Omelia del 21 agosto 2022

XXI Domenica del Tempo Ordinario/C – TUTTI SALVATI – La fede cristiana non è mai qualcosa che esclude, ma sempre qualcosa che include (anche se spesso non ci siamo riusciti!). Il suo dono, la SALVEZZA, non è per pochi, ma per tutti. Non è premio per i bravi, ma dono a disposizione di tutti, a partire dal basso e non dall’altro.
Oggi la Parola ce lo ricorda con un messaggio, un concetto che mi pare chiarissimo, anche se sempre difficile da riconoscere, accettare, accogliere e vivere.
Il profeta Isaia, nel suo libro, lo aveva annunciato chiaramente: VERRO’ A RADUNARE TUTTE LE GENTI E TUTTE LE LINGUE… (e questo 500 anni prima di Gesù!). Anche coloro che NON HANNO UDITO PARLARE DI ME E NON HANNO VISTO LA MIA GLORIA sono destinatari di tale dono! Addirittura annuncia che ANCHE DA LORO MI PRENDERO’ SACERDOTI LEVITI…
Un messaggio chiaro che però ISRAELE faticherà a raccogliere e con lui anche noi. Quanto è difficile pensare che davvero “siamo tutti fratelli e sorelle”, senza distinzioni, nemmeno quelle religiose possono tenerci separati.
Il DIO di GESU’, con GESU’ è venuto a dichiararlo in modo esplicito e assoluto… Alla domanda SONO POCHI QUELLI CHE SI SALVANO, fatta da quel TALE nel Vangelo, GESU’ come spesso fa, non risponde direttamente. Non si preoccupa della “salvezza di pochi”, ma chiede l’impegno di tutti a PASSARE PER LA PORTA, una porta che è STRETTA. Generalmente siamo portati a pensare a questa immagine come motivo che esclude molti. Nella logica vista prima, secondo cui la salvezza è per tutti, dobbiamo pensare a questa immagine come a un richiamo alla propria responsabilità!
GESU’ sembra dire a quel TALE che quello che conta è che TU, ognuno, si impegni nel suo piccolo, ad ENTRARE! Ben sapendo che coloro che rischiano di restare esclusi di più, sono proprio coloro che hanno la pretesa di essere garantiti, già a posto, già sicuri!
ABBIAMO MANGIATO E BEVUTO IN TUA PRESENZA… HAI INSEGNATO NELLE NOSTRE PIAZZE… potremo tradurre: “siamo venuti a Messa, abbiamo fatto il catechismo”, MA EGLI DICHIARERA’: NON SO DI DOVE SIETE…
Quale è il criterio per una risposta così dura? Sono OPERATORI DI INGIUSTIZIA!
La conclusione del brano del Vangelo è di nuovo chiara: VERRANNO DA ORIENTE E DA OCCIDENTE, DA SETTENTRIONE E DA MEZZOGIONRO E SIEDERANNO A MENSA NEL REGNO DI DIO…
Prenderla sul serio significa sforzarci sempre di più a non fare troppe distinzioni. Dobbiamo riconoscerlo che come cristiani, come Chiesa, con le nostre regole, nate per capire e vivere meglio il Vangelo, frutto di riflessione e discernimento, a volte (troppe volte ormai), spesso (troppo spesso ormai), ci siamo lasciati ingannare pensando di sapere noi, in anticipo chi era degno e chi non lo era, chi era dei nostri e chi non lo era: stiamo escludendo ancora troppe categorie di persone!
Certo questo non significa fare di ogni erba un fascio, sposare il relativismo, dire che tutto va bene, che tutto fa brodo… Significa accogliere sempre la persona, non giudicarla mai, lasciare a Dio il giudizio, non violare mai la coscienza di nessuno… Temi delicati, in tanti ambiti, che oggi si sono moltiplicati, soprattutto in ambito morale, vanno letti e riletti in modo diverso, soprattutto applicati in modo diverso. La verità non cambia, la dottrina non cambia (posto che non la abbiamo mai trovata una volta per tutte, ma sempre da cercare e ricercare!), mentre il modo di giudicare, di agire, di accogliere non può che essere diverso, più vicino e più fedele al Vangelo, e quindi verso tutti, ma proprio tutti: DA ORIENTE A OCCIDENTE, DA SETTENTRIONE A MEZZOGIORNO…
Poi è il SIGNORE, ce lo ricorda l’autore della lettera agli Ebrei, casomai, che CORREGGE, RIPRENDE, sapendo che lo fa e lo farà per AMORE, a volte anche in modi “duri”, non sempre immediatamente comprensibili (PERCUOTENDO!). Certo, AL MOMENTO OGNI CORREZIONE NON SEMBRA CAUSA DI GIOIA, MA DI TRISTEZZA, DOPO PERO’ ARRECA UN FRUTTO DI PACE E DI GIUSTIZIA. Ma queste correzioni lasciamole fare al SIGNORE, noi al massimo le possiamo intanto ricordare a noi stessi e poi ai fratelli, ma sempre, sempre, con lo stile di chi è e resta peccatore: tutti fratelli e sorelle peccatori… per questo tutti salvati!