Omelia del 24 novembre 2019
|XXXIV Domenica del Tempo Ordinario/C – Cristo Re dell’Universo – UN RE DIVERSO – Giornata del Seminario/Sostentamento Clero – Oggi concludiamo l’ANNO LITURGICO. La chiesa ci propone di contemplare la REGALITA’ universale di Gesù. Oggi è anche giorno dove ricordiamo e sosteniamo il Seminario (tutte le offerte raccolte in chiesa vanno per questa destinazione) e giorno in cui ricordiamo il Sostentamento del Clero (noi sacerdoti viviamo grazie alle offerte di voi fedeli così suddivise che sono: 1) l’offerta di una Messa al giorno da un lato e 2) la contribuzione che viene corrisposta dall’Istituto centrale a tutti i preti diocesani costituita a sua volta da 3 fonti: a) 8xmille che firmiamo nella dichiarazione dei redditi, b) offerte liberali apposite fatte in vario modo e c) una piccola quota corrisposta dalla parrocchia). Mi pare doveroso ricordare ogni anno tutto questo, come motivo di responsabilità e cura che voi fedeli dovete avere verso noi preti e di responsabilità che noi preti dobbiamo avere nel rendere conto. Nel foglietto ulteriori informazioni).
Ma torniamo alla conclusione dell’anno liturgico e alla regalità di GESU’. Cosa ci dicono? Cosa ci chiedono? Cosa ci lasciano?
Circa l’ANNO LITURGICO:
– Da un lato ci parla del tempo che scorre. Per noi cristiani il tempo che scorre è un dono prezioso che non va sprecato, annuncia una fine che sarà un inizio. Fine di questo mondo, fine di questa vita, per iniziare la vita nuova, la vita da risorti. La vita che GESU’ ha promesso al MALFATTORE buono: OGGI CON ME SARAI IN PARADISO. La vita che GESU’ ha inaugurato dopo la sua MORTE IN CROCE. Il tempo del cristiano dunque non è né destinato al nulla, come chi cammina verso il baratro, né destinato a ripetersi uguale, eterno ritorno, come chi crede nella reincarnazione: voi a cosa credete?
– Dall’altro lato mi parla di GESU’, sempre di GESU’, solo di GESU’. Ogni anno liturgico, la domenica, noi rileggiamo uno dei 3 Vangeli Sinottici (ora finisce Luca, anno C, da domenica prossima ripartiamo da Matteo, anno A, mentre l’anno B è dedicato alla lettura di Marco. Giovanni è stato inserito qua e là) e con essi rileggiamo e ricontempliamo la vita di Gesù, tutta la sua vita, perché ne abbiamo bisogno, è il nostro cibo, ci accompagnerà sempre in questo cammino terreno. La nascita, la predicazione, la passione, la morte e risurrezione, il dono dello Spirito e la nascita della Chiesa, sono le grandi tappe che si susseguono e dentro le quali, come un lungo racconto, noi viviamo e riceviamo vita. Non è infatti una storia come le altre, è la Storia della Salvezza, unitamente all’Antico Testamento, che dona Vita, dona Salvezza, è la storia della fede, la nostra fede. Senza la quale non si vive
In fine il tema di GESU’ RE DELL’UNIVERSO.
Cosa ci dice questa festa oggi?
Certamente ci propone due concetti, la regalità e l’universo che sono oggi molto distanti, nel sentire comune, da GESU’ e dalla nostra vita.
• I re di oggi non sono quasi mai un bell’esempio da seguire, anzi, spesso sono proprio lontani dal Vangelo per come vivono e come si comportano: tanta apparenza e poca sostanza.
• Mentre dell’universo parliamo molto più facilmente in termini scientifici e di esplorazione, con le grandi scoperte che la scienza e la tecnica ha fatto e sta facendo in questo ultimo secolo.
Ma il punto di vista della fede, non dimentichiamolo mai, è diverso, è su un piano diverso, sono immagini che vengono prese a prestito per dire altro, per dire di più, per dirci verità più grandi, tesori da intuire e scoprire in modo sempre nuovo.
Sono almeno due le dimensioni che ci possono arricchire e fare del bene.
1. La prima dimensione, collegata alla REGALITA’ di GESU’ ci richiama al primato che Dio ha (o dovrebbe avere) nella nostra vita di credenti. Ricordiamo i comandamenti. Ricordiamo il RE DAVIDE, che prepara la venuta del Messia che ritroviamo nel Vangelo come derisione. SE TU SEI IL RE DEI GIUDEI…? GESU’ è si re, ma diverso. Un re che ama, che serve, che muore per i suoi sudditi, perché loro abbiano amore, servizio e vita.
2. La seconda dimensione, collegata all’UNIVERSO, di cui GESU’ viene dichiarato RE, ci ricorda come tutto ciò che esiste venga da Dio, tutto ciò che esiste sia opera sua, tutto ciò che esiste (e che la scienza continuamente studia, scopre, ammira e non finisce mai di contemplare) è in qualche modo un dono per noi, per la nostra vita, per scoprire e riscoprire continuamente un Creatore al quale dire il nostro grazie.
Allora si, SIGNORE, ti vogliamo nostro RE, ti vogliamo RE di tutto l’UNIVERSO, tutto ciò che esiste, perché tutto è Tuo, tutto viene da Te e anche noi, come dice S. Agostino, abbiamo “un cuore inquieto finché non arriva a Te” e a Te si consegna e così torva PACE. Grazie Signore.