Omelia del 24 settembre 2023

25^ Domenica del Tempo Ordinario/A – DUE PROSPETTIVE – Ci sono 2 prospettive, 2 provocazioni che il Vangelo di oggi mi fa venire in mente. Quella relativa al REGNO di DIO e quella relativa al tema del LAVORO. Provo a raccoglierle entrambe.
Prima prospettiva. È probabilmente la preoccupazione principale di GESU’ e la troviamo riassunta all’inizio: IL REGNO DEI CIELI È SIMILE…inizia così il Vangelo di oggi. La PARABOLA DEGLI OPERAI, è lo spunto per rivelare tratti del volto e del cuore di Dio, aspetti preziosi del suo progetto e del suo sogno verso di noi!
Si perché il REGNO è insieme DIO e il suo rapporto con noi!
Cosa ci dice dunque la parabola? Almeno 4 sono le cose che ci dice:
– Dio si fa vicino.
– Dio ci chiama.
– La chiamata è ad ogni ora.
– La ricompensa è uguale per tutti.
1) Dio si fa vicino. Quel PADRONE cerca tutti, cerca sempre, non rimane chiuso in casa, non manda i suoi servi. Viene lui direttamente, non fa differenze. Il verbo USCIRE, ritorna ogni volta. È un movimento che dice tutta la premura di DIO, il suo voler coinvolgerci con noi. Non rimane lontano. Ci viene a cercare.
2) Dio ci chiama. Il chiamare significa un doppio coinvolgimento. Si coinvolge DIO, ma egli vuole coinvolgere noi. Uscire è sua iniziativa, ma invita noi a ENTRARE nella VIGNA. La chiamata dice tutta la fiducia che DIO ha, sempre, per ognuno di noi. La dignità che ci riconosce. La libertà che ci rispetta. Essa esige risposta e Lui la attende, in ogni momento.
3) Dio chiama ad ogni ora. In quel PADRONE che ESCE a VARIE ORE (ALBA, NOVE, MEZZOGIORNO, TRE, CINQUE) c’è tutta la premura di DIO verso di noi. Le VARIE ORE sono le tante stagioni della vita. Siamo sempre chiamati. Esprimono anche le tante situazioni di vita. Possiamo esserne certi: tutti, sempre chiamati!
4) Dio ci offre la stessa ricompensa. È uno dei tratti sorprendenti del racconto. Tanto che i primi chiamati si ribellano. Eppure non c’era torto nei loro confronti. La ricompensa è uguale perché è per tutti il massimo. La nostra è una giustizia retributiva, ad ognuno in proporzione di quanto ha fatto, quella di Dio è una giustizia dell’amore, tutto a tutti, sempre.
Seconda prospettiva. Essa mi viene dal tema con il quale GESU’ parla di DIO e del suo rapporto con noi. È il tema del LAVORO.
Non siamo ovviamente in un ambito sindacale, ma ci provoca…
Innanzitutto il lavoro per tutti. questo brano mi suggerisce della necessità e dignità del lavoro. Ogni lavoro, a qualsiasi ora. L’uomo e la donna hanno bisogno di lavorare, per vivere, per vivere dignitosamente, per vivere con dignità. Oggi è anche la GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI E DEI MIGRANTI per cui il pensiero non può che andare a questi fratelli che altro non cercano se non la possibilità di un lavoro dignitoso per sé e per la loro famiglia. Forse noi a LAMPEDUSA ci siamo andati per vacanza, in comodi aerei o navi. Loro ci vanno, dopo pericolosissime esperienze, dopo aver rischiato la vita più volte, certo non per vacanza.
In secondo luogo il lavoro sicuro. Sono sotto gli occhi di tutti i terribili incidenti sul lavoro che sempre accadono. Se da un lato non possiamo pensare di eliminare tutti i rischi, dall’altro non possiamo non pensare a quanto ancora c’è da fare per superare logiche spesso molto egoistiche: da una parte per guadagnare di più si risparmia su prevenzione, formazione, attenzione; dall’altra c’è magari leggerezza, disprezzo del pericolo, disattenzione…
In terzo luogo penso al lavoro per giovani e donne. Sono le due categorie più svantaggiate, che fanno i conti con un tema che li vede ancora soggetti discriminati, svantaggiati, impoveriti…

Siamo di fronte ad un Vangelo che ci porta dentro la realtà con le sue tragedie, i suoi drammi e i suoi rischi e ci provoca ad affrontarli con logiche nuove, quelle della solidarietà, della dignità, dell’uguaglianza, oltre le logiche del profitto, della finanza spinta, del disinteresse…
Con due provocazioni finali che ci vengono dalle due letture:
– ISAIA con il suo invito ad ABBANDONARE LE VIE EMPIE, ci invita a distinguere il bene dal male e a scegliere il bene. Scegliere Dio e le sue leggi, scegliere l’umano e la sua dignità.
– SAN PAOLO con il suo COMPORTATEVI IN MODO DEGNO ci fa un appello simile, chiedendoci di essere concreti e di scegliere tra ciò che è degno dell’uomo e di Dio e ciò che non lo è
Concludo dicendo: c’è sempre tempo per il bene, per vivere bene, per fare spazio a Dio. Ma non va sprecato. Il giorno prima o poi finisce!