Omelia del 21 maggio 2023

Domenica dell’Ascensione/Anno A – MESCOLATI – Quando vedi le immagini che tutti abbiamo visto, questa volta in Emilia Romagna (ma poi potremo fare l’elenco…), davvero alzi gli occhi al cielo, letteralmente, e dici: “Dove sei?”…
E al cielo li abbiamo alzati tutti gli occhi spesso in queste settimane… Prima per spiare se arrivava una nuvola di pioggia…
Poi per implorare che quella stessa pioggia poi arrivata, smettesse…
E se anche è vero che più che al cielo dovremo guardare sulla terra (!), sul nostro modo di vivere, di vivere la natura, di starci dentro, accanto, sopra e sotto senza preoccuparci di conoscerla e rispettarla e così:
• abbiamo costruito dappertutto, anche dove non andava fatto, e continuiamo a farlo…
• abbiamo inquinato ovunque, la plastica galleggia sui mari, la mangiamo col cibo… e continuiamo a farlo…
• stiamo sparando e continuando a costruire armi e proiettili sempre più sofisticati… e poi basta un virus… e continuiamo a farlo…
E potremo continuare con la lista… però guardiamo il cielo e magari imprechiamo, urliamo, alziamo il pugno…
O uomo, o donna, chi sei tu, chi sono io per lamentarmi con Dio?

Eppure oggi è chiaro, è al cielo che il Signore stesso ci invita a guardare con la Festa della sua ASCENSIONE…
Dopo che sulla terra ci aveva spinto a cercare con la sua INCARNAZIONE a Natale e sotto terra con la sua PASSIONE E MORTE e di nuovo sopra la terra con la sua RISURREZIONE…
La nostra è la fede del MESCOLAMENTO… Il nostro è un DIO che si è mescolato, con GESU’ con l’umanità:
• Divino e umano mescolati in GESU’, ma non confusi.
• Terra e cielo mescolati in GESU’, non più separati…
• Fragilità e perfezione mescolati in GESU’, superata la prima, donata la seconda…
• Sogno e compimento mescolati in GESU’: da un lato una umanità nuova non più schiava del peccato e delle debolezze, dall’altro una umanità nuova, non di plastica, ma di una carne spirituale, capace davvero di amare fino in fondo.
È potente il messaggio di oggi, per chi lo sa e lo vuole cogliere.
È potente e ha la forma di un PONTE la festa di oggi che unisce/mescola cielo e terra, Pasqua e Pentecoste, Divino e umano.
Dopo che il Divino si è tuffato sulla terra, l’umano è stato trascinato in cielo e oggi questo ci viene raccontato da con questo segno, GESU’ CHE SALE, tanto affascinante e tanto misterioso. Così affascinante e così misterioso da sembrare davvero strano e incomprensibile. Eppure è reale e profondamente radicato nel nostro cuore, come scintilla.
Gli inviti di GESU’ in questo contesto sono potenti. C’è un MANDATO a BATTEZZARE e INSEGNARE che sintetizza il compito di noi credenti, preti, consacrati, laici, battezzati tutti, chiamati anche noi a IMMERGERCI nel mare della vita di Dio (il Battesimo), per poi fare altrettanto nel mare dell’umanità dei nostri figli, dei nostri vicini di casa, di tutti gli uomini e le donne che attendono, tutti, di conoscere CHI e PERCHE’…
SACRAMENTI e PAROLA, battezzare e insegnare, sintetizzano il compito di ognuno di noi. SEGNI e SIGNIFICATI di un DIO mescolato con noi e per noi, tutti, per TUTTI I GIORNI FINO ALLA FINE DEL MONDO…
Proprio noi, qui, ora, come siamo e come non siamo, così come quei DISCEPOLI che DUBITANO, anche noi siamo pieni di dubbi e di incertezze. Eppure è a noi, come ai discepoli, che GESU’ chiede di svolgere il compito, di portare avanti il suo lavoro, la sua missione, il suo dono per tutti.
Donare la vita di Dio, agli uomini e alle donne, perché la loro vita, tutta e di tutti, non vada perduta.
Ed è quello che ha fatto LUCA, l’evangelista, TRATTANDO DI TUTTO QUELLO CHE GESU’ FECE E INSEGNO’…
Ed è quello che ha fatto PAOLO, l’apostolo della seconda ora, predicando in lungo e in largo nelle sponde del Mediterraneo, quel SIGNORE NOSTRO GESU’ CRISTO in cui SI MANIFESTO’..
Ed è quello che ha fatto e continua a fare la CHIESA, il popolo di Dio, quello che Dio si è scelto battezzandolo, per grazia, non per merito, perché restasse segno di quella mescolanza santa, di cui abbiamo assoluto bisogno, ma che spesso siamo così superficiali e distratti da dimenticare. Signore, continua a scendere, continua a salire. Vieni da noi e portaci da te… Ne abbiamo bisogno, non sappiamo quanto!