Omelia del 24 ottobre

XXX Domenica del Tempo Ordinario/B – GESU’ PASSA SEMPRE – Non c’è dubbio che LUNGO LA STRADA A MENDICARE, come il CIECO BARTIMEO, siamo tutti. Ma è altrettanto vero che c’è qualcuno che lo è più di noi!
Siamo tutti MENDICANTI di senso della vita, CIECHI di fronte ad esso. Ci sono molti però che lo sono anche per il semplice sopravvivere della vita e sono tanti in giro per il mondo e vicino a noi e quasi mai siamo noi.
Non c’è dubbio che la GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE diventa così una provocazione doppia:
– c’è un senso della vita da cercare, sempre…
– c’è un bisogno circa il vivere che chiede di condividere, sempre.
I due aspetti si intrecciano e si sostengono a vicenda. BARTIMEO è li a ricordarcelo in modo chiaro e forte.
Lui è portatore di un bisogno fisico, molto concreto, evidente, ma quando GESU’ gli chiede: COSA VUOI CHE IO FACCIA PER TE, ci sorprende… Cosa vuoi che chieda un cieco a un guaritore?
Allora è una domanda che apre ad altro.
Quella domanda chiede al CIECO di fare un “salto” e lo chiede anche a noi. Passare dal bisogno fisico al bisogno di senso.
BARTIMEO quel salto è disponibile a farlo. Lo intuiamo quando, nel chiamare GESU’, per 2 volte lo chiama: FIGLIO DI DAVIDE. È un chiaro riferimento al Messia tanto atteso, è un’esplicita dichiarazione di fede, o per lo meno una intuizione, forse nemmeno ben compresa, che nel suo slancio, dovuto al bisogno (non è quando siamo nel benessere che sappiamo avere sogni e desideri grandi, ma quando siamo nel bisogno!), lui esplicita con forza, GRIDANDO e facendolo per ben 2 volte.
SEDEVA LUNGO LA STRADA A MENDICARE. Era fuori della città, del giro che conta, fuori del circuito produttivo e del consumo, diremo oggi, peso per la società, privo di utilità, ai margini.
Eppure, come spesso accade, proprio perché qualcosa manca, ecco che subito i sensi sono all’erta, siamo più sensibili e recettivi. Quando stiamo bene, ancora una volta, ci accorgiamo meno delle vere opportunità della vita.
E lui si accorge che PASSA GESU’ e che GESU’ è qualcuno di speciale che ha qualcosa da dare, anche se non sa cosa… Quante volte i siamo accordi noi di GESU’ nella nostra vita? Un GESU’ opportunità, occasione, promessa?
CHE IO VEDA DI NUOVO è la sua risposta. È comprensibilissimo. Gli manca la vista, e quel “DI NUOVO”, dice anche che c’era stato un tempo in cui vedeva, per cui quella mancanza gli pesava ancora di più, doveva essere davvero drammatica e struggente.
Pure bella è quella specie di “steffatta” che si innesca: GESU’ dice: CHIAMATELO, i DISCEPOLI obbediscono e dicono: CORAGGIO, ALZATI, TI CHIAMA. Incoraggiano, usano il verbo della Risurrezione, ribadiscono e rilanciano la chiamata…
E la reazione di BARTIMEO, bellissima: GETTATO VIA IL SUO MANTELLO, BALZO’ IN PIEDI E VENNE DA GESU’.
È bello quel salto e quel mantello abbandonato, GETTATIO VIA, l’unica certezza che aveva… Quanta fede c’è… E noi? Quando è l’ultima volta che abbiamo reagito così in qualche occasione?
In fine la risposta di GESU’: VA’ LA TUA FEDE TI HA SALVATO. La fede salva, la fede in GESU’, apre vie alle guarigioni fisiche e spirituali, rimette in strada (infatti LO SEGUIVA LUNGO LA STRADA), la strada della vita, la strada del senso della vita.
È quello che DIO vuole per noi. Ce lo aveva anticipato il profeta Geremia nella prima lettura: INNALZATE CNTI DI GIOIA,…IL SIGNORE HA SALVATO IL SUO POPOLO… FRA LORO SONO IL CIECO E LO ZOPPO, LA DONNA INCINTA E LA PARTORIENTE…Davvero il sogno di DIO è la nostra GIOIA.
Il Salmo 125 ripete ad ogni versetto questa certezza, siamo destinati alla GIOIA, questo vuole il Signore per noi. Se lo sapessimo, faremo salti, correremo incontro a Lui, tutti, sempre…

GESU’ passa, passa anche per noi. Apriamo gli occhi e le orecchie, è per la nostra gioia. Ma rendiamoci anche disponibili a fare da passaparola per Lui verso i tanti fratelli che ai bordi delle strade stanno aspettando che qualcuno passi e si accorga di loro.
La nostra gioia non sarà piena se non sarà condivisa!