Omelia del 2 agosto 2020
|18^ domenica del tempo ordinario – Anno A – IL MIRACOLO DELL’AMORE – La fame, non c’è dubbio, è uno dei motori della vita più forti.
Lo possiamo capire dal versante del bisogno fisico: vediamo ogni giorno nei telegiornali attraverso le centinaia di disperati che tentano l’avventura di attraversare un mare (e non posso immaginare la paura), ma la possiamo anche ritrovare nelle migliaia di accessi ai tanti Centri Caritas (anche il nostro), per avere cibo. È anche quello che troviamo nel VANGELO con quella folle che è affamata.
La possiamo vedere anche da un altro punto di vista che possiamo chiamare il bisogno spirituale. Se c’è da fare festa spesso si pensa innanzitutto al cibo. Un matrimonio, un battesimo, una rimpatriata tra amici o anche una festa parrocchiale. Ci si mette insieme e si mangia.
La vita ha bisogno di CIBO, per alimentare il “corpo”, ma anche per alimentare qualcosa di più, che possiamo chiamare “anima”.
Sia l’una che l’altra le ritroviamo presenti nella proposta di GESU’ che oggi abbiamo ascoltato.
Il Vangelo inizia con la MORTE DEL BATTISTA aveva fatto percepire il dramma del suo cammino e GESU’, cerca un LUOGO DESERTO perché vuole stare con il PADRE, vuole pregare in solitudine e così saziare l’anima: solo con Lui ci si sazia!
Ma ecco che la FOLLA LO SEGUE e lo precede. E lui SENTI’ COMPASSIONE. C’è in quella FOLLA – che siamo anche noi – una grande fame. C’è in tutti sempre una grande fame.
C’è la fame di CIBO che è la prima a manifestarsi e fino a quando non è placata impedisce di sentire l’altra fame, quella più importante, la FAME DELL’ANIMA: oggi diremo la FAME di SENSO, di FELICITA’, di GIOIA che tutti abbiamo dentro e che tutti non riusciamo mai a soddisfare fino in fondo.
Già il profeta ISAIA aveva usato questa metafora, per farci capire quale sia il DESIDERIO profondo di DIO per noi: O VOI TUTTI ASSETATI, VENITE ALL’ACQUA, VOI CHE NON AVETE DENARO, VENITE; COMPRATE E MANGIATE… MANGERETE COSE BUONE… E CIBI SUCCULENTI. Certo c’è la fame del corpo, ma anche SPENDENDO DENARO non riusciamo a saziarla fino in fondo. C’è in tutti noi una fame più profonda.
Solo DIO, e l’ALLEANZA con Lui potrà saziare quella fame più profonda.
E San Paolo ai Romani, conferma. Solo l’AMORE DI DIO CHE È IN CRISTO potrà riempire il nostro cuore che è sempre sballottato in mezzo alle TEMPESTE della vita materiale e fa un lungo elenco (TIBOLAZIONE, ANGOSCIA, PERSECUZIONE, FAME, NUDITA’, PERICOLO, SPADA) che fotografa bene la situazione di vita dell’uomo. Ognuno di noi a suo modo vi si può riconoscere. E nemmeno le FORZE della vita “spirituale” possono SEPARARCI da quell’AMORE fondamentale (ed ecco un secondo elenco: MORTE, VITA, ANGELI, PRINCIPATI, PRESENTE, AVVENIRE, POTENZE…).
È di questo che ci parla GESÙ! Lo fa attraverso quella FOLLA indistinta e affamata che lo segue e di fronte alla quale, non perde la pazienza, ma ha COMPASSIONE e “MOLTIPLICA” IL PANE!
È il miracolo più ricordato, 6 volte nei Vangeli, che certamente ha colpito tutti. Ma come tutti i miracoli, occorre andare oltre il “dito” e guardare la “luna” che esso indica.
Non è la pancia piena l’obiettivo di Gesù, anche se essa è il primo passo per avere poi la forza di alzare lo sguardo.
Lui lo sguardo lo alza, non solo perché cercava la solitudine per stare con il PADRE, ma anche perché prima del miracolo BENEDICE e ringrazia il PADRE, ALZANDO GLI OCCHI AL CIELO.
La soluzione per riempire non solo la pancia, ma la vita, è ALZARE GLI OCCHI AL CIELO, come fa Lui e mettere la propria vita nelle mani del Padre. Se lo faremo, allora accadrà il miracolo di poter “condividere” ciò che abbiamo e che siamo con gli altri. Certi che qualcuno si prenderà cura di noi, noi ci prenderemo cura degli altri!
È il vero miracolo, quello dell’amore! Quello che GESU’ è venuto a insegnarci e soprattutto a donarci. Chi cerca Dio non dimentica il fratello. Chi non dimentica il fratello cerca Dio e alla fine si scoprirà sazio di vita buona e felice. Crediamoci, ne vale la pena.