Omelia del 20 maggio 2018
|Pentecoste – CAMMINIAMO CON LO SPIRITO – CAMMINATE SECONDO LO SPIRITO, dice San Paolo ai Galati, nella seconda lettura. E’ la PENTECOSTE in 3 parole. E’ la Chiesa, sono i cristiani, siamo noi.
Gente che è stata incontrata da Cristo Risorto attraverso il suo SPIRITO SANTO e CAMMINA, cioè vive, avanza nella vita, con la certezza che anche a noi è capitato quello che abbiamo ascoltato nella prima lettura, gli Atti degli Apostoli, cioè siamo stati COLMATI DI SPIRITO SANTO. Si, siamo COLMI, che significa “riempiti in modo sovrabbondante” dello SPIRITO SANTO e per questo CAMMINIAMO nella fede.
CAMMINARE significa essere consapevoli di non essere arrivati, ma sperare di arrivare a un traguardo desiderabile, bello e possibile.
CAMMINARE significa consapevoli di non essere fermi e desiderare di non esserlo perché mossi da un’attrazione, un fascino realizzabile.
Cosa ci attrae? Cosa ci affascina? Cosa ci STUPISCE?
Tutto quello che il GIORNO DI PENTECOSTE accadde ai DISCEPOLI riuniti nel CENACOLO, è accaduto e continua ad accadere a noi e ci mette in movimento, in cammino e non ci stanca.
Non lasciamo spegnere lo SPIRITO SANTO dentro di noi per non lasciar spegnere la voglia e la forza del CAMMINO DELLA FEDE e con esso perdere quei FRUTTI belli, bellissimi che ci ha elencato San Paolo: l’AMORE, la GIOIA, la PACE, la MAGNANIMITA’, la BENEVOLENZA, la BONTA’, la FEDELTA’, la MITEZZA, il DOMINIO DI SE’. E’ così che si vive e bene. E’ questa la vita di GESU’, la vita dello SPIRITO, la vita di ogni credente. Certo non già arrivata, non ferma, ma IN CAMMINO. Godiamo di questi frutti, ma sapendo che qui sulla terra sono sempre provvisori e che essi diventeranno nuovi e definitivi in cielo, nel Regno di Dio e per questo e verso questo CAMMINIAMO.
E lo facciamo come singoli, come famiglie e cerchiamo di farlo anche come COMUNITA’. Consapevoli che è bello anche se non è facile. Nei Consigli pastorali di questi mesi ci siamo accorti di quanto bella è la nostra comunità, ma anche di quanto difficile sia “camminare insieme”, di quante idee diverse abbiamo. TANTE LINGUE DIVERSE, come accadde a PENTECOSTE. Questo ci fa capire che le LINGUE DIVERSE non sono un problema, un limite, ma una ricchezza. Occorre però saperle armonizzare, occorre non farle diventare BABELE. Invece che unire dividono.
Come fare?
Sforzandoci tutti, insieme, di SEGUIRE LO SPIRITO E NON LA CARNE, ci dice sempre San Paolo. La carne sono i desideri solo umani che ci dividono. La Spirito ci invita RITROVARCI TUTTI INSIEME NELLO STESSO LUOGO come accadeva per i discepoli.
La diversità è ricchezza, solo se, come i raggi del sole o di una ruota, tutti convergono su GESU’, il sole, il centro, il nostro unico Signore. Diversi, ma convergenti.
Diversi, ma capaci di metterci insieme.
Diversi, ma con l’unico Spirito che ci guida e ci lega.
E anche consapevoli, come ci ricorda GESU’, che NON SIAMO CAPACI DI PORTARE IL PESO. Umilmente consapevoli che nessuno di noi, da solo, e senza lo Spirito, può portare il PESO.
Quale peso?
Quello della vita, quello della verità, quello del cammino. Da soli non sappiamo vivere. Da soli non troviamo la verità. Da soli non sappiamo dove andare. Chi pensa di saperlo si inganna e finisce con il seguire altri “spiriti”, che portano alla morte.
Noi vogliamo seguire GESU’, il suo SANTO SPIRITO, per arrivare alla CASA DEL PADRE, da dove GESU’ stesso e lo SPIRITO sono venuti e tornano. E noi con loro.
Oggi PENTECOSTE, coincide con questo momento di FESTA DELLE ATTIVITA’ PASTORALI della nostra parrocchia. Quale momento migliore. Cosa siamo come parrocchia se non questo: innamorati di Gesù, avvolti nel suo Santo Spirito, desiderosi del Padre, e per questo in cammino. Cosa sono le nostre attività pastorali se non “passi”, a volte timidi, a volte più coraggiosi, di “uscire”. Uscire da noi stessi, sicuramente, uscire da casa nostra, e già facciamo fatica, uscire anche dalle rassicuranti cose “della parrocchia”, ed è molto difficile: per dire a tutti quanto sia bello essere di Cristo, ricevere lo Spirito, sentirsi amati da un Padre celeste. Dirlo a parole e soprattutto con i fatti, soprattutto amando, specie chi è più povero. “Chiesa in uscita” è questa. Aiutaci Santo Spirito ad essere così “credibili e gioiosi”. Almeno a desiderare di essere così!