Omelia del 24 aprile 2022
|2^ Domenica di Pasqua – Anno C – IL RISORTO È QUI – Sono così tanti i riflessi e i temi che emergono dalle letture di questa 2^ domenica di Pasqua, che San Giovani Paolo II ha voluto dedicata anche alla Divina Misericordia, che c’è l’imbarazzo della scelta. E del resto la Pasqua per noi cristiani è così: un dono incredibilmente grande che è difficile, possiamo dire tranquillamente impossibile, abbracciarlo tutto. È come un bambino che riceva un grande uovo di Pasqua e non riesce nemmeno a prenderlo in mano, tanto è grande.
Propongo solo alcuni “riflessi” che mi hanno colpito, a ciascuno di noi poi il compito di scoprire e di gustare i propri…
Riflessi certo velati dalla tristezza, per non dire angoscia dovuta alla guerra in Ucraina che continua (non sembra ci sia tregua nella Pasqua ortodossa che è oggi), accanto alle tante guerre nel mondo, a confermarci, se ancora ci fosse bisogno, che abbiamo bisogno di un Salvatore e che questo c’è, è GESU’ IL RISORTO!
Ed è di questo che parlano e annunciano i DISCEPOLI dei quali è detto: TUTTI ERANO SOLITI STARE INSIEME NEL PORTICO DI SALOMONE come ci racconta la prima lettura, gli Atti degli Apostoli, che raccontano appunto dei primi passi della Chiesa nascente, “il popolo di Dio che crede nel Risorto”: VENIVANO AGGIUNTI CREDENTI… La cosa che mi colpisce di più è quello STARE INSIEME che i DISCEPOLI mostrano come una specie di “marchio di fabbrica” diremo oggi, come pure diremo “fratelli e sorelle tutti”, perché hanno incontrato l’unico Risorto, l’unico Signore, l’unico Salvatore. E questo se da un lato dice a noi lo scandalo delle divisioni tra cristiani (oggi la guerra in Ucraina è guerra tra cristiani! Ieri la Prima Guerra Mondiale fu guerra tra cristiani innanzitutto!), dall’altro ci segnala il 1° effetto della presenza del Risorto, il 1° criterio di verifica della qualità della nostra fede nel Risorto, la 1° elemento di qualità dell’essere credenti. INSIEME!: si cammina insieme, si vive insieme, ci si sente comunità, si riesce a stare sotto lo stesso PORTICO, ieri con SALOMONE, oggi con il CRISTO, e per sempre nella CHIESA. Che bella questa prospettiva, questo stile di vita, questa possibilità che GESU’ ci ha portato e ci ha lasciato. Oggi la chiamiamo SINODALITA’!
Poi abbiamo San GIOVANNI con la sua Apocalisse, VOSTRO FRATELLO (e ritroviamo il cenno comunitario precedente) e COMPAGNO NELLA TRIBOLAZIONE… A CAUSA DELLA PAROLA DI DIO E DELLA TESTIMONIANZA. Una fede autentica non cancella le fatiche, le sofferenze, le croci, anzi ne porta di nuove, perché una TESTIMONIANZA è vera se costa, se comporta sacrificio, se ci compromette. GIOVANNI accetta l’esilio per GESU’. Chiediamoci noi cosa siamo disposti a sopportare per GESU’, per dire la fede, per vivere credendo nella sua Risurrezione. È la TRIBOLAZIONE che del resto ritroviamo anche nel Vangelo con le PIAGHE che TOMMASO sarà chiamato a toccare.
Ed eccoci dunque nel Vangelo, la bellissima pagina di TOMMASO incredulo prima e credente dopo. Un Vangelo che torna ogni anno accanto a letture che ruotano secondo il consueto ordine. Come non restare sorpresi e colpiti, affascinati e anche un poco invidiosi di questo DISCEPOLO impertinente che sfacciatamente pone delle condizioni esigenti per CREDERE e si trova otto giorni dopo (il famoso OTTAVO GIORNO) a fare i conti non solo con il RISORTO che risponde sue richieste, ma si sente pure dire BEATI QUELLI CHE CREDERANNO SENZA VEDERE.
E così mentre GESU’ accontenta lui, accontenta anche noi, dandoci motivo di speranza proprio là dove noi saremo più in difficoltà e in crisi: Noi il RISORTO non lo abbiamo mai visto, non lo abbiamo mai toccato, non lo abbiamo mai incontrato… come TOMMASO certo, ma in modo diverso, appunto SENZA VEDERE, tutti!
TOMMASO siamo noi, ogni giorno. Ogni giorno torniamo a desiderare di VEDERE e di TOCCARE e ogni giorno dobbiamo tornare a imparare a CREDERE SENZA VEDERE… Senza vedere con gli occhi, ma “vedendo con il cuore”.
Si perché GESU’ ci ha lasciato tante tracce della sua presenza, dove mettere il dito del cuore, l’occhio del cuore, i sensi del cuore:
– la CHIESA, quell’essere CREDENTI INSIEME, non perfetta, anzi a volte assolutamente inadeguata, credibile per Lui, non per lei!!!
– I FRATELLI (E SORELLE) TUTTI: “ogni volta che farete questo (il bicchiere d’acqua) a uno di loro lo fate a Me!!!
– I SACRAMENTI, segni con cui “toccare” il suo amore a 360°: la vita che nasce, cresce, cammina, cade e si rialza, ama, prega…
– La SCRITTURA e con essa la preghiera, il silenzio, il cammino…
Il RISORTO è qui… apriamo gli occhi e le mani del cuore… Lui c’è!