Omelia del 14 gennaio 2018
|II TO/B – COSA C’E’ DI PIU’ BELLO? –
Oggi la Parola ci ricorda almeno 3 questioni che davvero non dovremo mai dimenticare: il Signore CHIAMA (come ha chiamato Samuele e i due discepoli); il Signore chiede PUREZZA del CORPO (attraverso Paolo e scordiamoci per un momento questioni di sesso, c’è ben di più anche se ovviamente, proprio per questo c’è anche il sesso!) e in fine, nel Vangelo troviamo la chiamata, troviamo lo stare con Gesù e, indirettamente, la conclusione è che il Signore INVIA.
Prima questione: il Signore CHIAMA. E oggi è un giorno speciale per la nostra parrocchia, perché una sua “figlia” risponderà a questa chiamata con un “SI” definitivo nella vocazione delle Cooperatrici Pastorali Diocesane (chi siano e cosa facciano lo trovate scritto nei foglietti delle settimane scorse, ma basta venire anche oggi). Attenzione ad almeno 3 chiamate:
– C’è la chiamata della VOCAZIONE, come quella di FRANCESCA, dove il Signore chiede un “si” per sempre e totale. Attenzione a non pensare che sia per preti e suore. E’ anche per chi si sposa (oggi è particolarmente evidente perché tanti si fermano alla convivenza e non sanno cosa si perdono). Chiede coraggio e chiede fede (ed è per questo che tanti giovani si fermano prima, come il giovani che se ne va triste nel Vangelo).
– C’è la chiamata del BATTESIMO, lo abbiamo ricevuto tutti, ed è la chiamata alla Fede. Solo che il Battesimo ricevuto – come tutti noi – da bambini è evidentemente un “dono” che chiede di essere accolto da grandi. Noi lo abbiamo certo accolto, non saremo qui oggi, ma attenzione perché c’è il 3° livello.
– C’è anche la chiamata QUOTIDIANA, alla fedeltà alla propria vocazione che non è mai un tesoro al sicuro fino a che saremo su questa terra. E su questa dobbiamo avere più dubbi che certezze, più domande che risposte, più timore che coraggio. Noi adulti. Soprattutto noi adulti. Chi fine fa la nostra chiamata? Se la domenica siamo qui a Messa, bene! Ma gli altri giorni?
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Seconda questione: San Paolo ci chiede PUREZZA del CORPO. Qui entriamo in un terreno insidioso e il poco tempo non aiuta. Provo a spiegarmi un poco, perché la questione è importante. Come dicevo, non riguarda il sesso se non per il fatto che la sessualità riguarda la vita. Se sostituiamo la parola CORPO con la parola VITA capiamo meglio. PURA è la VITA che desidera Dio e cerca di fuggire il male. Vivere le cose della VITA con Dio, nella prospettiva di Dio, significa viverle nel modo in cui sono state pensate, cristalline, preziose e belle come le ha create Dio. Viverle in altre prospettive significa oscurarle con delle ombre, fino anche a nasconderle del tutto. Solo Dio è luce, ma noi possiamo nasconderci. Vivere nascosti non è né bello né attraente. Dobbiamo essere MEMBRA DI CRISTO, ma se siamo nascosti siamo senza luce e se siamo senza luce siamo alberi secchi, la nostra vita muore. Tutti vogliamo vivere, ma la vita è di Dio e si vive veramente solo con Lui. A questo punto è chiaro che la questione non è se ce la faccio, ma se ci credo, se ho fede oppure no. A voi la scelta.
In fine la terza questione: il Signore INVIA. Anche qui dobbiamo fare un paio di passaggi, ma non sono difficili, perché la questione è solo premessa, ma è chiaro il punto di arrivo.
Il Signore è venuto per chiamarci. A volte la chiamata è mediata da qualcuno (IL BATTISTA), a volte è un fascino personale che nasce da un incontro apparentemente casuale (SENTENDOLO PARLARE SEGUIRONO GESU’). Il suo primo obiettivo è anche il nostro primo desiderio: STARE CON LUI, perché si sta bene, perché Lui è il Bene, è autorevole, è affascinante. Lui stesso ci invita con libertà, una libertà vera perchè chiede fiducia, affidamento: VENITE E VEDRETE.
Ma il tutto si conclude con quello che alla fine sarà un comando esplicito: ANDATE E FATE DISCEPOLE LE GENTI, preceduto però da qualcosa che non è “antipatica imposizione”, ma un “affascinante desiderio”: che quell’incontro così bello possano ripeterlo anche le persone a cui vogliamo bene, anzi tutte le persone che incontriamo. Ed ecco ANDREA CHE VA DA SIMONE e SIMONE, diventato PIETRO (si perché incontrare Gesù ti cambia!), che alla fine del VANGELO ormai arreso all’amore di Gesù (TU SAI CHE TI VOGLIO BENE), si sentirà appunto dire: VAI, battezza, insegna, evangelizza, fai conoscere il Gesù morto e risorto.
Dunque il Signore CHIAMA, chiama a stare con lui per una vita PURA e INVIA ad essere suoi testimoni. Cosa c’è di più bello?