Omelia del 2 ottobre 2022
|XXVII Domenica del Tempo Ordinario/C – UN DONO – ACCRESCI IN NOI LA FEDE. È una preghiera intesa e profonda. È una preghiera che mi appartiene, la ripeto spesso nella celebrazione della Messa e nella mia preghiera personale.
È comprensibile se pensiamo alla provocazione di GESU’ nei versetti precedenti dove chiede di “perdonare sette volte” (altrove addirittura 70 volte 7) e comunque ogni volta che uno si dichiara pentito.
Per perdonare serve FEDE. Per chiedere perdono serve FEDE. Per vivere serve FEDE. Noi non possiamo vivere senza FEDE, senza una fiducia che ci apre un cammino, o comunque, appunto, senza la fiducia che un cammino si aprirà. Se viene a mancare la FEDE si muore, ci si lascia morire.
Inoltre serve FEDE per avere FEDE. Sembra assurdo, ma è così. Per questo i DISCEPOLI la chiedono e noi con loro. La FEDE è innanzitutto un dono di DIO, non è nelle nostre mani, un dono sempre da chiedere (1), da ravvivare (2), un dono che sorprende (3), un dono inutile (4) ma prezioso!
1. Un dono da CHIEDERE sempre.
Anche quando Dio sembra in silenzio o peggio, sembra assente, come ci ha raccontato il profeta Abacuc uno dei 12 profeti minori, ma non meno importanti: PERCHE’ MI FAI VEDERE L’INIQUITA’ E RESTI SPETTATORE DELL’OPPRESSIONE? Oggi potremo dire: Perché continua la guerra? Perché continuano le ingiustizie? Perché gli uomini non cambiano mai?
Ma DIO risponde al profeta. Risponde con un invito alla fede e alla speranza: SCRIVI LA VISIONE… ATTESTA UN TERMINE… NON MENTISCE… IL GIUSTO VIVRA’ PER LA SUA FEDE.
Non stanchiamoci di chiedere sempre il dono della fede, soprattutto quando la vita si fa buia.
2. Un dono da RAVVIVARE sempre.
Ce lo dice San Paolo che scrive a Timoteo: FIGLIO MIO TI RICORDO DI RAVVIVARE IL DONO DI DIO CHE E’ IN TE. Sta parlando dell’ordinazione sacerdotale/episcopale, ma che alla fine riguarda pure esso la FEDE, il credere nella presenza e nell’azione di Dio che offre il suo SPIRITO DI FORZA, CARITA’ E PRUDENZA. Sono esse che poi ci permettono di DARE TESTIMONIANZA AL SIGNORE, anche quando siamo limitati o prigionieri come capita a San Paolo. E conclude ripentendo l’invito: CUSTODISCI IL BENE PREZIOSO CHE TI E’ STATO AFFIDATO.
Non stanchiamoci di ravvivare sempre il dono della fede e i doni che Dio ci ha dato e ci dà per il bene nostro e dei fratelli…
3. Un dono che SORPRENDE
La fede, fosse anche piccola piccola, come un GRANELLINO DI SENAPE, ci dice GESU’, potrebbe SRADICARE GELSI E FARLI VOLARE NEL MARE… Fuori della metafora, la FEDE permette i miracoli. O meglio permette di “vedere” i miracoli che continuamente il Signore fa. Si perché noi spesso ci inganniamo pensando ai miracoli solo come eventi straordinari: persone che guariscono in modo inspiegabile, segni incredibili nella natura, ecc… Ebbene essi non sono esclusi, ma sono eccezioni, ben più importanti sono i miracoli dell’amore che spesso DIO realizza anche attraverso di noi: una parola buona, un gesto gentile, un figlio che nasce, un genitore che si dedica totalmente ai figli, dei figli che non dimenticano i genitori, ecc… Sono i miracoli “della porta accanto” come dice il Papa.
Aiutaci a vedere i miracoli della porta accanto o Signore.
4. Un dono “INUTILE”
È l’ultima provocazione di GESU’. A cosa serve la FEDE? Qualcuno a volte lo chiede. Qui possiamo dire che GESU’ risponde: È INUTILE. È inutile se la pensiamo come macchinetta che distribuisce miracoli, magie, soluzioni facili e immediate. INUTILI come siamo noi davanti a DIO che non ha bisogno di nulla, né delle nostre preghiere, né dei nostri gesti, né della nostra difesa. INUTILE come è tutto quello che non si tocca, non si misura, non si compra, come ad esempio è l’amicizia, l’amore, la gentilezza, la mitezza, la pace. INUTILE nella dimensione delle cose materiali, concrete, pratiche, INDISPENSABILE nelle cose dello spirito, dell’anima, del senso.
Signore aiutami a pensarmi inutile, ma prezioso, preziosissimo.
Noi siamo esattamente così davanti a Dio. Questo si che vale e tanto!