Omelia del 18 febbraio 2018
|1^ Tempo di Quaresima/Anno B – IL VANGELO NON E’ UN MIRAGGIO –
Con il tempo di Quaresima torniamo all’inizio del Vangelo di Marco che abbiamo già ascoltato poche domeniche fa e restiamo nel primo capitolo, quasi non riuscissimo ad uscirne! Tutto sommato la fede possiamo e dobbiamo considerarla una continua disponibilità a “ricominciare”, restiamo sempre principianti nella fede e resta pure vero che in queste due parole di Gesù, le prime che Marco ci riporta, è rinchiusa tutta la fede!
Siamo nel DESERTO dove lo stesso SPIRITO porta Gesù. Il deserto è tante cose. Possiamo immaginarlo anche paradossalmente come il luogo della vita, non solo della morte, proprio perchè, come la vita, è spesso duro e faticoso. Alcuni i messaggi che subito ci vengono:
Un primo messaggio è che Dio è con noi, viene dentro la nostra vita senza paura. Gesù non ci è lontano. Quando le cose vanno male, quando la sofferenza sembra vincere, quando la malattia avanza, quando gli affetti si rompono, quando gli amici tradiscono, se il lavoro va male. Non aver paura, non sei abbandonato.
Un secondo messaggio è che il male non vince. Ci sono le TENTAZIONI DI SATANA nel deserto, anche Gesù, come noi, è tentato. La tentazione non è tutta negativa, perché se c’è significa che stiamo cercando il bene, che siamo dalla parte di Gesù, altrimenti l’Avversario non verrebbe a cercarci. E se c’è Gesù il male non vince. Se stiamo con Lui non saremo sommersi dal male.
Il terzo messaggio è che non siamo soli. Oltre a Dio e al Tentatore, nel deserto della vita ci sono BESTIE SELVATICHE E ANGELI. Ci vedo il mondo materiale e il mondo spirituale. Il cammino della vita non è mai un cammino in solitaria. E oltre ai compagni visibili, che a volte ci sono a volte no, ci sono quelli invisibili e costoro, inviati da Dio, ci sono sempre. Quando ci viene una intuizione, quando qualcosa sembra capitare per caso, quando c’è una coincidenza: è Dio che manda gli angeli ad agire nella nostra vita. Non magicamente, ma proponendoci un’alternativa dove dire il nostro “si”…
Possiamo dunque concludere che nel deserto c’è tutta la vita, c’è il tutto della vita e quindi c’è tutto quello che serve per salvarsi, ma anche per perdersi.
Ecco allora la Quaresima, tempo che rende visibile e amplifica la consapevolezza che dobbiamo avere del deserto in cui siamo, la vita, luogo di vita e morte, di salvezza o perdizione.
Luogo della libertà. Libertà per dire si, ma anche no a Dio. In realtà a Dio nessuno può dire di no, ma il Tentatore, come un veleno si insinua nelle fessure della nostra libertà, che è vera, e ci confonde.
Per questo GESU’ lancia qui il suo appello: CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO.
Sa bene, lo ha sperimentato sulla sua pelle di uomo vero, che la tentazione c’è ed è forte. Sa che siamo confusi e facilmente ci lasciamo confondere. Ma abbiamo amici e strumenti, a partire dallo SPIRITO SANTO e dagli ANGELI, per passare poi dalla PAROLA, alla PREGHIERA e ai SACRAMENTI per smascherare gli inganni. Per questo in Quaresima ci sono proposti e chiesti con abbondanza.
E possiamo sempre guardarci dentro e capire da che parte è orientato il nostro cuore e capire subito quale è il vento che sta seguendo.
Se è il vento di Satana il cuore guarda dentro, cerca dentro di sé la sua gioia e non la trova, non la troverà mai definitivamente.
Se è il vento di Dio il cuore guarderà all’esterno, fuori di sé, verso gli altri. Solo da li arriva qualcuno da amare. Solo così ci salviamo e non affoghiamo nel nostro brodo dell’egoismo.
La grande tentazione, il grande miraggio, visto che parliamo di deserto, è proprio pensare di farcela da soli, di bastare a se stessi, di non avere bisogno di nessuno, di essere autonomi. Lo vediamo spesso oggi, ingannati anche dalla tecnologia che invece dovrebbe aiutarci: tutti concentrati nei nostri piccoli schermi, tutti preoccupati di noi stessi, del nostro benessere fisico, della forma, del nostro tempo. E così non si fanno figli, la solidarietà si riduce, l’altro diventa sempre un nemico e alla fine saranno tutti nemici e saremo soli e tristi.
Usciamo dall’inganno, cancelliamo il miraggio.
Lasciamo i rapporti virtuali e cerchiamo rapporti veri, solo così potremo lasciarci prendere da Dio, convertire da Lui, credere in Lui e nel suo Vangelo. L’unico che propone, porta e realizza il nostro bene.