello che vediamo, tocchiamo, sentiamo. C’è un oltre, e questo oltre è raggiungibile. Si, è vero, nessuno è tornato, nessuno comunica, è ben separato, da un certo punto di vista, questo oltre, ma non è irraggiungibile. La porta indica separazione, ma indica anche passaggio. La porta è anche segno familiare, facile, semplice. Si entra in casa attraverso le porte. Ci aspetta una casa, casa nostra, per questo Gesù un giorno ha anche detto: NON ABBIATE PAURA!
Certo è una porta STRETTA. Questo dato potrebbe e certo preoccupa. Ma come sempre ci sono più letture che possiamo fare. Me ne vengono in mente almeno tre:
– Ci dice certo che è difficile da oltrepassare. E’ la prima lettura che viene in mente e ci ricorda che non dobbiamo dare per scontato questo passaggio e prenderlo alla leggera. Non dobbiamo avere troppi bagagli e un’anima troppo gonfia di noi stessi.
– Ci dice quindi che i piccoli passano più facilmente, perché piccoli, poveri, senza bagagli, senza superbie, anime gonfie di sé. E’ già un indizio sul come fare per passare…
– In fine ci suggerisce che si passa uno alla volta, è un fatto che riguarda il singolo, ognuno ha la sua responsabilità. Certo il cammino per arrivare davanti alla porta si fa insieme, ma li ognuno deve fare il suo passo, li si entra da soli, solo dopo ci si ritrova insieme.
L’indicazione di GESU’ è chiara: SFORZATEVI. Passare è possibile, si può, ma chiede un nostro impegno, chiede il nostro si, sottolinea la nostra libera decisione di voler passare e fare di tutto per poter passare. Lo voglio? Lo vuoi? Ci credo? Ci credi? Mi impegno? Ti impegni? Mi SFORZO? Ti SFORZI? Appunto…
E subito GESU’ ci mette anche in guardia: MOLTI NON VI RIUSCIRANNO! Ci preoccupa, anche perché dice che CERCHERANNO DI ENTRARE. C’è un impegno e uno sforzo che sono inutili, non permettono il passaggio. Anche gente “vicina”: ABBIAMO MANGIATO E BEVUTO IN TUA PRESENZA… Noi potremo dire: siamo andati a Messa, ci siamo impegnati in parrocchia, dicevamo tante preghiere, oppure… abbiamo baciato tanti rosari…
E quale è la spiegazione di GESU’? Quale è il motivo per cui non si entra? Chi sono coloro che non entrano? Coloro che non entrano sono GLI OPERATORI DI INGIUSTIZIA! Ecco la chiave. Ecco il motivo. Ecco ciò che interessa a GESU’. La GIUSTIZIA. E’ un’affermazione sorprendente. Uno si aspetterebbe la fede, la speranza, oppure, appunto la carità, l’amore al prossimo e a Dio come altrove GESU’ stesso sintetizza. Invece è una parola “laica”, una parola che sembra così neutrale… Direi una parola per TUTTI, alla portata di tutti, ogni uomo e ogni donna, ogni credente e ogni religione. E’ la GIUSTIZIA che ti alleggerisce, che ti permette di essere leggero, di avere un cuore giusto, non gonfio, che ti fa fare la fila e non la ressa davanti allo sportello, senza passare davanti agli altri. E’ così, solo così che si entra nel REGNO DEI CIELI. Se ci si impegna perché entrino tutti e si da a ciascuno la giusta possibilità di entrare e non si pensa solo a se stessi.
E questo è possibile vivendo sul serio il Vangelo, prendendo sul serio in braccio i fratelli e le loro sorti, perché tutti, proprio tutti, possano arrivare davanti a quella PORTA e possano giocarsela alla pari: Signore aiutaci a sforzarci, per noi e per tutti, ne vale la pena.