Omelia del 15 marzo 2020
|3^ domenica del Tempo di Quaresima/A – C’E’ SEMPRE ACQUA – Abbiamo ascoltato dei testi molto ricchi di insegnamenti, molto stimolanti. Parlano sempre, in ogni epoca e ci parlano anche oggi nel pieno di questa crisi dovuta al coronavirus che ci riempie di paure e di domande, credenti e non credenti.
Ognuno è chiamato a misurare se stesso, la sua fede e la sua non fede, davanti a Dio o alla sua coscienza. E da un certo punto di vista siamo noi che ci crediamo credenti ad essere più provocati e più in crisi.
Come il POPOLO D’ISRAELE NEL DESERTO, e siamo nella prima lettura, l’ESODO, abbiamo SETE. La nostra SETE è sete di SALUTE e di SICUREZZA che sembrano svanite. Ed emergono i dubbi e le domande, tutto sembra diventato DESERTO, le nostre strade, i nostri paesi, le nostre città, e forse anche i nostri cuori.
Il POPOLO attacca MOSE’: PERCHE’ CI HAI FATTO SALIRE DALL’EGITTO PER FAR MORIRE DI SETE NOI, I NOSTRI FIGLI E IL NOSTRO BESTIAME? C’è sempre bisogno di accusare qualcuno delle nostre disgrazie. E’ un modo per sentirci innocenti, a posto, senza peraltro risolvere nulla.
Ma il SIGNORE non abbandona, né MOSE’, né quel popolo ingrato. Dalla ROCCIA uscirà ACQUA.
E lo dice a noi: Non temere. Dalla dura roccia di questi giorni chiusi in casa, se non chiudiamo il cuore, scopriremo che DIO non è lontano. Se saremo disponibili ad aprire le rocce dei nostri cuori, con sorpresa e gioia scopriremo un’acqua nuova e buona che il Signore non mancherà di donarci.
E come non vedere anche in quel lungo episodio nel Vangelo di GIOVANNI, in quell’incontro a MEZZOGIORNO tra GESU’ e la DONNA SAMARITANA, l’incontro che DIO vuole sempre, sempre, realizzare con ciascuno di noi! La SETE DI GESU’ è sete della nostra sete. Vuole dissetare quella DONNA, vuole dissetare noi.
E quel POZZO diventa l’occasione. Gesù si è già fatto per noi POZZO, nel giorno del nostro BATTESIMO, pozzo e ACQUA che disseta, che purifica, che rinnova. Noi non siamo soli! Anche se ci siamo, tanto o poco, tutti allontanati, sappiamo che dentro di noi, dal giorno del nostro BATTESIMO c’è acqua buona, sempre pronta a continuare ciò che quel giorno ha iniziato: a purificare, dissetare e rinnovare.
Dove cercare GESU’ in questi giorni dove siamo invitati, per il bene nostro e reciproco, specialmente dei più fragili, a rimanere in casa? Dove cercare GESU’ se non dentro di noi innanzitutto! Proprio a partire da quel dono unico e irripetibile, perché inesauribile, del BATTESIMO. Li troviamo insieme l’ANFORA, il POZZO e l’ACQUA sempre pronti, sempre disponibili per ciascuno di noi.
E GESU’si fa anfora, pozzo e acqua con la PAROLA da leggere, meditare, possiamo dire “masticare” in queste giornate ansiose o serata inattese che ci troviamo a vivere tutti.
E GESU’ si fa anfora, pozzo e acqua con la PREGHIERA da praticare da soli o in famiglia, riscoprendo o reinventando un modo di pregare che forse avevamo un po’ smarrito o dimenticato.
E GESU’ si fa anfora, pozzo e acqua con la CARITA’ che siamo invitati a vivere tutti in modi diversi. Quella carità di cui ci ha parlato anche San Paolo nella seconda lettura, dove ha detto: LA SPERANZA NON DELUDE, PERCHE’ L’AMORE DI DIO E’ STATO RIVERSATO NEI NOSTRI CUORI PER MEZZO DELLO SPIRITO SANTO CHE CI E’ STATO DATO. Quando ciò è accaduto se non a partire dal BATTESIMO? Dunque ognuno si eserciti nella carità che può realizzare:
– medici e operatori sanitari nel loro incredibile e straordinario impegno di queste settimane;
– amministratori, protezione civile e forze dell’ordine nei delicatissimi compiti e responsabilità che devono svolgere;
– ognuno di noi a casa propria, verso figli, genitori, coniugi, vicini di casa, nei piccoli e grandi gesti quotidiani da riscoprire e da donarci reciprocamente.
L’ACQUA è abbondante. Il POZZO è sempre aperto e disponibile. L’ANFORA è a portata di mano. Rompiamo la ROCCIA del nostro cuore e scopriremo, anche nei DESERTI più duri, nelle ORE più calde, che c’è ristoro! GESU’ è il nostro ristoro. Sempre e comunque. Per questo non dobbiamo temere, mai!