Omelia del 17 novembre 2019

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario/C – IL POVERO TEMPIO DI DIO – (3^ Giornata Mondiale del Povero) – Dopo aver completato il suo Viaggio a Gerusalemme, Gesù si sta preparando a completare il suo Viaggio Terreno. Si sta avvicinando la Pasqua e lo troviamo, probabilmente nel monte degli Ulivi che contempla la grande spianata dove sorge il TEMPIO DI GERUSALEMME. E li eccolo prendere spunto da quello che normalmente accadeva: ALCUNI PARLAVANO DEL TEMPIO ORNATO DI BELLE PIETRE E DONI VOTIVI. E GESU’ se ne esce con quella frase dura: VERRANNO GIORNI NEI QUALI DI QUELLO CHE VEDETE NON SARA’ LASCIATA PIETRA SU PIETRA CHE NON SARA’ DISTRUTTA.
Se consideriamo che più avanti aggiunge: SI SOLLEVERA’ NAZIONE CONTRO NAZIONE… VI SARANNO TERREMOTI… FATTI TERRIFICANTI… VI PERSEGUITERANNO… SARETE TRADITI… PERFINO DAI FRATELLI… VI ODIERANNO… UCCIDERANNO ALCUNI DI VOI… Ebbene se ci fermiamo qui, potremo avere davvero paura! Ma GESU’ non vuole per noi la paura. Per questo occorre subito collegare queste affermazioni con quella finale dove GESU’ conclude in modo perentorio dicendo: NEMMENO UN CAPELLO DEL VOSTRO CAPO ANDRA’ PERDUTO. E così respiriamo un po’. Perché dunque quel lungo elenco di tragedie? Quale è il suo insegnamento? Cosa ci vuoi dire?
Ebbene a me sembra che prima e più che pensare alla fine, alla fine del mondo, GESU’ ci sta dicendo di pesare all’oggi, alla mia vita adesso! Più che pensare a come finirà, ci chiede di pensare a come sto vivendo ora! Più che alla fine, ci chiede di pensare al Fine, allo scopo, al senso che mi sono dato e per il quale vivo. Che scopo ha la mia vita adesso? Per che cosa e per chi sto vivendo?
Ecco allora che ci sta di verificare quale sia il mio TEMPIO, il luogo cioè dove vado a cercare il senso della vita. Il senso della vita è Dio, è il Regno di Dio, è Gesù! Nulla mi deve distrarre e allontanare da Lui, nemmeno il TEMPIO troppo bello che invece di portarmi a Dio mi potrebbe allontanare. E quanti possono essere i templi troppo belli che invece di avvicinarmi, mi allontanano da Dio.
Mi colpisce poi una coincidenza – penso voluta appositamente – tra queste pagine e la GIORNATA MONDIALE DEI POVERI, voluta da Papa Francesco. Sappiamo che la “gloria di Dio è l’uomo vivente”, ogni uomo e in particolare il POVERO, portatore di una presenza speciale di Dio come GESU’ ci ha più volte assicurato, ecco che abbiamo una direzione verso cui cercare di orientare la nostra vita. E’ nel PROSSIMO, considerato FRATELLO, soprattutto se POVERO e BISOGNOSO che posso trovare DIO. Se apro gli occhi, mi lascio spingere fuori dal mio IO, dal tempio del mio egoismo, posso trovare DIO ed evitare di PERDERE LA MIA VITA. Se mi lascio rinchiudere dentro il mio IO, e ne faccio tempio, allora si sarò perduto.
GESU’ vuole che nulla di noi vada perduto, NEMMENO UN CAPELLO. Ma occorre che usciamo, usciamo dal nostro io che diventa prigione, dorata, ma prigione. E uno dei modi più facili è lasciarsi aiutare dai fratelli bisognosi, poveri che naturalmente ci obbligano ad uscire da noi stessi, a prenderci cura di loro. NULLA ANDRA’ PERDUTO della nostra vita, se faremo di tutto per non restare attaccati ad essa. Tutto ciò che cercherò di trattenere lo perderò, tutto ciò che lascerò andare, lo riavrò: cose, relazioni, tempo ed energie. Tutto, in GESU’ sarà ritrovato cento volte tanto, se però avrò il coraggio di lasciarlo, di non farlo TEMPIO, idolo!
E alla prima condizione: LASCIARE, aggiungiamo la seconda condizione: PERSEVERARE, allora il gioco della Salvezza, della vita buona è vinto per sempre.
Non basta infatti lasciare una volta, ma occorre ogni giorno lottare contro il nostro egoismo e chiedere a Dio di NON RESTARE OZIOSI come ci ricorda San Paolo ai Tessalonicesi, nella seconda lettura, LAVORARE DURAMENTE per essere trovati pronti in QUEL GIORNO ROVENTE, è il profeta Malachia che lo definisce così nella prima lettura, quando i SUPERBI e gli INGIUSTI SARANNO COME PAGLIA, mentre per chi TEME IL SUO NOME, sarà come un nuovo giorno con i RAGGI BENEFICI DEL SOLE DI GIUSTIZIA. Signore voglio essere con Te, apri il mio cuore, fammi uscire, tempio della tua presenza è il fratello che mi aspetta. Aiutami ad andare.