Omelia del 15 dicembre 2019

3^ domenica del Tempo di Avvento/A – GIOIA VERA – La prima lettura di oggi ci dà il tono di questa domenica chiamata “GAUDETE” proprio da quell’inizio di lettura di ISAIA: RALLEGRATEVI e segnalata anche dal colore liturgico, dove il viola viene come attenuato dal bianco del Natale ormai prossimo e diventa rosaceo…
SI RALLEGRINO IL DESERTO E LA TERRA ARIDA, dunque. E ancora: ESULTI E FIORISCA LA STEPPA. E poi: CANTI CON GIOIA E CON GIUBILEO.
E’ tutto un turbinio di immagini di gioia e di speranza quelle del profeta che noi ben possiamo comprendere proprio alla luce del Natale. Quello che lui sperava, noi lo possiamo contemplare.
IL FIORE DI NARCISO FIORISCA… LA GLORIA DEL LIBANO… LO SPLENDORE DEL CARMELO…. VEDRANNO LA GLORIA DEL SIGNORE… LA MAGNIFICENZA DI DIO…
E poi messaggi di incoraggiamento: IRROBUSTITE LE MANI FIACCHE, RENDETE SALDE LE GINOCCHIA VACILLANTI… AGLI SMARRITI DITE: CORAGGIO… GIUNGE IL VOSTRO DIO… EGLI VIENE A SALVARVI.
E ancora quell’annuncio di miracoli sorprendenti che GESU’ stesso riprenderà per dissipare i DUBBI del BATTISTA: SI APRIRANNO GLI OCCHI DEI CIECHI… SI SCHIUDERANNO GLI ORECCHI DEI SORDI…LO ZOPPO SALTERA’ COME UN CERVO, GRIDERA’ DI GIOIA (ancora la gioia!) LA LINGUA DEL MUTO.
Poi un’altra immagine famosa: CI SARA’ UN SENTIERO, UNA STRADA, LA CHIAMERANNO VIA SANTA, SU DI ESSA RITORNERANNO I RISCATTATI DAL SIGNORE… VERRANNO IN SION CON GIUBILO. FELICITA’ PERENNE SPLENDERA’… GIOIA E FELICITA’ LI SEGUIRANNO E FUGGIRANNO TRISTEZZA E PIANTO.
Che pagina bella, di più: fantastica!
Potremo dire: Illusione? Favola? Mito? Qualcuno lo dice. Noi no! Noi lo crediamo. A Natale ancora di più.
Lo crediamo perché lo abbiamo visto! Gli occhi di MARIA per prima, poi quelli di GIUSEPPE e poi i PASTORI e via via, i DISCEPOLI, e tutti i TESTIMONI generazione dopo generazione, fino a noi!
Quel PRESEPIO che ci piace tanto, piace a tutti (e grazie a chi ha fatto quelli in chiesa, nel piazzale, in oratorio, ma anche grazie a chi continua a farlo a casa!) perché trasmette questa grande e infinita possibilità di bene e di gioia che tutti, sempre andiamo cercando.

La cerchiamo e non la troviamo mai fino in fondo! Il dubbio del BATTISTA, e come dargli torto, ERA IN CARCERE, il suo dubbio è il nostro dubbio. Il suo CARCERE ci riguarda. Siamo anche noi prigionieri. Qualcuno – tanti – lo è davvero per la fede, ma anche semplicemente per la condizione di povertà (i poveri sono sempre prigionieri dei ricchi). “Chi ci libererà?” si chiede altrove la Scrittura. E se lo chiede l’uomo di ogni epoca e di ogni latitudine e di ogni condizione. GIOVANNI BATTISTA siamo tutti, siamo anche noi. SEI TU COLUI CHE DEVE VENIRE O DOBBIAMO ASPETTARE UN ALTRO? Fa chiedere per mezzo dei suoi discepoli a GESU’.
E GESU’ rispondendo, citando ISAIA, conclude: BEATO COLUI CHE NON SI SCANDALIZZA DI ME.
E così ci anticipa che la fede deve lottare con lo scandalo. La fede non è mai a buon mercato. Non è una favola per tenere buoni i semplici e i poveri, ma la verità dell’uomo che ha la possibilità di entrare nel Regno di Dio, Regno di luce, pace e appunto gioia, ma lo deve anche conquistare. E’ un dono totale, totalmente gratuito, ma è anche una conquista. Il SI di MARIA, il nostro SI, non è facile.
Per questo conclude GESU’ con un’altra affermazione paradossale, quelle tipicamente sue che ribaltano le prospettive umane: IL PIU’ PICCOLO NEL REGNO DEI CIELI E’ PIU’ GRANDE DEL BATTISTA (che è IL PIU’ GRANDE TRA I NATI DA DONNA).

La GIOIA ci attende. Ma davanti al presepio, davanti al Natale, non dimentichiamo la PASQUA, non dimentichiamo che ci sono prigioni da cui dobbiamo uscire, prima fra tutte, quella dell’egoismo, il nostro egoismo. Solo così si entra, sarà Natale. Solo così sarà gioia vera.