Omelia del 19 agosto 2018
|20^ TO/B – PANE PER LA COSCIENZA DI TUTTI – Per la terza domenica protagonista è il PANE. Abbiamo infatti letto gran parte del capitolo 6° di Giovanni, con, appunto, il grande discorso dedicato al Pane che Gesù fa a Cafarnao.
Oggi in modo esplicito Gesù annuncia il grande dono dell’Eucaristia che offrirà ai discepoli prima, ai cristiani e a tutta l’umanità poi: nel Giovedì Santo come SEGNO e nella Pasqua come CONTENUTO.
Tornando poi all’immagine di domenica scorsa, il “profumo”, oggi troviamo la risposta alla domanda: Come faccio a diventare e a restare “profumo di Cristo”? Con l’Eucaristia! CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE (VERO CIBO E VERA BEVANDA) RIMANE IN ME E IO IN LUI! Diventa e rimane profumo di Cristo!
Forse a questo punto qualcuno potrebbe dire tra sé: A me cosa importa essere profumo di Cristo? Cosa ci guadagno?
La risposta è semplice, per chi ha fede: profumare di Cristo, assomigliare a Lui, essere simili a Lui, è la cosa più bella che ci possa capitare, è ciò a cui siamo destinati (fatti a “Sua immagine”), è il modo migliore per esprimere il meglio di noi stessi, è raggiungere il massimo grado della nostra umanità, dei nostri talenti, della nostra bellezza, della nostra realizzazione, della nostra felicità. Questo è vita eterna, vita risorta, vita cristiana. Questo è a nostra disposizione nell’Eucarestia, in ogni Eucarestia. Questo è possibile oggi. Inizia il giorno del nostro Battesimo; trova piena possibilità con la nostra Cresima; si recupera in ogni Confessione quando facciamo esperienza della fragilità morale del peccato; si risana in ogni Unzione degli infermi, quando facciamo esperienza della fragilità fisica nella malattia; coinvolge il nostro amore di coppia (se ad esso siamo chiamati) nel Matrimonio; si realizza attraverso dei fratelli a questo scopo chiamati nell’Ordine sacro (i sacerdoti). Ma è nell’Eucaristia che trova compimento e pienezza. QUESTO È IL PANE DISCESO DAL CIELO, dice Gesù. Questo è il Pane che ci porta in cielo, come Maria. Questo è il Pane che porta il Cielo sulla terra, è già ora, è già qui. Ogni volta che facciamo la Comunione entriamo in Paradiso, o meglio, il Paradiso entra in noi. Certo ancora in modo imperfetto (SONO GIORNI CATTIVI, dice Paolo nella seconda lettura agli Efesini, potremo dire imperfetti). Per questo dobbiamo continuamente tornare all’Eucaristia, dobbiamo continuamente “fare-ricevere” la Comunione. Siamo in cammino. Solo con la morte il cammino si concluderà e saremo pienamente è definitivamente eucaristici, risorti per la vita eterna Ma “chi mangia altro tipo di pane” con la morte, entrerà, si, nella vita risorta, ma per la morte eterna. Solo CHI MANGIA QUESTO PANE VIVRA’ IN ETERNO ci dice Gesù.
E tutto questo era stato pensato e preparato da sempre, come ci ricorda la prima lettura, il libro dei Proverbi con l’immagine del BANCHETTO preparato dalla SAPIENZA.
A questo punto potremo chiederci: E chi non fa o non può fare la Comunione? Oppure fa la Comunione per abitudine, senza crederci? E chi è di un’altra religione? E chi non crede? Tutte queste persone, e sono la maggioranza dell’umanità di oggi e di ogni epoca storica, che destino hanno? Che vita hanno? Che fine fanno?
Strano amore, strana misericordia, strana accoglienza quella di un Dio che esclude la maggioranza… Potremo concludere… Ma non è così.
Scrittura, Tradizione e Magistero ci portano in una direzione chiara: il PANE è per tutti. L’EUCARISTIA è per tutti. La risurrezione per la vita eterna è per tutti. Ma, come dice Paolo dobbiamo FARE MOLTA ATTENZIONE AL MODO DI VIVERE. Le nostre scelte sono determinanti. Non viene meno la misericordia di Dio, ma veniamo meno noi. Siamo noi che siamo mancanti, sempre mancanti. E il MODO DI VIVERE non dipende tanto dalla religione, o da una presunta perfezione (spesso solo formale ed esteriore). È nell’intimo della coscienza di ognuno che si vede se il PROFUMO DEL PANE DI GESÙ ha attecchito oppure no. Nei cristiani, negli uomini di altre religioni e anche nei non credenti: tutti possono profumare del PANE EUCARISTICO CHE È GESÙ, perché è la coscienza il luogo di tale profumo e ogni coscienza è fatta, creata per essere profumata di Cristo, che sia credente o no, oppure diversamente credente.
E noi cristiani allora? 3 doni-compiti: 1° Sapere che la misericordia di Dio è grande. 2° Vivere contenti di questo per noi e per gli altri, grazie anche agli aiuti che Dio ci dà. 3° Testimoniare a tutti che è così, che vale la pena, che il Pane, il profumo, il Paradiso che è Cristo è per tutti!