Omelia del 24 gennaio 2021

3^ Domenica del Tempo Ordinario/B – ABBIAMO UN VANGELO! – Le prime parole di GESU’ riportate dall’evangelista MARCO, le abbiamo appena ascoltate: CONVERTITEVI E CREDETE NEL VANGELO. Sono un appello fondamentale e universale.
FONDAMENTALE perché esprimono il fondamento della fede, perché c’è un momento in cui la nostra fede, anche quella che noi tutti abbiamo ricevuto da bambini (come ricordavo domenica scorsa), si fonda, si radica nella nostra vita, nel nostro cuore. È infatti il momento in cui ognuno di noi nell’intimo della sua coscienza ha deciso di restare cristiano, di diventare cristiano, di tornare cristiano, a seconda del percorso che abbiamo vissuto al termine dell’infanzia.
UNIVERSALE perché non solo riguarda tutti gli uomini, è proposta per tutti, sempre: credenti e non credenti, cristiani e non cristiani. Nei non credenti e non cristiani perché crediamo sia il modo di vivere più buono e più bello e GESU’ lo propone a tutti. Nei credenti cristiani perché abbraccia universalmente tutta la vita, non si finisce mai di diventare credenti e cristiani e ogni giorno dobbiamo tornare a “convertirci e credere al Vangelo”.
Innanzitutto c’è GESU’ che parla e in lui c’è DIO che parla: all’uomo è data facoltà di ascoltare oppure no, anche se la scommessa è che sia l’ascolto la scelta migliore. E cosa dice DIO: 3 COSE:
1° CONVERTIRSI (= cambiare direzione, verso Dio): è qualcosa che ha a che fare con il MOVIMENTO, coinvolge la vita nella sua totalità.
2° CREDERE (= avere fede, fidarsi di Dio): è qualcosa che ha a che fare con il cuore, la coscienza, l’interiorità, dove ha sede la verità di noi più vera e profonda.
3° IL VANGELO (= la Parola di Dio, la Buona Notizia) la FEDE (CREDERE): Dio che ci parla ci offre una parola buona, che descrive una vita buona, un modo di vivere che vale la pena, impegnativo certo, ma affascinante.

All’inizio un DIO CHE PARLA, alla fine una PAROLA-VANGELO da ascoltare e sulle quali fondare la vita (CONVERTIRE E CREDERE). Viene in mente il Vangelo di Giovanni ascoltato a Natale: “In principio è il Verbo e il Verbo era Dio… e si fece carne”. E poi la GENESI: “In principio Dio creò…” e come creò? Con la parola: “Dio disse…” e le cose furono, iniziarono ad esistere.
È per questo che la Parola è così importante per noi cristiani. È per questo che il Concilio Vaticano II ha cercato di rimetterla al centro della vita dei cristiani (da dove era stata come “nascosta” per tanti motivi ed errori). È per questo che Papa Francesco lo scorso anno a voluto ribadire il concetto istituendo in questa III domenica del Tempo Ordinario, la DOMENICA DELLA PAROLA DI DIO. Riscoprire continuamente (senza mai stancarci) che il nostro è un DIO che PARLA, che ci parla e in GESU’, Parola definitiva, ci parla sempre, continuamente.
Ci parla dalla BIBBIA e dal VANGELO in particolare e dobbiamo continuamente tornare a riscoprirla e ci parla dalla VITA e dobbiamo continuamente cercare di leggerla, come 5° VANGELO.
La VITA la lessero i NINIVITI, grazie al profeta GIONA: entrambi bisognosi di CONVERSIONE, di cambiamento di vita per evitare la catastrofe. Qui è descritta con i termini dell’IRA DI DIO, un espediente letterario, un modo di dire Dio tipico del mondo antico, che oggi comprendiamo essere non tanto il modo di essere di Dio (non ha bisogno di distruggere DIO, lui semmai crea continuamente), quanto l’inevitabile esito di una vita senza DIO, senza luce, senza calore, senza amore: si muore e basta!
Così pure la provocazione di San Paolo ai Corinzi, che ricorda che il TEMPO SI È FATTO BREVE. Il tempo è sempre breve per tutti. È messaggio universale il suo. E quell’appello a trascurare le cose importanti: la FAMIGLIA (la MOGLIE), gli AFFETTI (PIANGERE E GIOIRE), le COSE della vita (COMPRARE e USARE), non è evidentemente invito alla pigrizia, alla resa, al non fare niente, quanto piuttosto invito a vivere questo TEMPO attaccando il cuore a DIO, il solo capace di tirarti fuori dall’ansia della vita, dall’inevitabile oblio, brevità e fragilità del vivere umano.
Abbiamo un VANGELO! Ci dice oggi GESU’. La BUONA NOTIZIA è che abbiamo un DIO che PASSA, VEDE, CHIAMA, CAMBIA. Un DIO che trasforma la vita e la riempie come seppe riempire le RETI di PIETRO e dei suoi compagni quando incontro GESU’ RISORTO. Anche noi, come loro, SEGUIAMOLO!