Omelia del 17 settembre 2023

24^ Domenica TO/A – PERDONARE: INFINITO DEL VERBO AMARE! – La liturgia della Parola ci propone ancora il tema del nostro rapporto con i FRATELLI e le SORELLE. Un rapporto che, ricordo, possiamo considerare come il punto di arrivo del cammino del credente: da GESU’ alla FEDE per arrivare ai FRATELLI e SORELLE.
Domenica scorsa la CORREZIONE FRATERNA e la PREGHIERA INSIEME, oggi il grande tema del PERDONO.
Non possiamo dire di amare Dio se non perdoniamo i fratelli e le sorelle (o almeno ci proviamo, o almeno lo desideriamo e per questo preghiamo), ben coscienti che è più grande di noi.
Può essere troppo grande il perdono da dare, ma non possiamo per questo ignorarlo. GESU’ ce lo chiede in modo estremamente efficace e convincente, rispondendo a PIETRO, sempre lui, che pone la questione dal punto di vista giusto (DEVO PERDONARE, lo so…), ma ovviamente con dei limiti, ampi, molto ampi (è umanamente generoso), ma sempre dei limiti: SETTE VOLTE? (non è poco).
Ma sappiamo bene che GESU’ non ama le mezza misure e oggi ce lo ricorda. Anzi forse possiamo dire che non si tratta tanto di mezze misure o di misure intere o abbondanti, quanto piuttosto di condizione di possibilità!
Possiamo dirla così: il PERDONO è perdono se è PER SEMPRE, PER TUTTI, PER TUTTO. Esattamente come l’amore! È vero amore, è amore cristiano, solo se “per sempre, per tutti e per tutto”.
Come infatti interpretare la sproporzione tra i due episodi che GESU’ racconta. I DUE SERVI ci fanno ben capire la nostra condizione non solo verso DIO, ma anche verso i FRATELLI e le SORELLE.
Siamo, sempre, tutti, debitori di tutto!
Se non altro perché intanto veniamo al mondo come un dono, senza sceglierlo e questo ci ricorda che tutto ciò che siamo e abbiamo non è nostro. Abbiamo un debito infinito con Dio e con gli altri.
È paragonabile al DEBITO DEL PRIMO SERVO, la nostra vita. Un debito quasi infinito. Quei DIECIMILA TALENTI, sono davvero qualcosa di incalcolabile, volutamente sproporzionato (34kg d’oro al talento = 340 tonnellate! Oggi diremo “mille miliardi”)… Mentre il DEBITO DEL SECONDO SERVO è volutamente piccolo, CENTO DENARI (Mezzo chilo d’argento: 200 euro?).
Anche il libro del Siracide, la prima lettura (sono sempre collegati 1^ lettura e Vangelo), tratta del tema e lo fa mettendo in luce le conseguenze orribili che la mancanza di perdono porta con sé: RANCORE, IRA, VENDETTA, COLLERA, ODIO. Non solo non si vive bene con questi sentimenti e atteggiamenti nel cuore, lo vediamo per le persone e per i popoli, ma possiamo dire anche che non si vive! Alla fine sono sentimenti e atteggiamenti che portano alla morte. La morte dell’anima, ma anche spesso la morte stessa!
Inoltre in modo molto concrete e comprensibile ci ricorda senza mezze misure che UN UOMO CHE RESTA IN COLLERA VERSO UN ALTRO UOMO COME PUO’ CHIEDERE LA GUARIGIONE AL SIGNORE. SE NON HA MISERICORDIA VERSO IL SUO SIMILE NON PUO’ SUPPLICARE MISERICORDIA PER SE’!
Basterebbe questo per convincerci che vale la pena vivere in pace, vivere con misericordia, vivere con benevolenza.
Eppure non accade. Eppure tanto facilmente e tanto velocemente, tutti ci lasciamo trascinare dentro il male, il rancore, l’odio e anche la vendetta.
Quanti discorsi così, tra noi, nei social, tra gruppi, tra popoli, tra nazioni!
Dio ci liberi. Da soli non siamo capaci.
Ma Dio ci ha liberto! Dio è venuto ad offrirci un perdono totalmente gratuito. Dicendo che per quel SERVO il DEBITO E’ CONDONATO per COMPASSIONE, GESU’ ci rivela il cuore di Dio, il suo desiderio, il suo stile, le scelte che fa per noi e verso di noi!
Ma tutto questo esige una condizione! Non previa, ma successiva. È come se il perdono che ci viene offerto, potesse manifestare la sua potenza solo se anche noi poi facciamo, nel nostro piccolo, piccolissimo, altrettanto (RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME ANCHE NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI!). È la nostra libertà, responsabilità, la nostra dignità. GESU’ E’ SIGNORE DEI VIVI E DEI MORTI. Ma ai vivi, noi, è data la possibilità di rimediare. Facciamolo!!!
Abbiamo la Parola, ascoltiamola! Abbiamo la Carità, usiamola! Abbiamo i Sacramenti, viviamoli. Da quanto non leggo il Vangelo? Da quanto non faccio un gesto di carità vera? Da quanto non mi confesso?
Quello che siamo disposti a fare, il PADRE LO FARA’ A NOI… non perdiamo tempo. Oggi è il tempo giusto!