Omelia del 16 dicembre 2018

III^ domenica di AVVENTO/C – GIOIA NON VELENO – Siamo alla 3^ domenica di AVVENTO, caratterizzata da una introduzione nella prima e seconda lettura, rispettivamente il profeta Sofonia e San Paolo che scrive ai Filippesi, con verbi come: RALLEGRATI, GIOISCI, ESULTA, SIATE LIETI, NON TEMERE e parole come: CUORE, GIOIA, AMORE, AMABILITA’, LETIZIA, PACE. Sono parole che dicono di qualcosa di bello, di buono, carico di fiducia, di speranza. Sono parole che racchiudono lo spirito del Natale, che supera di slancio tutta la retorica buonista e falsa di un certo Natale, per portarci verso il centro, verso l’essenziale che è il VERO NATALE, la NASCITA DI GESU’, un DIO INCARNATO, cioè un Dio che vuole stare vicino a noi e ci porta il bene che Lui è, il bene che Lui ha: un Dio in braccio a Maria, un Dio che si lascia abbracciare e baciare, un Dio che dalla croce abbraccerà il mondo.

E’ il desiderio che ognuno di noi porta nel cuore. Una vita cosi: piena di gioia, di letizia, di pace, di amore. Qui mi viene in mente la 3^ attenzione del nostro cammino pastorale parrocchiale (dopo le prime 2 a cui abbiamo accennato nelle prime 2 domeniche di Avvento: IDENTITA’ e CONDIVISIONE), che sono i GIOVANI. Sono loro portatori più di tutti di questi desideri, di queste speranze, di questa sete di felicità. Una sete che spesso li porta ad esagerare, a cercare scorciatoie che non sempre portano all’obbiettivo.
In realtà sono i desideri di tutti, restano nei cuori di ogni uomo e donna, di ogni età. Anche se con il passare degli anni ci rendiamo sempre più conto che essi non riusciamo a raggiungerli.
Come le FOLLE che vanno da GIOVANNI BATTISTA, ancora lui è protagonista del Vangelo oggi, della preparazione prossima al Natale. Sono affamati di vita, di senso, di gioia e non la trovano nella loro vita, non sanno come trovarla e allora sono disposti ad andare nel DESERTO: Sono PUBBLICANTI, sono SOLDATI, sono un POPOLO che cerca. Siamo noi che cerchiamo.
E Dio si fa trovare.
Per secoli si era fatto trovare nei PROFETI e il BATTISTA è l’ultimo dei PROFETI, quello che traghetterà dall’Antica alla Nuova Alleanza. Dopo di lui non serviranno più i profeti, per lo meno non quelli chiamati a predicare l’attesa. Resteranno solo i profeti che annunceranno la realizzazione, la pienezza realizzata in CRISTO.
E quella domanda che nasce spontanea, allora come oggi: COSA DOBBIAMO FARE? La ritroveremo nelle folle che ascoltano PIETRO dopo la Risurrezione, ma la ritroviamo anche nel nostro cuore, di fronte al messaggio di Cristo: COSA FARE? E troviamo nel BATTISTA risposte che anticipano quello che GESU’ dirà con chiarezza e coraggio solo pochi mesi più tardi!
Pratica la CARITA’, che è la virtù più importante: CHI HA DUE TUNICHE NE DIA A CHI NON NE HA, E CHI HA DA MANGIARE FACCIA ALTRETTANTO.
Pratica la GIUSTIZIA: NON ESIGETE NULLA DI PIU’ DI QUANTO VI E’ STATO FISSATO.
Pratica la BONTA’, potremo dire anche la TENEREZZA: NON MALTRATTARE E NON ESTORCERE NIENTE A NESSUNO, ACCONTENTATI DELLA TUA PAGA.
Se oggi stiamo male o ci sembra di stare male (dico ci sembra perché se pensiamo a quanto stanno molto più male di noi gran parte degli uomini e delle donne nel mondo dovremo farci qualche domanda), è perché non ascoltiamo più il Vangelo e non cerchiamo né CARITA’, né GIUSTIZIA, né BONTA’ sia a livello personale, che sociale.
• Invece che la CARITA’ pensiamo per noi stessi…
• Non parliamo di GIUSTIZIA, che tutti invochiamo, salvo poi essere pronti a fare eccezioni per noi e la nostra categoria.
• E in fine la grande assente, la BONTA’ che ha bisogno anche di un paziente e continuo allenamento che nessuno fa.
Non c’è NATALE, non c’è Dio, non c’è UMANITA’ se non cerchiamo di vivere con CARITA’, GIUSTIZIA e BONTA’.
La nostra vita si avvelenerà sempre di più, si ammalerà sempre di più, diventerà sempre più grigia, sempre più nera.
O Signore, non voglio rassegnarmi. Non voglio vivere questi pochi anni avvelenato, ammalato, nero. Voglio viverli CON Te e COME Te: pieno d’amore, di giustizia e di bontà. Sono i DONI veri che Tu ci porti. Ma per continuare a riceverli devo viverli con tutti, sempre. Solo così la nostra vita sarà e resterà gioia, anche nel deserto. Aiutaci.