Omelia del 15 gennaio 2023

2^ domenica del Tempo Ordinario/A – SEGNI – GIOVANNI BATTISTA continua ad essere protagonista. Lo fu la 2^ domenica di Avvento, lo è stato domenica scorsa, lo è anche in questa domenica. È come se non volesse lasciarci. O meglio è come se volesse essere sicuro di metterci nella strada giusta.
E quale è questa strada se non l’incontro con GESÙ? È questo il cuore della nostra fede. Chi siamo noi cristiani? Non semplicemente delle persone religiose, che compiono dei precetti religiosi e cercano di vivere secondo certe regole morali: Tutto questo viene dopo. Innanzitutto siamo – o dovremo essere – coloro che hanno incontrato, fatto esperienza di GESÙ, consapevoli che in Lui è presente in modo incredibile Dio. Per questo GIOVANNI BATTISTA dice: ECCO L’AGNELLO DI DIO.
E perché questo incontro dovrebbe essere importante? Così decisivo? Sempre GIOVANNI BATTISTA ci mette nella strada giusta, aggiungendo: COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO.
Oggi purtroppo abbiamo dimenticato la gravità del peccato: consideriamo peccato solo fatti efferati, pochi si confessano tra gli adulti cristiani (“padre non ho peccati”), per certa cultura certi peccati sono considerati un vanto. Ma soprattutto abbiamo dimenticato il male che il peccato è e fa! Eppure è sotto gli occhi di tutti il male. E ne abbiamo paura. A tutti è scappata la frase: “il mondo va male”, poi però pochi sono disposti ad ammettere due cose semplici: 1) il male è anche colpa nostra, 2) il male è più grande di noi!
Abbiamo bisogno di qualcuno che tolga il peccato del mondo.
Abbiamo bisogno di qualcuno che si prenda sulle sue spalle, come un agnello, il nostro peccato.
GIOVANNI BATTISTA ci dice, ci ripete, ci supplica: questo qualcuno c’è, è GESÙ NAZARENO!
Colui, aggiunge, DEL QUALE HO DETTO: DOPO DI ME VIENE UN UOMO CHE È AVANTI A ME, PERCHÉ ERA PRIMA DI ME.
Qui c’è tanta della nostra fede e della nostra speranza.
Non siamo soli a questo mondo, in balia di un male che ci sovrasta. Siamo figli di un Dio che ci ha amato così tanto da farsi nostro compagno di strada (era prima del mondo e si fa come noi, si mette in fila con noi peccatori davanti al Battista), da farsi AGNELLO, cioè sacrificio per noi, al posto nostro, per togliere dalle nostre spalle il male, per togliere dal nostro cuore il peccato.
Questa è una grande notizia, questa è la buona Notizia, il Vangelo, per noi, per la nostra vita, per ogni vita!
Certo noi ci possiamo chiedere, e tanti si chiedono: ma sarà vero? E se è vero come possiamo incontrarlo? Egli è vissuto duemila anni fa!
Sempre GIOVANNI ci aiuta e ci dà indizi.
1) Intanto ci sono SEGNI. DIO dona segni che parlano di Lui, che ci permettono di intuirlo, di sentirlo, di crederlo: IO NON LO CONOSCEVO, dice il Battista, ma HO CONTEMPLATO LO SPIRITO SCENDERE COME UNA COLOMBA DAL CIELO E RIMANERE SU DI LUI. Certo i segni sono sempre deboli, poveri, fragili. Ma sono la via che, senza cancellare, anzi esigendo la nostra libertà, ci aprono a quel di più, quell’oltre, quei “cieli” di cui tutti sentiamo il bisogno, la nostalgia, il profondo desiderio, per dare un senso a questo nostro vivere tribolato.
2) Poi c’è la CHIESA con i SACRAMENTI. Il BATTISTA, lo abbiamo appena celebrato, ci ha ricordato il BATTESIMO. La CHIESA, comunità di chi ha conosciuto e incontrato testimoni credibili e credenti e in essa i SACRAMENTI non a caso definiti “segni efficaci”, realtà dove viene messo in contatto la nostra vita con Dio. La vita che nasce, cresce, vive, ama, prega, sbaglia e si ammala. Per ognuna di queste situazioni c’è un sacramento dove Dio si fa vicino, si fa compagno di strada… I sacramenti per INIZIARE la vita (Bat., Cr, E). I sacramenti per VIVERE la vita amando il prossimo e amando Dio (Mat. e Ord.). I sacramenti per GUARIRE la vita dal male fisico e morale (UF. e C.).
3) In fine c’è la CARITÀ, l’AMORE. E qui i testimoni, i campioni più grandi, che in nome di GESU’ hanno saputo vivere amori grandi, per Dio o per il prossimo sono i SANTI… I santi che sono sugli altare e che anno dopo anno si moltiplicano… Abbiamo anche una ragazzina nata e cresciuta a Camposampiero: DENISE C. E poi, bellissima definizione di Papa Francesco, i “santi della porta accanto”. GESU’ è possibile incontralo. Cerchiamolo, ci aspetta.