Omelia del 12 luglio 2020

15^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – C’E’ PAROLA PER TUTTI – Nel pieno dell’estate, di questa estate strana, tutti presi dalla ripartenza e dal timore. Desiderosi di riprenderci la vita, ma timorosi che essa possa tornare a bloccarsi e bloccarci. Più o meno tranquilli o più o meno preoccupati. Occhi e orecchi abitati dai colori e suoni estivi, ma anche tesi ai segnali che la pandemia manda da dentro e fuori l’Italia. E la politica che è tornata a litigare su tutto, con il male che sta sempre dall’altra parte e il bene dalla mia e viceversa a seconda del colore politico.

Con tutto questo, che come mare agitato attorno a noi agita anche noi, eccoti GESU’ e la sua famosa parabola del SEMINATORE che dice in fondo una cosa sola: FIDATI/FIDATEVI/FIDIAMOCI.

Un primo motivo di questa FIDUCIA ci viene regalato (la Sua Parola è sempre per noi un regalo!), dal CONTESTO: è la RIVA DEL MARE. Non è più il “discorso della montagna” dal sapore radicale dove le BEATITUDINI spiccavano come traguardo impossibile.

Oggi è il “discorso del mare”, dove l’orizzonte è piatto, dove siamo tutti sullo stesso piano, come ci è stato più volte ricordato nei mesi scorsi “sulla stessa barca”. È dunque una buona e bella notizia: GESU’ è al nostro livello, parla guardandoci negli occhi. Ha giusto quella distanza minima, tra la barca e la spiaggia, per poter essere ascoltato, ma è chiaramente uno di noi, è con noi e parla a tanti, TANTA FOLLA è scritto nel Vangelo. Parla a tutti. Non c’è dubbio.

Parla anche a noi oggi col desiderio evidente di parlare a tutti, di avere abbastanza Parola per tutti.

 

Ed ecco subito il secondo motivo di FIDUCIA. Quel SEMINATORE poco prudente, SEMINA, semina ovunque. Davvero c’è Parola per tutti. Semina senza fare distinzioni. Quante distinzioni siamo pronti a fare noi: prima noi dopo gli altri, prima i cristiani…, prima gli italiani…, prima i veneti…, prima questo o prima quello… prima me!

Dio non ha un prima e un poi, ha un tutto per tutti!

E dunque semina senza distinguere nessuno. Non cerca i buoni, non cerca gli efficaci, non cerca qualcuno, ma cerca tutti. Buoni (se ci sono) e peccatori. E allora ecco: i duri di cuore (la STRADA), come i pieni di facili illusioni (i SASSI), coloro che si lasciano stressare e soffocare (i ROVI) e in fine coloro disposti a fare frutto (il TERRENO BUONO).

Semina su tutti i terreni il SEMINATORE che è Dio e noi siamo tutti quei terreni e abbiamo nel cuore tutti quei terreni e la nostra vita è un miscuglio indistricabile di tutti quei terreni.

 

Non lo abbiamo appena sperimentato (e lo stiamo ancora sperimentando), con la crisi del coronavirus? Santi, eroi, ma anche pieni di paura e criminali. Gli altri, ma un poco anche noi.

Abbiamo fatto cose buone, ma non sono certo mancate anche le paure e gli egoismi. Sia dentro che fuori la Chiesa. E noi siamo dentro o siamo fuori? Dove siamo?

 

E intanto il SIGNORE/SEMINATORE semina. Ecco la buona notizia. Sul bianco e sul nero, sul rosso e sul verde, sul giallo e sull’azzurro. I colori degli altri e i miei colori: di pelle, di politica, di nazione, di sport, quanti sono i colori nel mondo…

E intanto il SIGNORE/SEMINATORE semina. Dentro di me e fuori di me, per me e per gli altri. Senza calcolare nulla. Senza pretendere nulla. Che buona e bella notizia.

 

E chi siamo noi per mettere limiti? Alla sua Parola, a coloro che la possono e devono ricevere?

Non mettiamoci e non mettiamo agli altri limiti. Ma lasciamoci seminare. Ascoltiamo e accogliamo la Parola, lasciamo che entri nei nostri cuori, giardini caotici, dove non fa differenze e cade ovunque. Continuamente cade. Lasciamola cadere.

Viviamo di Parola. Cerchiamo la Parola. Ascoltiamo la Parola. Lasciamo germogliare la Parola.

Produrrà CENTO, SESSANTA, TRENTA: non è tanto importante. Nemmeno sappiamo misurarlo l’esito di questa semina straordinaria.

Se c’è Parola e c’è ACQUA e così c’è PANE. Come dice il profeta.

Si, c’è anche SOFFERENZA, ma c’è soprattutto GLORIA incommensurabile come dice l’apostolo. E questo ci basta!