Omelia del 20 settembre 2020

25^ domenica del Tempo Ordinario/A – BUONE NOTIZIE – La scena che GESU’ ci propone purtroppo è di triste attualità. Ci sono molti posti nel mondo dove si ripete, ma ci sono anche molti posti in Italia e anche nel Veneto, in modo più nascosto e discreto dove ci sono scene simili e dove persone senza scrupoli chiamano al lavoro a giornata. C’è un’unica differenza, forse: è la paga finale! Generalmente nelle situazioni appena citate è da fame, da sfruttamento (spesso di stranieri ma anche di italiani, anche se la distinzione resta odiosa, si tratta di persone, di esseri umani e basta!)

Gesù prende a prestito una situazione normale ai suoi tempi (immagino pure per lo sfruttamento: da che mondo e mondo i forti approfittano dei deboli da sempre), per insegnarci qualcosa del cuore di Dio, del suo cuore, perché il REGNO DI DIO di cui parla altro non è che Lui stesso, non una nuova organizzazione politica o militare.

È qualcosa di bello, ma anche di impegnativo.

 

Un primo aspetto che emerge è che il Signore vuole avere bisogno di noi, ognuno di noi è chiamato alla VIGNA DEL SIGNORE: IL PADRONE DI CASA USCI’ ALL’ALBA PER PRENDERE A GIORNATA LAVORATORI. Dio non ci vuole burattini, ma collaboratori, protagonisti del nostro destino.

Questo è Vangelo, “buona notizia”.

Un secondo aspetto interessante è che i lavoratori sono A GIORNATA. Mi viene da pensare al progetto di Dio come a qualcosa di indefinito, Dio non ha deciso tutto della sorte degli uomini, sarebbe ben triste, dovremo eseguire un copione altrui. Invece il copione lo dobbiamo scrivere ognuno di noi, giorno dopo giorno, davvero siamo liberi. Questo è Vangelo, “buona notizia”.

Un terzo aspetto è che questo PADRONE esce a tutte le ore (l’alba, le nove del mattino, a mezzogiorno, verso le tre e addirittura verso le cinque!). Mi viene da pensare che davvero vuole tutti, ma proprio tutti al lavoro nella sua vigna. Tutti devono avere una possibilità di fare la loro parte. Nessuno deve restare in ozio.

Anche questo è Vangelo, “buona notizia”.

 

Poi la scena cambia. Siamo alla SERA, la fine della giornata.

 

È ora di paga. Il PADRONE chiede al FATTORE di CHIAMARE i lavoratori. E qui ci sono altre sorprese interessanti. Alcune ci parlano del “cuore di Dio”, del suo REGNO, altre ci parlano di noi!

 

LE SORPRESE POSITIVE DI DIO

Prima sorpresa positiva: vuole iniziare dagli ULTIMI.

Ecco un altro Vangelo, “buona notizia”. Il Signore inizia sempre dal fondo, dagli ultimi dai meno considerati, i meno attrezzati, gli aventi minori diritti. A volte è così anche tra di noi (Il bambino piccolo a tavola o l’anziano serviti per primi…), a volte no (difficile che il vaccino arrivi prima ai poveri e senza soldi)… Come funzionerebbe meglio questo mondo se tutti usassimo questo criterio.

Seconda sorpresa positiva: ANCH’ESSI (I PRIMI) RICEVET-TERO UN DENARO. Dio tratta tutti allo stesso modo. Tutti ricevono la paga pattuita che altro non era che il sostentamento di 1 giorno. C’è tutto il tema dell’uguaglianza, ma anche della sobrietà, ognuno riceve ciò che gli serve, senza un superfluo (un vero reddito di cittadinanza, col lavoro davvero!). Ecco un altro Vangelo “buona notizia”.

 

LE SORPRESE (NEGATIVE) DEGLI UOMINI

Le nostre sorprese sono meno belle e forse meno sorprendenti.

Prima sorpresa negativa: l’invidia. Quando ci lasciamo prendere da questo vizio, da questa cattiva consigliera allora la nostra vita diventa “cattiva notizia”, diventiamo neri, amari, infelici. È l’unico vizio che non genera nessun godimento. Buio totale. E poi trascina oltre.

Seconda sorpresa negativa: l’ingordigia (PENSAVANO CHE AVREBBERO RICEVUTO DI PIU’). L’invidia è cattiva consigliera e trascina con sé l’ingordigia, la smania di avere di più anche se non ci serve. Quante ingordigie abitano i nostri cuori, le quali finiscono sempre col farci del male. Chi mangia troppo sta male.

Terza sorpresa negativa: la mormorazione. Papa Francesco la cita spesso, la chiacchiera. Parlare male, esprimere il proprio disappunto senza motivazione, di nascosto, senza il coraggio della trasparenza.

 

Da che parte vogliamo stare? Come ci conviene essere? Ognuno dia la sua risposta. Non dimentichiamo però che GLI ULTIMI SARANNO PRIMI E I PRIMI, ULTIMI. Liberaci, Signore, dalle sorprese negative e donaci di vedere e volere le Tue sorprese positive, le buone notizie, il “Vangelo” per noi.