Omelia del 18 marzo 2018
|V^ Tempo di Quaresima/Anno B – NASCONDERE PER VEDERE – I GRECI vogliono VEDERE Gesù. Sappiamo che al Tempio di Gerusalemme erano presenti persone di molte nazionalità, probabilmente affascinati da questo culto, quello ebraico, che metteva al centro un Dio unico, un Dio che si prende cura del suo popolo, un Dio che ha liberato spesso il popolo dalle sue prigionie e schiavitù. In tutte le città dell’impero erano presenti infatti comunità ebraiche e quindi spesso accadeva questo contatto e questa attrazione.
Al Tempio stesso c’era un cortile loro dedicato, il “cortile dei gentili”, cioè “degli stranieri”, dove essi potevano stare fino a che non fossero pienamente entrati nella comunità ebraica. E certo la voce di questo nuovo predicatore, capace di miracoli e di segni forti, come la “purificazione del tempio stesso” dovevano essere corse di bocca in bocca.
Dunque questi GRECI sono incuriositi, interessati, disponibili. Molto più degli ebrei stessi. Potremo già chiederci: noi che curiosità, intessesse, disponibilità abbiamo verso Gesù? Non rischiamo di darlo per scontato, di spere chi è, da dove viene, di pensare di averlo già visto?
Il primo contatto è con FILIPPO, il quale ANDO’ A DIRLO AD ANDREA e solo dopo la notizia arriva a GESU’. Quanto importanti sono le mediazioni, i testimoni. Gesù vuole questa presenza, perché solo così tutti possono arrivare a Lui. Le buone notizie, passano di bocca in bocca. Le persone si conoscono nel bene (e anche nel male purtroppo) grazie ad altre persone. C’è la catena familiare, c’è quella delle amicizie e c’è quella dei testimoni. Anche qui possiamo chiederci: chi sono stati i nostri buoni testimoni di Gesù? Chi ci ha portato da Gesù? Ma anche: Chi mi sta chiedendo di conoscere Gesù? E io come sto rispondendo? E ancora: Chi potrei portare da Gesù? Come?
Sono le domande che anche il nostro Papa e il nostro Vescovo ci stanno facendo. Testimoni gioiosi del Vangelo, ci dice Papa Francesco, non cristiani del divano, ma cristiani in strada. E il Vescovo ci chiede di essere testimoni adulti di Gesù. Come FILIPPO e ANDREA, capaci di portare da GESU’, chiaro e tondo. A volte invece siamo annacquati, non abbiamo il coraggio di parlarne, di proporlo, di invitare la gente, i nostri “GRECI” a venire a vedere. Forse perché ci vergognamo della nostra fede? Forse perché non abbiamo molto da mostrare? Forse perché noi per primi non siamo convinti? Certo Gesù non fa sconti!
Loro vogliono VEDERE e lui propone cose NASCOSTE: propone un CHICCO DI GRANO CADUTO IN TERRA che deve MORIRE E RIMANERE SOLO. Propone un DIO NASCOSTO SULLA CROCE, non certamente il posto più attraente e accattivante, soprattutto per parlare di Dio.
Eppure è la condizione fondamentale della fede, per “VEDERE” veramente, per vedere più in là, più a fondo, più lontano.
Vedere cosa? La misura dell’amore di Dio per noi e la forza dell’amore in noi.
- Un Dio nascosto è un Dio che non ci obbliga, ma ci attira: l’amore non obbliga, ma attira.
- Un seme inascoto nella terra porta frutto. Una vita donata, spesa per qualcun altro è la vita che fruttifica.
E’ questo che i GRECI vedranno.
E’ questo che la VOCE DAL CIELO conferma.
E’ questa la NUOVA ALLEANZA SCRITTA NEL CUORE promessa da Dio tramite GEREMIA (prima lettura). Non più scritta su pietra, su carta, sui trattati che sappiamo che fine fanno, ma scritta nel cuore, esigenza dell’amore che cancella ogni peccato.
E’ questa l’OBBEDIENZA di cui parla l’autore della Lettera agli Ebrei (seconda lettura), che è condizione attraverso la quale Gesù mostra la verità del suo amore totale per il Padre e per noi.
Questa voce NON E’ VENUTA PER ME, MA PER VOI, dice Gesù, per noi, per dirci che si, in GESU’, c’è Dio che ci mostra il segreto della vita, dell’amore, della libertà, della salvezza, della Pasqua. Ed è il segreto del seme nascosto sotto terra, è il segreto della vita persa per amore e solo così definitivamente conquistata.
Certo è difficile vedere, è difficile credere. Ma QUANDO LUI SARA’ INNALZATO, dal suo cuore aperto partirà la forza dello SPIRITO DEL RISORTO che darà a tutti luce, forza, coraggio, fede, speranza. Sono i frutti della PASQUA di GESU’ ormai vicina. Se apriamo gli occhi li vedremo, attorno a noi e dentro di noi. Grazie.