Omelia del 13 febbraio 2022

6^ domenica del Tempo Ordinario/C – CHI PENSA PER SE… FINISCE NEI GUAI – Ci sono 2 parole “stonate” in queste pagine della Scrittura, ci suonano male, soprattutto quando sono applicate a DIO: MALEDETTO che troviamo nella prima lettura e GUAI che troviamo nel Vangelo.
Sono un esempio tipico che ci aiuta innanzitutto a non restare superficiali nella lettura della Parola di Dio.
Restare superficiali significa applicare a Dio le conseguenze umane di quelle due parole, ma alla luce di tutta la Scrittura, andando più in profondità, ma anche semplicemente per chi conosce un po’ la fede che GESU’ ci propone, si capisce che non sono parole da considerare alla lettera, ma che chiedono di allargare lo sguardo.

Se allarghiamo lo sguardo nella prima lettura, siamo nel libro del profeta Geremia, il profeta che non ha peli sulla lingua, che dice le cose come stanno, troviamo subito la risposta:
MALEDETTO L’UOMO CHE CONFIDA NELL’UOMO.
BENEDETTO L’UOMO CHECONFIDA NEL SIGNORE.
Il primo è come un albero nel deserto. Il secondo invece è come albero lungo il fiume. Il primo è l’uomo che si dimentica Dio, che non cerca Dio, che pensa di avere tutte le risposte (quanto ci siamo vicini oggi!) e va incontro al male più grande che è la morte senza speranza. Il secondo è l’uomo che cerca il Signore, si fida di Lui, costui va verso la vita, perché è Dio l’origine della vita, verso il bene, appunto!
La domanda per noi in questo caso è molto facile e immediata: Chi sto cercando nella mia vita? Di chi mi fido e confido?
Nella pagina del Vangelo, abbiamo l’altra versione delle BEATITUDINI. Siamo abituati a sentire le 8 beatitudini di MATTEO, queste invece sono la versione di LUCA caratterizzata da queste 4 coppie di BEATI/GUAI.
La premessa è pure diversa. MATTEO vede GESU’ che sale sul monte, qui invece LUCA ci propone GESU’ che SCENDE IN PIANURA. Mentre il primo ci propone un ideale, anche se rovesciato, qui LUCA invece si fa molto concreto, scende, appunto, “terra terra”.
Innanzitutto vediamo 3 categorie di persone che seguono GESU’: I DODICI, una FOLLA DI DISCEPOLI e una GRAN MOLTITUDINE DI GENTE da tutte le regioni, anche straniere.
Ognuna dice una vicinanza diversa. Ognuna testimonia un percorso diverso. Già questa è una prima “buona notizia”: ci sono tanti modi di seguire GESU’, ognuno di noi è in una posizione diversa, nella vita stessa ci sono situazioni diverse. A volte siamo più vicini e a volte lontani, ci sono persone o momenti nei quali riusciamo a stare molto vicini a Lui, altre persone o momenti di vita dove veniamo da paesi distanti. GESU’ ha una parola per tutti. Il bambino che sta per fare la Prima Comunione e il giovane che arriva da una crisi di fede. La coppia che si ama con fedeltà da decenni e la coppia che è in crisi o che non riesci più a riconciliarsi. L’anziano che ha perso la fede e quello che invece non perde mai la Messa.
Noi dove siamo? A che punto siamo oggi?
Poi ci sono questi 4 confronti: POVERI e RICCHI, AFFAMATI e SAZI, PIANGENTI e GAUDENTI, ODIATI e APPREZZATI. Anche qui è facile riconoscere che ci appartengono tutte queste situazioni, anche se magari possiamo averne qualcuna che ogni tanto prevale. Sono condizioni relative. Nessuna si esse è totalmente positiva o totalmente negativa. Per tutte dobbiamo dire: “dipende”.
Dipende da cosa? Da chi cerco mentre vivo quella condizione. Se cerco Dio diventano buone. Se cerco solo me stesso e i miei interessi diventano cattive. Anche se è facile riconoscere che il 2° versante di ognuna (ricchezza, sazietà, gioia, apprezzamento), ovviamente più desiderabile, è però più pericoloso. In esso infatti più facilmente si dimentica Dio. La BEATITUDINE, il bene e lo stare bene, c’è quando cerchiamo DIO. I GUAI e con essi il male, arrivano quando cerchiamo solo i nostri interessi.
Dunque, chi sto cercando oggi? Chi cerco quando alla mattina preparo la colazione per mia moglie o mio marito? Chi cerco quando aiuto un compagno di classe o di lavoro? Chi cerco quando sorrido a un estraneo per strada? Chi cerco invece se mi arrabbio per ogni cosa? Chi cerco se nei social scrivo in modo offensivo?
Se pensiamo al CAMMINO SINODALE è un allenamento a cercare DIO insieme, via di beatitudine e non solo noi stessi da soli, via di inguaiamento.
Saremo felici solo se cerchiamo Dio insieme. Saremo infelici se pensiamo solo a noi stessi, ovviamente da soli! Da che parte stiamo?